Lorenzo Musetti: “Non guardo il ranking, voglio giocare il torneo. La palla rimbalzava di più, ma poi…”

Lorenzo Musetti ha sconfitto Stefanos Tsitsipas al terzo turno del Masters 1000 di Madrid, imponendosi in due set dopo aver recuperato da 4-1 e aver annullato un set-point nel primo parziale. Il tennista italiano ha fornito una prestazione di grande spessore tecnico contro il sempre temibile avversario greco, che aveva battuto due settimane fa ai […]

Apr 29, 2025 - 17:59
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Lorenzo Musetti: “Non guardo il ranking, voglio giocare il torneo. La palla rimbalzava di più, ma poi…”

Lorenzo Musetti ha sconfitto Stefanos Tsitsipas al terzo turno del Masters 1000 di Madrid, imponendosi in due set dopo aver recuperato da 4-1 e aver annullato un set-point nel primo parziale. Il tennista italiano ha fornito una prestazione di grande spessore tecnico contro il sempre temibile avversario greco, che aveva battuto due settimane fa ai quarti del Masters 1000 di Montecarlo. L’azzurro se la dovrà ora vedere contro l’australiano Alex de Minaur, anch’egli regolato nel Principato all’altezza della semifinale: il 23enne ha tutte le carte in regola per imporsi e proseguirà il proprio cammino sulla terra rossa della capitale spagnola.

Lorenzo Musetti ha espresso la propria soddisfazione al termine dell’incontro: “Non ho cominciato bene, ma era la prima volta sul Manolo Santana e non avevo mai potuto provare il campo prima. Ho sentito condizioni completamente diverse rispetto a quelle degli ultimi giorni su altri campi, ho faticato a trovare il ritmo e la palla perché rimbalza più in alto rispetto agli altri campi, ma sono rimasto lì con pazienza e un’ottima attitudine. Per me è un’ottima vittoria. La voglia di vincere questo match ha fatto la differenza, sono orgoglioso perché tenevo a vincere“.

Il toscano ha poi risposto alla domanda in merito al ranking ATP, visto che è ormai davvero molto vicino all’ingresso in top-10 per la prima volta in carriera: “Non voglio guardare le classifiche, voglio giocare il mio torneo e concentrarmi su ogni partita: ci sono fiducia e continuità, ma anche l’esperienza di vincere certe partite. Ieri è stata una giornata dura (si riferisce al blackout, n.d.r.), comprendi come siamo poca cosa senza l’energia elettrica: abbiamo camminato a piedi verso l’albergo perché non c’erano mezzi, abbiamo camminato due ore per rientrare ed ecco perché ero così concentrato in campo, la camminata doveva valere la pena (ride, n.d.r.)“.