«Lavoro, crescita record Per i giovani la sfida è la formazione adeguata»
Ministra Calderone, i dati sull’occupazione nel 2024 hanno visto una crescita importante, superando i 24 milioni di occupati. Cosa ha reso possibile questo risultato? «Innanzitutto è un successo di lavoratori e imprese. Noi come governo abbiamo sostituito la logica assistenzialista con il valore del lavoro. Era la prima cosa che mi ha chiesto Giorgia Meloni […] L'articolo «Lavoro, crescita record Per i giovani la sfida è la formazione adeguata» proviene da Iusletter.
Ministra Calderone, i dati sull’occupazione nel 2024 hanno visto una crescita importante, superando i 24 milioni di occupati. Cosa ha reso possibile questo risultato?
«Innanzitutto è un successo di lavoratori e imprese. Noi come governo abbiamo sostituito la logica assistenzialista con il valore del lavoro. Era la prima cosa che mi ha chiesto Giorgia Meloni quando mi ha dato l’onore di ricoprire l’incarico di responsabile del Lavoro e delle Politiche sociali. Abbiamo incentivato le assunzioni a tempo indeterminato, abbassato le tasse sui contratti di produttività, ridotto il cuneo fiscale, messo in campo bonus per giovani e donne. E tante altre misure che esplicheranno i propri effetti nei mesi e negli anni a venire. Insomma, oggi è più conveniente lavorare che prendere un sussidio. Prima era il contrario».
Lei ha messo la firma sul provvedimento che ha superato il reddito di cittadinanza. Dopo due anni può dirsi soddisfatta di come è andata?
«Tutti si aspettavano conflitti sociali. E invece è andata diversamente. Il 26% di coloro che nel 2023 prendevano il reddito di cittadinanza, nel 2024 ha trovato un lavoro. Il 25% degli ex percettori non ha richiesto né ADI né SFL, le due misure che hanno sostituito il reddito di cittadinanza. Controlli, regole chiare e al contempo anche sostegno a chi aveva davvero bisogno. Nessuno è stato lasciato solo. Oggi la priorità è un’altra: mettere in condizione i più giovani di formarsi adeguatamente per rispondere alle richieste e alle offerte del mondo produttivo. Ci sono centinaia di migliaia di posizioni lavorative che non si riescono a ricoprire. È una grande opportunità per il Paese, in particolare per il Mezzogiorno, dove ci sono ancora percentuali importanti di sottoutilizzo della forza lavoro, in particolare quella femminile. Non a caso abbiamo promosso la decontribuzione per giovani e donne, una misura che recentemente ha avuto l’ok anche dalla Commissione europea».
L’andamen-to del prodotto interno lordo sconta un momento senza precedenti nella storia d’Europa e dell’Occi-
dente
Il governo Meloni esibisce i dati sul lavoro come prova della propria capacità di buon governo. Anche se i dati sul Pil non sono altrettanto incoraggianti. Cosa ne pensa?
«La Banca centrale europea, non il governo Meloni o il mio ministero, ha detto che l’Italia è la nazione che negli ultimi anni meglio ha performato in Europa nella riduzione della disoccupazione. Penso che sia un dato positivo per tutti, senza distinzione politica. Lo ha detto anche il presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno, un riconoscimento che ci ha reso molto felici. Il dato sul Pil non è altrettanto positivo, ma scontiamo un momento senza precedenti nella storia d’Europa e dell’Occidente, con gli effetti delle transizioni tecnologiche, ambientali e anche politiche, visto quello che sta accadendo a Washington. Speriamo che dopo tutte queste turbolenze, possa seguire un momento di pace e stabilità. Sono gli obiettivi che la nostra presidente del Consiglio sta inseguendo con grande dedizione e sacrificio».
Pace e stabilità all’estero e magari anche in Italia. Lo sciopero dei magistrati crea un doloroso conflitto tra istituzioni. Pensa si possa risolverlo?
Rispetterò sempre il diritto di sciopero Ho molto apprezzato la volontà del presidente Anm di dialogare con il governo
«Come titolare del Lavoro rispetterò sempre il diritto di sciopero. Mi faccia dire che ho molto apprezzato la volontà del nuovo presidente di Anm (Associazione nazionale magistrati, ndr) di dialogare con il governo. Da parte dell’esecutivo ci sarà sempre la porta aperta, fermo restando il disegno di riforma che i cittadini ci hanno richiesto».
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