Auto, l’apertura di von der Leyen ai costruttori: «Tre anni anziché uno per rispettare i target sulle emissioni di CO2». Esulta il governo italiano
La modifica permetterebbe alle case automobilistiche di evitare le sanzioni che sarebbero scattate da quest'anno. Il ministro Urso canta vittoria: «Salva l'industria, Bruxelles ci ha dato ragione» L'articolo Auto, l’apertura di von der Leyen ai costruttori: «Tre anni anziché uno per rispettare i target sulle emissioni di CO2». Esulta il governo italiano proviene da Open.

L’obiettivo resta lo stesso di sempre: tagliare le emissioni di CO2. E lo stesso vale anche per la strada da percorrere: la transizione verso la mobilità elettrica. A cambiare, semmai, sono le maglie dei controlli sulle case automobilistiche e la rigidità dei regolamenti. Mercoledì 5 marzo, la Commissione europea presenterà il piano d’azione per risollevare l’automotive europeo. Una strategia messa a punto dopo mesi di incontri, riunioni e tavole rotonde. E di cui oggi Ursula von der Leyen ha cominciato a svelare i primi dettagli: «Proporrò un emendamento mirato al regolamento sulle emissioni di CO2» per le auto, ha annunciato la presidente dell’esecutivo comunitario.
Più flessibilità sulle multe ai costruttori
Gli obiettivi per la riduzione dei gas a effetto serra, ha assicurato von der Leyen, «rimangono gli stessi». La differenza, con le nuove regole, è che i target fissati per le case automobilistiche avranno cadenza triennale, e non più annuale. In questo modo, la Commissione europea punta a «dare più respiro all’industria» e allontana i timori sulle maxi-multe che i costruttori potrebbero essere costretti a pagare a partire da quest’anno. «Dobbiamo attenerci agli obiettivi concordati, ma anche ascoltare le voci che chiedono più pragmatismo in questi tempi difficili», ha spiegato von der Leyen in un punto stampa dopo aver incontrato i rappresentanti del Dialogo strategico sull’automotive.
Il governo italiano canta vittoria
La proposta di modifica al regolamento sulle multe ai costruttori rappresenta finora l’apertura politica più significativa fatta da Bruxelles ai rappresentanti dell’industria automobilistica. A spingere per una rimodulazione delle sanzioni alle case automobilistiche era anche il governo italiano. E infatti è proprio il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, uno dei primi ad applaudire l’anticipazione di von der Leyen. «Salvata l’industria auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia. Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralità tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo», commenta il titolare del Mimit poco dopo la conferenza stampa di von der Leyen.
Il target del 2035 e gli altri punti principali del piano Ue
Se sulle multe ai costruttori Bruxelles sembra disposta a fare concessioni, lo stesso non si può dire per la “scadenza” del 2035, anno a partire dal quale sarà vietato produrre nuove auto a benzina e diesel in tutta l’Unione europea. Una bozza del piano Ue per l’automotive diffusa nei giorni scorsi non prevede alcun ripensamento da parte di Bruxelles sulla transizione all’elettrico e la messa al bando del motore a combustione. Una posizione che è valsa a von der Leyen le proteste del suo stesso gruppo politico, il Ppe, che è tornato a chiedere di revocare il target del 2035 e «accogliere il principio della neutralità tecnologica», includendo per esempio i biocarburanti o le ibride plug-in. Tra le altre iniziative che faranno parte del piano europeo sull’auto c’è anche la creazione di una «alleanza industriale» per lo sviluppo di «software, chip e tecnologia di guida autonoma» e incentivi per la produzione di batterie Made in Europe. Su quest’ultimo punto, in particolare, von der Leyen ha rivelato che la Commissione europea «valuterà il sostegno diretto per i produttori di batterie dentro l’Unione europea».
Foto copertina: EPA/Olivier Matthys | Ursula von der Leyen durante una riunione del Dialogo strategico sul futuro dell’automotive, 3 marzo 2025
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