Le politiche di Trump lasciano gli americani scalzi: Adidas, Nike e Puma nel mirino dei dazi Usa

Se gli Stati Uniti dovessero, come pare, estenderli anche a Vietnam, Cambogia e Bangladesh, gli americani potrebbero essere costretti a pagare molto di più le calzature sportive e non solo L'articolo Le politiche di Trump lasciano gli americani scalzi: Adidas, Nike e Puma nel mirino dei dazi Usa proviene da Open.

Mar 3, 2025 - 16:26
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Le politiche di Trump lasciano gli americani scalzi: Adidas, Nike e Puma nel mirino dei dazi Usa

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La politica sui dazi voluti da Donald Trump rischia di affossare i colossi delle sneaker. Se gli Stati Uniti dovessero, come pare, estenderli anche ad altri Paesi asiatici come Vietnam, Cambogia e Bangladesh, gli americani potrebbero essere costretti a pagare molto di più scarpe firmate Adidas, Nike e Puma. Ovvero, giganti tecnicamente statunitensi che hanno però delocalizzato da tempo ampie filiere della loro produzione altrove. È un articolo di Repubblica a rendere note le conseguenze che la guerra commerciale annunciata dalla Casa Bianca potrebbe produrre ai danni dei consumatori Usa. E, finora, anche le scorte dei grandi negozi sportivi americani non sono aumentate a sufficienza per prepararsi ai rincari che verranno.

Il Vietnam meta della produzione Usa

Negli ultimi anni, il Vietnam è diventato un importante hub per la produzione di scarpe da ginnastica, abbigliamento e attrezzature sportive per i principali marchi statunitensi. Nike, a fine 2024 – scrive la giornalista Sara Bennewitz – aveva 71 fabbriche nel Paese del sud-est asiatico: 13 specializzate in scarpe da corsa o da ginnastica. Mentre Adidas, stando alla nota di Ubs pubblicata dal quotidiano, produce circa il 38% delle sue calzature in Vietnam, e il 14% in Cina. Puma ha, invece, delocalizzato il 30% della sua produzione nel Paese, mantenendo il 32% in Cina. Tuttavia – si legge nell’articolo – nel 2024 Adidas ha generato il 21% del suo fatturato negli Stati Uniti, mentre Puma ha raggiunto il 22%. 

L’impatto notevole dei dazi

Con una quota di circa il 30%, il Vietnam è il secondo maggiore fornitore di calzature per gli Stati Uniti, subito dopo la Cina (38%) e davanti all’Italia (10%), che esporta principalmente scarpe di pelle e di alta qualità. Al di sotto del 5% si trovano anche Messico, Cambogia e India. Robert Krankowski, analista di Ubs, ha sottolineato a Repubblica che «l’introduzione di dazi sul settore dello sportswear in Vietnam avrebbe un impatto notevole». Oltre alla Cina, il Vietnam ha registrato un surplus commerciale record, rendendolo un potenziale obiettivo per nuovi dazi. «Ipotizzando un dazio alle importazioni di calzature dal Vietnam del 20% – prosegue l’esperto – le aziende dello sportswear potrebbero accusare un calo del margini 2025 di circa l’1%, senza contare che gli Usa sono già il Paese dove la marginalità del settore sportswear e tra le più basse al mondo. Compensare completamente questo impatto ribaltando il costo a carico dei consumatori, richiederebbe un aumento medio a dei prezzi a una cifra, che riteniamo improbabile dato il contesto attuale dei consumi Usa», conclude.

Foto copertina: ANSA / CAROLINE BREHMAN | Una Air Jordan 1 Retro High “Hyper Royal Smoke Gray” esposta durante l’anteprima dell’asta intitolata “Push it to the Limit – Luxury & Lifestyle: A Rick Ross Auction”, 20 giugno 2024

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