Lambrusco Day: le bollicine emiliane conquistano il Monte Bianco
Il Consorzio Tutela Lambrusco porta le eccellenze emiliane a Punta Helbronner per il World Lambrusco Day.

Il rosso emiliano, una delle eccellenze di Vinitaly, punta in alto nel mercato ma anche nel marketing. Il 21 giugno, nel giorno tradizionalmente pensato come Lambrusco Day, il Consorzio Tutela Lambrusco in collaborazione con Enoteca Regionale Emilia-Romagna porta le bollicine emiliane infatti sul tetto d’Italia, spingendosi fino a Punta Helbronner sul Monte Bianco a ben 3466 metri per presentare il meglio delle etichette. Qui, proprio sabato 21 giugno, i prodotti Doc saranno offerti in mescita lungo il percorso della funivia Skyway.
Il World Lambrusco Day nasce infatti con l’obiettivo di uscire dai confini dell’Emilia per incontrare professionisti e wine lover di tutto lo Stivale in contesti originali dove i prodotti, dal frizzante allo spumante, dai Metodo Martinotti ai Metodo Classico e ai rifermentati in bottiglia, possono essere proposti in una vetrina d’eccezione. L’anno scorso il tour ebbe grande successo ai Sassi di Matera.
Intanto alcuni numeri che descrivono lo status quo delle bollicine Made in Emilia. Sono circa 40 milioni le bottiglie annuali di Doc (numero complessivo delle sei Denominazioni), 110 milioni di bottiglie di Emilia Igt Lambrusco (sotto la tutela del Consorzio Tutela Vini Emilia), di questo totale circa il 60% prende la strada dell’export in mezzo mondo dall’America all’Asia. Oggi gli ettari vitati sono quasi 10mila tra Modena e Reggio Emilia. Uno scenario quindi molto solido. Il Consorzio Tutela Lambrusco partecipa a Vinitaly 2025 nel padiglione 1 dell’Emilia-Romagna dove è presente da domenica 6 a mercoledì 9 aprile con uno stand consortile condiviso con il Consorzio Emilia-Romagna (Stand A2-C1). I visitatori possono prendere visione di oltre 60 etichette disponibili in mescita, in pratica una selezione in grado di fornire una panoramica completa del rosso frizzante emiliano. Per facilitare l’approccio attraverso specifiche chiavi di lettura, il Consorzio propone inoltre alcuni percorsi tematici a cui è possibile accedere su prenotazione: Lambrusco: i metodi di produzione, Lambrusco: dall’aperitivo al dessert, Lambrusco Spumante: viaggio tra le DOC e infine I frizzanti colori del Lambrusco. Ognuno di questi è pensato su una durata massima di circa 15 minuti, per permettere di provare una selezione di quattro vini tra le oltre sessanta referenze disponibili. Le etichette comprendono le sei diverse denominazioni del Lambrusco tutelate dal Consorzio.
"Abbiamo deciso di proporre questi percorsi veloci per offrire a operatori, stampa e visitatori un’esperienza concisa ma esaustiva – spiega Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco – l’obiettivo è fornire una visione di massima sui temi più rilevanti, rispettando i tempi stretti che caratterizzano le giornate in fiera, in modo che chi ci visita nello stand possa avere un assaggio approfondito senza rinunciare alla qualità dell’esperienza. Invitiamo tutti a scoprire i diversi volti di questo vino, che racchiude in ogni bottiglia la tradizione vitivinicola del nostro territorio".
Oggi il Consorzio è una realtà molto solida che ha saputo fare grandi passi avanti nel marketing consentendo a questo vino di ampliare la prospettiva e consolidare la propria reputazione sul mercato nazionale e internazionale. Si occupa, come detto, della tutela delle sei Doc del Lambrusco: Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc, Lambrusco di Sorbara Doc, Lambrusco Salamino di Santa Croce Doc, Modena Doc, Reggiano Doc, Colli di Scandiano e di Canossa Doc. A queste si aggiungono altre due denominazioni che comprendono vini differenti, Reno Doc e Castelfranco Emilia Igt. I soci sono distribuiti nelle due province di Modena e Reggio Emilia e comprendono realtà di diverse dimensioni come aziende familiari, cantine sociali, cantine private e fortemente strutturate, ma tutte vocate a custodire una tradizione e una identità che lega le bollicine rosse all’area di produzione.
Il Lambrusco attraverso il Consorzio gira per il mondo e per l’Italia e negli ultimi mesi ha fatto tappa con degustazioni e presentazioni delle migliori etichette a Londra, Roma, Milano, Lecce, Palermo. La mission è anche dimostrare che questo vino è estremamente versatile e può prendere per mano i piatti più diversi, anche se i tortellini sono un classico a cui non ci si può sottrarre. A Roma, per esempio, è stato abbinato anche ai cibi di un ristorante giapponese. Nell’universo giovanile, con forte presenza femminile, è molto apprezzato anche per gli aperitivi. Attualmente l’export rappresenta un asset fondamentale perché le bollicine emiliane raggiungono novanta Paesi del mondo. Tradizionalmente il mercato più forte è quello degli Stati Uniti, seguito da Canada, Giappone, Germania e prima del conflitto in Ucraina anche la Russia.