L’avvertimento di Calenda a Schlein: “Se mi chiede di scegliere tra Conte e Salvini, torno a fare il manager”. Su La7
Intemerata inarrestabile del leader di Azione, Carlo Calenda, contro Giuseppe Conte nel corso della trasmissione Tagadà (La7). Ribadendo le sue accuse diffuse sui social durante la manifestazione indetta dal M5s contro il riarmo, Calenda accomuna il presidente dei 5 Stelle e il capo della Lega Matteo Salvini: “Sono la stessa cosa, è il populismo che […] L'articolo L’avvertimento di Calenda a Schlein: “Se mi chiede di scegliere tra Conte e Salvini, torno a fare il manager”. Su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.

Intemerata inarrestabile del leader di Azione, Carlo Calenda, contro Giuseppe Conte nel corso della trasmissione Tagadà (La7). Ribadendo le sue accuse diffuse sui social durante la manifestazione indetta dal M5s contro il riarmo, Calenda accomuna il presidente dei 5 Stelle e il capo della Lega Matteo Salvini: “Sono la stessa cosa, è il populismo che distrugge qualunque possibilità di governare, a destra come a sinistra. Non si assumono le loro responsabilità”.
“E allora perché c’era così tanta gente alla manifestazione dei 5 Stelle?”, chiede la conduttrice Tiziana Panella.
“Perché certamente c’è una paura gigantesca – risponde Calenda – e la prima reazione alla paura è quella immediata che dice: ‘Signori, no armi, dateci qualcosa’. E noi però, dall’altro lato, sappiamo come funziona. È indecente che nessuno su quel palco abbia detto che la pace non dipende da noi perché chi ha iniziato questa cosa sono i russi e la stanno continuando. Conte e Salvini stanno giocando sulle paure delle persone, strumentalizzando e facendo il contrario di quello che hanno fatto. E questo prima o poi porterà alla fine del bipolarismo”.
Il leader di Azione torna poi sulla frase che ha pronunciato al congresso del suo partito (“L’unica cosa da fare col M5s è cancellarlo”), rincarando con gli attacchi a Conte: “Azione è nata dicendo quella cosa, che non è la cancellazione del M5s per legge. Io voglio cancellare quel modo di fare politica, cioè il populismo, che è sempre stato nostro avversario ma che oggi diventa una battaglia senza quartiere. Questo modo di prendere in giro i cittadini come fa Conte è una roba insopportabile. Tutto questo dire quello che molte persone vogliono sentirsi dire, senza mai assumersi la responsabilità di dire quello che è necessario dire, è il mio nemico politico. Io non sono come lui, che è vicino a Maduro, a Putin e a Trump“.
E aggiunge: “Il nemico di Conte non è la destra ma la Schlein, così come il nemico di Salvini non è la sinistra ma la Meloni. Lo sappiamo perfettamente. Andiamo avanti con questa scena per cui l’area di centro di persone responsabili, che va da Gentiloni a Tajani a me e che potrebbero lavorare insieme benissimo, sono divise da questo bipolarismo e devono stare appresso a questi matti che dicono cose che poi non fanno mai. Tra l’altro, sono stati alleati e non è un caso che siano populisti pericolosi”.
Calenda poi fa un appello a Elly Schlein e ad Antonio Tajani: “Diamoci una svegliata perché siamo eredi dei liberali, dei popolari e dei socialisti di grandi tradizioni politiche. Ma perché siamo sottomessi a questi?“.
Panella gli ricorda: “Veramente Schlein è a lei che dice di dover scegliere”.
E il politico replica piccato: “Ah, io devo scegliere tra Conte e Salvini? Ma allora vado a fare un’altra roba, torno a fare il manager. Ma che senso ha fare politica con la prospettiva di non riuscire a fare niente?”.
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