L’omaggio di Assisi: "La Città della Pace ti abbraccia e ti aspetta"
Il vescovo Sorrentino: "Con Papa Leone ci apriamo insieme al futuro senza dimenticare la bellezza del Pontificato di Francesco". I frati: "Obbedienza e reverenza, qui la Chartula della benedizione" .

"Papa Leone XIV ci ha subito incantato, in linea con papa Francesco, dicendoci una parola di pace, ricordando tuttavia che la pace fu il saluto di Cristo Risorto ai suoi apostoli la sera di Pasqua. Caro Papa Leone la città della pace ti abbraccia e ti aspetta". Così monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, ha salutato l’elezione del nuovo Pontefice sottolineando anche che "la gioia di un Papa nuovo non ci fa dimenticare la bellezza del pontificato di papa Francesco ma insieme ci apre al futuro". Elezione che, in Assisi, è stata salutata ‘in diretta’, giovedì pomeriggio, con il suono a distesa delle campane della città. Monsignor Sorrentino ricorda anche che, l’anno scorso, il cardinale Prevost venne a Foligno in occasione dei 50 anni dalla fondazione del monastero agostiniano delle suore di Santa Maria di Betlem. L’accento che papa Leone XIV fa immaginare - rileva ancora Sorrentino - si lega naturalmente, ad alcune grandi figure di Papi: San Leone Magno fu il Papa che fermò Attila ed insieme arginò l’eresia riguardante l’identità di Cristo, cuore della Chiesa, Papa Leone XIII, tra Ottocento e Novecento, diede un grande impulso all’incontro della Chiesa con i problemi sociali: Papa della Rerum Novarum, seguito da un economista beato, Giuseppe Toniolo, al quale sono dedicate le nostre due scuole, quella socio-politica ad Assisi e quella dell’economia della fraternità a Foligno". "Qui – ha concluso Sorrentino - ti aspettano tanti consacrati, soprattutto figli e figlie di Francesco e Chiara, ma anche tante realtà agostiniane, come quella che hai potuto visitare l’anno scorso a Foligno. Il tuo sguardo certo non saprà sorvolare su questa realtà che da Assisi attrae il mondo, a cui si è aggiunta ultimamente la perla del prossimo santo Carlo Acutis, la cui canonizzazione, preparata da papa Francesco, il Signore ha voluto riservare a te".
Anche la comunità dei frati minori conventuali del Sacro Convento di San Francesco ha espresso la propria gioia e il ringraziamento a Dio per l’elezione di papa Leone XIV. Il Custode fra Marco Moroni, con una lettera, ha espresso al Santo Padre gli auguri e l’affetto di tutta la comunità dei frati. "Come comunità dei Frati Minori Conventuali del Sacro Convento, posta a servizio della Basilica Papale di San Francesco, strettamente legata alla Santa Sede, ringraziamo il Signore per il dono grande di un nuovo Pastore della Chiesa e desideriamo fin da subito promettere ‘obbedienza e reverenza al Signor papa’ così come si espresse san Francesco nella sua Regola, il cui originale abbiamo l’onore di custodire proprio qui in Basilica, assieme a un piccolo manoscritto in cui lo stesso san Francesco rivolge la sua benedizione a frate Leone, suo fidato amico e fratello. È la stessa benedizione che vogliamo rivolgere a lei, papa Leone, per il suo ministero alla guida del popolo di Dio". Fra Moroni ricorda anche come nel nome del Pontefice, Robert Francis, sia contenuto quello del fondatore dei francescani, il cui venerato corpo riposa proprio qui da ottocento anni, nella suggestiva cripta che ha accolto varie volte papa Francesco e i suoi predecessori e dove è sepolto pure lo stesso frate Leone". Nella lettera il Custode fa infine riferimento alla Chartula, preziosissima reliquia, foglio di pergamena autografo di san Francesco, che custodisce la benedizione a frate Leone ("pecorella del Signore" che ha accompagnato san Francesco durante il suo cammino di vita religiosa ed è stato presente nei momenti cruciali della sua vita, quali l’impressione delle stimmate) scritta in occasione dell’evento delle stimmate nel 1224 a La Verna. Maurizio Baglioni