L’allenatore di Sara Curtis: “Margini incalcolabili, ma per me non era il momento di andare in America”
Sara Curtis è stata grande protagonista agli ultimi Campionati Italiani Assoluti, sciorinando grandi prestazioni nella vasca di Riccione e firmando tra le altre cose il record italiano dei 100 stile libero. Il suo allenatore Thomas Maggiora è stato ospite dell’ultima puntata di Swim Zone, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, e ha parlato del […]

Sara Curtis è stata grande protagonista agli ultimi Campionati Italiani Assoluti, sciorinando grandi prestazioni nella vasca di Riccione e firmando tra le altre cose il record italiano dei 100 stile libero. Il suo allenatore Thomas Maggiora è stato ospite dell’ultima puntata di Swim Zone, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, e ha parlato del momento della svolta della carriera dell’atleta piemontese: “Il turning point potrebbe essere successo a settembre, prima c’è stato un continuo aspettare Sara. Inizialmente non è cresciuta in maniera precoce, anche in altezza: era piccola e magrolina. Poi ha iniziato ad andare bene e a migliorare tecnicamente, non ha avuto un exploit giovanile anche per una scelta che abbiamo preso, poi con la crescita terminata e quegli Europei giovanili dove ha vinto tanto ci ha fatto capire che si poteva fare qualcosa di veramente buono. Ci sono state le Olimpiadi che sono state un’esperienza in modo che Los Angeles non sarà la prima. Ci siamo trovati a settembre, ci siamo guardati e abbiamo detto che si poteva fare qualcosa di grande senza andare a stravolgere nulla in maniera impressionante. Abbiamo lasciato dei margini che sono incalcolabili secondo me, le ho detto che non deve porsi più limiti e che è in grado di fare tantissime cose ad altissimo livello“.
Thomas Maggiora si è soffermato anche sulla grande esposizione mediatica delle ultime settimane: “Vivo tutto in maniera molto tranquilla, già qualcosa era cambiato agli Assoluti in vasca corta di quest’inverno e già lì c’era stato un impatto mediatico importante, come lo scorso anno con la qualificazione ai Giochi. Gli ultimi Assoluti, dove è riuscita a fare quello che abbiamo cercato per mesi, è stata un’esplosione. L’esplosione c’è stata principalmente perché ha battuto il record della Pellegrini, perché sembrava un muro difficile da buttare giù. Stiamo vivendo questa esplosione abbastanza bene, anche se lei è stata molto sotto pressione per l’impatto mediatico e le interviste che sono arrivate in maniera prepotente, ora stiamo cercando di calmare un po’ le cose perché mancano due mesi e mezzo ai Mondiali“.
Gli obiettivi per l’immediato futuro sono ben delineati: “Sara ha avuto una crescita costante e anche quello che è arrivato attorno a lei è cresciuto in maniera costante e ha imparato a gestirlo in maniera tranquilla. Questa volta ha dovuto dire qualche no a delle interviste perché l’impatto è stato forte, ma lei è brava e sincera, e quando sei sincera è facile gestire quello che ti sta intorno. Nelle sue specialità c’è tanta concorrenza e di nomi ce ne sono tanti. Lei deve puntare almeno a due finali individuali ai Mondiali, le altre sono forti ma lei è molto forte. Forse nessuna italiana è andata in finale su 50 e 100 stile, lei ce la può fare. Secondo me è pronta per dare fastidio a tutte le altre, arriva una ragazza italiana che fa 53.0 e non è detto che non possa andare più forte a Singapore: a volte ci sono degli inserimenti e spero possa essere la volta buona per un’italiana. I margini di miglioramento sono sia metabolici che tecnici: abbiamo sempre lavorato con molta calma aggiungendo qualcosina ogni anno, lei ha leve importanti e bisogna fare dei passi. Può limare ancora tanto: non penso che possa passare più veloce di 25.1, ma può tornare più veloce di 27.8. Durante le competizioni su più giorni lei ha sempre un crescendo di forma, studiato: lavoriamo per abituarla per tenere otto giorni di competizione. Se Curtis torna a 27.3-27.4 fa paura“.
Thomas Maggiora ha raccontato meglio anche la sua crescita personale: “Sono una persona curiosa, faccio questo lavoro da tutta la vita e arrivato a un certo punto ho avuto la fortuna di trovarmi Sara Curtis. In ogni angolo d’Italia ci può essere un bravo allenatore, secondo me l’Italia ha veramente tanti tecnici preparati che combattono ogni giorno con spazi acqua e mentalità tirando fuori cose importanti. Penso di avere fatto un salto di qualità con Sara perché ho dovuto adeguare i miei allenamenti a lei e poi con le esperienze fatte con le nazionali giovanili, il confronto costante con i miei colleghi mi ha fatto fare un salto di qualità importante. Per un consiglio chiamo per primo Mirko Nozzolillo, che devo ringraziare per come mi ha trattato dal primo Assoluto e che è sempre stato disponibile in ogni momento, per me è stato ed è molto importante. Più i tecnici sono bravi e più sono disponibili e questa cosa andrebbe portata a tutti quanti, sono stato accolto dalla Nazionale da tecnici che hanno vinto tutto come se ne sapessi come loro e non è una cosa scontata“.
A settembre Sara Curtis si trasferirà negli USA per studiare e allenarsi alla Virginia University: “Il binomio tra allenatore e atleta è una delle forze dell’Italia, ci coccoliamo i nostri nuotatori di punta. Riusciamo ad andare forte perché ci sono dei legami che vanno oltre la prestazione. Sono convinto che arrivati a un certo punto c’è bisogno di cambiare qualcosa e di fare esperienze diverse. Secondo me questo non era il momento per Sara, avevamo progetti importanti fino a Los Angeles: non c’è stata una rottura, è stata una sua decisione di vita e voglia di indipendenza in un altro mondo. Lei ha un gruppo di ragazzi intorno che nuotano per il piacere di nuotare, ma Sara fa un altro mestiere: è andata alla ricerca di un gruppo più stimolante e aveva questa curiosità. Mi ha detto che sentiva che questa era la scelta di fare adesso, io le ho detto i dubbi che avevo ma sono qui per Sara e rimarrò il suo tecnico di riferimento, se tutto andrà bene ogni tanto andrò negli USA e la seguirò negli eventi internazionali. Ha fatto una scelta di vita, di volere fare l’Università in presenza e di questo contento. Sono il primo che le augura il meglio, ma non possiamo sapere come andrà perché è un altro mondo. Sarà interessante il discorso delle yard nelle gare degli USA, io da due anni la sto facendo allenare una volta a settimana nella vasca da 33 metri, ci sentiremo tutte le settimane e vedremo cosa mi racconta. Prima della sua partenza sarò contento se lei sarà contenta, se lei sarà felice io avrò fatto il mio lavoro”.
VIDEO INTERVISTA THOMAS MAGGIORA