L’IA, i dazi di Trump, la Cina. Mario Draghi: «Ecco perché l’Ue deve agire come un solo Stato»

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Feb 18, 2025 - 11:43
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L’IA, i dazi di Trump, la Cina. Mario Draghi: «Ecco perché l’Ue deve agire come un solo Stato»

mario draghi

L’Unione Europea deve rispondere con velocità e decisione al nuovo contesto mondiale. E deve farlo agendo come fosse un unico Stato. Mentre i prezzi sono cresciuti per cause autoprodotte. E quindi si rimedia se si vuole. Mario Draghi parla all’europarlamento per la settimana parlamentare 2025 e spiega che «da quando il rapporto è stato pubblicato, i cambiamenti che hanno avuto luogo sono ampiamente in linea con le tendenze che vi erano state delineate. Ma il senso di urgenza di intraprendere il cambiamento radicale che il rapporto sosteneva è diventato ancora più forte».

L’Intelligenza Artificiale

Draghi ha spiegato a Bruxelles che il ritmo dei progressi nell’intelligenza artificiale ha accelerato rapidamente: «Abbiamo visto modelli di frontiera raggiungere quasi il 90% di accuratezza nei test di riferimento per il ragionamento scientifico. Superando i punteggi degli esperti umani. Abbiamo anche visto modelli diventare molto più efficienti. Con costi di formazione in calo di un fattore dieci e costi di inferenza di un fattore oltre venti. Per ora, la maggior parte dei progressi sta ancora avvenendo al di fuori dell’Europa. Otto degli attuali primi dieci grandi modelli linguistici sono stati sviluppati negli Stati Uniti, mentre gli altri due provengono dalla Cina. Ogni giorno che ritardiamo, la frontiera della tecnologia si allontana da noi. Ma i costi in calo sono anche un’opportunità per noi di recuperare più velocemente».

I prezzi e l’energia

L’ex presidente della Bce ha anche detto che i prezzi del gas naturale «rimangono altamente volatili, in aumento di circa il 40% da settembre, e i margini sulle importazioni di Gnl dagli Stati Uniti sono aumentati in modo significativo dall’anno scorso. Anche i prezzi dell’energia sono generalmente aumentati in tutti i paesi e sono ancora 2-3 volte più alti di quelli negli Stati Uniti. E abbiamo visto il tipo di tensioni interne che potrebbero sorgere se non agiamo con urgenza per affrontare le sfide create dalla transizione energetica». Mentre riguardo Trump, «se le recenti dichiarazioni delineano il nostro futuro, possiamo aspettarci di essere lasciati in gran parte soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa».

La Cina e i dazi

L’ex premier italiano aggiunge che mentre prima si parlava dell’ascesa della Cina ora, nei prossimi mesi l’Ue dovrà affrontare i dazi imposti dalla nuova amministrazione statunitense, «ostacolando l’accesso al nostro principale mercato di esportazione. Inoltre, l’aumento dei dazi statunitensi sulla Cina reindirizzerà l’eccesso di capacità produttiva cinese in Europa, colpendo ulteriormente le imprese europee. In effetti, le grandi aziende dell’Ue sono più preoccupate di questo effetto che della perdita di accesso al mercato statunitense».

Gli Stati Uniti

Secondo Draghi «potremmo anche trovarci di fronte a politiche ideate per attirare le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione. L’espansione della capacità industriale negli Stati Uniti è una parte fondamentale del piano del governo per garantire che le tariffe non siano inflazionistiche. E – se le recenti dichiarazioni delineano il nostro futuro – possiamo aspettarci di essere lasciati in gran parte da soli a garantire la sicurezza in Ucraina e nella stessa Europa», ha concluso.

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