Lavoro: rispetto all’Europa, pochi italiani hanno diritto alla pensione. E il gap di genere resta profondo

Italiani con e senza pensione: il report dell’Istat su Pensione e partecipazione al mercato del lavoro dei 50-74enni evidenzia un divario marcato tra uomini e donne, area geografica e titolo di studio. Secondo l’Istat, quasi sette persone su dieci tra i 65 e i 74 anni percepiscono una pensione maturata a seguito di un’attività lavorativa. […] L'articolo Lavoro: rispetto all’Europa, pochi italiani hanno diritto alla pensione. E il gap di genere resta profondo proviene da Economy Magazine.

Mag 8, 2025 - 11:20
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Lavoro: rispetto all’Europa, pochi italiani hanno diritto alla pensione. E il gap di genere resta profondo

Italiani con e senza pensione: il report dell’Istat su Pensione e partecipazione al mercato del lavoro dei 50-74enni evidenzia un divario marcato tra uomini e donne, area geografica e titolo di studio. Secondo l’Istat, quasi sette persone su dieci tra i 65 e i 74 anni percepiscono una pensione maturata a seguito di un’attività lavorativa. Il dato emerge dal report sulla partecipazione al mercato del lavoro e sulla percezione delle pensioni nella fascia d’età 50-74 anni, che fotografa uno scenario segnato da forti disomogeneità territoriali e sociali.

Nel complesso, il 29,6% delle persone tra i 50 e i 74 anni risulta titolare di una pensione da lavoro. La percentuale varia nettamente a seconda dell’età: solo il 9,3% tra i 50-64enni è già in pensione, mentre nella fascia 65-74 anni la quota sale al 69,9%.

Divari tra uomini e donne e divari di istruzione

Una donna di 65-74 anni su quattro non lavora e non beneficia di alcuna pensione. Lo rileva l’Istat  Il 63,5% dei 50-64enni è occupato e solo il 9,5% percepisce un trattamento pensionistico; nella fascia di età 65-74 anni i valori passano rispettivamente al 9,7% e al 77,5%. Nel Mezzogiorno si registra la quota più bassa sia di occupati sia di percettori di trattamenti pensionistici: lavora poco più della metà delle persone tra 50 e 64 anni (contro circa il 70% nel Nord) e beneficia di una pensione poco meno del 70% delle persone tra 65 e 74 anni (rispetto a valori superiori all’80% nel Nord). Inoltre, sempre nel Mezzogiorno, il 23,8% delle persone tra 65 e 74 anni non è occupata e non riceve alcuna pensione, rispetto al 14,6% nel Centro, al 13% nel Nord ovest e al 12,2% nel Nord est

Oltre alla pensione da lavoro, una quota residuale della popolazione tra i 50 e i 74 anni (2,6%) riceve pensioni non legate a una carriera professionale — si tratta di pensioni private, di reversibilità, di invalidità o dell’assegno sociale. Tra i 70-74enni, questa percentuale cresce al 10,5%, e raggiunge il 17,1% tra le donne, contro appena il 3,1% tra gli uomini.

Sud, stranieri e bassa istruzione: penalizzazioni strutturali

Guardando più da vicino la popolazione 65-74 anni — quella dove la percentuale di pensionati da lavoro è maggiore — emergono chiare differenze geografiche e socioeconomiche. Nel Mezzogiorno, solo il 57,6% è titolare di pensione da lavoro, contro valori superiori al 77% nel Nord. Anche il livello di istruzione fa la differenza: tra chi ha solo la licenza elementare la percentuale è del 56,5%, mentre tra i laureati si attesta al 78,6%.

Gli stranieri in Italia sono la fascia più penalizzata: appena il 31,5% tra i 65-74enni riceve una pensione da lavoro, dato che riflette carriere spesso discontinue e con minore contribuzione rispetto alla popolazione italiana (71%).

Anche la pensione non derivante da attività lavorativa — in media pari al 7,6% nella fascia 65-74 anni — evidenzia un’incidenza maggiore nel Sud (12,3%) e tra i meno istruiti (16,5%).

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