Le trumpate di Salvini tra Israele e fisco

Cosa ha detto Matteo Salvini in visita in Israele. La nota di Sacchi.

Feb 11, 2025 - 09:41
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Le trumpate di Salvini tra Israele e fisco

Cosa ha detto Matteo Salvini in visita in Israele. La nota di Sacchi

Matteo Salvini in visita in Israele vede Netanyahu e rinforza l’asse con Trump. Fresco della kermesse a Madrid dei Patrioti Europei, dove ha lanciato un manifesto liberista-trumpista per l’Europa, il leader della Lega, vicepremier e titolare del Mit nella sua due giorni israeliana rafforza i suoi riferimenti a livello internazionale che storicamente lo vedono vicino al premier israeliano in completo asse con il presidente Usa di cui Netanyahu è appena stato ospite.

Oggi Salvini, nella sua specificità di ministro delle Infrastrutture e Trasporti, incontrerà l’omologa israeliana, ma la valenza della sua visita va oltre. Con l’obiettivo di consolidare e rilanciare lo storico asse della Lega con l’inquilino della Casa Bianca, sulla cui vittoria Salvini è stato l’unico leader a scommettere apertamente, e con il Likud di Netanyahu.

La visita in Israele è iniziata con un bilaterale con il Ministro degli Affari Esteri Gideon Sa’ar, poi a Gerusalemme c’è stato l’incontro con il Ministro degli Affari della Diaspora e dell’Antisemitismo Amichai Chikli. Quindi il faccia a faccia, di mezz’ora, con Benjamin Netanyahu. Una visita delicata e importante non solo per confermare e rafforzare le forti relazioni tra la Lega ed il Likud, ma anche per fare il punto della situazione all’indomani della visita a Washington del Primo Ministro israeliano e per ribadire i rapporti di amicizia tra Italia e Israele. Con una premessa: la conferma del sostegno al percorso di pace e stabilità in Medio Oriente.

In questo quadro, il vicepremier e Ministro italiano ha ribadito le forti perplessità rispetto alla decisione della Cpi nei confronti di Netanyahu. In Israele è ben noto il posizionamento politico di Salvini e la forte sintonia con la nuova Amministrazione Usa di Donald Trump. E nella mezz’ora di colloquio a Gerusalemme con il premier, questa linea è stata confermata insieme al sostegno “a ogni iniziativa utile per portare pace, stabilità e prosperità in Medio Oriente, eliminando una volta per sempre terrore e violenza islamica da ogni territorio: nell’interesse dello stesso popolo palestinese”.

“Ho anche confermato – ha spiegato il leader della Lega – le mie perplessità rispetto alle recenti e indecenti decisioni della Corte Penale Internazionale, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione”. In una missione che durerà in tutto 48 ore, il vicepremier avrà altri incontri istituzionali, tra i quali uno con la collega ministro dei Trasporti. Obiettivo: creare relazioni più salde e nuove e importanti occasioni di lavoro per aziende e giovani italiani. “L’Italia – viene spiegato in sintesi – deve essere sempre più protagonista sulla scena internazionale”. E, intanto, Salvini rilancia il suo ruolo da leader di partito e vicepremier anche sul piano internazionale, in un momento in cui i cambiamenti sul piano mondiale, a cominciare dalla rielezione di Trump e dai possibili processi di pace con la nuova presidenza Usa, vanno nella direzione che aveva più di altri, a volte anche in solitudine, auspicato.

Sul fronte interno, intanto, Salvini non molla la presa sulla rottamazione delle cartelle esattoriali: 120 rate in 10 anni. Sull’argomento Salvini ha convocato un “urgente” consiglio federale domani, subito dopo il suo ritorno da Israele. Dalla battaglia contro le burocrazie europee, con tanto di sfida al Ppe , e quindi a FI, invitato a lasciare le alleanze con i socialisti, al consolidamento dell’asse con Trump e Netanyahu, alla battaglia contro la pressione fiscale, Salvini rimette al centro la Lega su un fronte di battaglie liberiste, come sottolinea il direttore di “Radio Libertà”, Giovanni Sallusti.

L’obiettivo: coprire spazi che sembrano lasciati scoperti dagli alleati, a cominciare da FI che insidia la Lega per il secondo posto della coalizione di centrodestra.