L’agenzia AP messa al bando dalla Casa Bianca perché non cambia la denominazione del Golfo del Messico

Gruppi come Google ed Apple hanno obbedito agli ordini del presidente, modificando la dicitura che compare sui loro sistemi di mappatura. Per il momento sembra invece resistere Bing, il motore di ricerche di Microsoft L'articolo L’agenzia AP messa al bando dalla Casa Bianca perché non cambia la denominazione del Golfo del Messico proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 12, 2025 - 20:46
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L’agenzia AP messa al bando dalla Casa Bianca perché non cambia la denominazione del Golfo del Messico

La storica agenzia di stampa statunitense Associated Press non adotta la dizione “Golfo d’America”, voluta da Donald Trump per quello che è ufficialmente il Golfo del Messico e due suoi reporter vengono tenuti fuori dalla porta dello Studio Ovale. Un’espulsione definita “inaccettabile” dall’Associazione dei corrispondenti dalla Casa Bianca, che ha chiesto all’amministrazione “un immediato cambio di rotta”.

“L’Associated Press informa miliardi di persone ogni giorno in modo fattuale e indipendente”, ha protestato la direttrice dell’agenzia Julia Pace. “La Casa Bianca ci ha detto che se non avessimo allineato i nostri standard con l’ordine esecutivo di Trump, l’Ap sarebbe stata messa al bando dall’Oval Office”. Dalle minacce ai fatti: due giornalisti sono stati tenuti fuori dall’Oval Office ieri in due occasioni, una delle quali, lungi dall’essere cerimoniale, si è trasformata in una conferenza stampa dello stesso Trump con Elon Musk. “È’ allarmante che l’amministrazione punisca l’Ap per il suo giornalismo indipendente”, ha proseguito Pace chiamando in causa il primo emendamento della Costituzione. “La Casa Bianca non può decidere come le testate giornalistiche riportano le notizie, né può penalizzare reporter perché non è contenta delle decisioni delle loro redazioni”, puntualizza l’Associazione dei corrispondenti.

Gruppi come Google ed Apple hanno obbedito agli ordini del presidente, modificando la dicitura che compare sui loro sistemi di mappatura. Per il momento sembra invece resistere Bing, il motore di ricerche di Microsoft. Hanno adottato la nuova denominazione anche le compagnie petrolifere Chevron e Bp, mentre ieri è stata la volta della Federal Aviation Administration che adeguerà le sue mappe per riconoscere anche l’altro cambiamento chiesto da Trump: che il Monte Denali in Alaska torni al nome originario di McKinley.

Non è una novità che Trump abbia relazioni ostili con i media tradizionali da lui, salvo rare eccezioni, definiti “nemici del popolo”, ma i rapporti con il quarto potere sono decisamente peggiorati dopo il 20 gennaio. Venerdì il Pentagono ha espulso un secondo gruppo di giornalisti dagli spazi riservati al dipartimento della Difesa, mentre l’angusta sala dei briefing room della Casa Bianca è stata fin dall’inizio del secondo mandato aperta a influencer e podcaster, togliendo posto a testate tradizionali.

Trump ha firmato l’ordine esecutivo sul Golfo d’America (“Ripristinare Nomi che Onorano la Grandezza Americana”) il giorno stesso dell’insediamento. Domenica, in volo da Mar-a-Lago a New Orleans per il Super Bowl, ha proclamato il 9 febbraio Giornata del Golfo d’America. Google Maps si era già piegata al diktat presidenziale in gennaio, seguita da gruppi industriali attivi nell’area come Chevron e Bp, mentre ieri è stata la volta della Federal Aviation Administration che adeguerà le sue mappe per riconoscere anche l’altro cambiamento chiesto da Trump: che il Monte Denali in Alaska torni al nome originario di McKinley. Oggi si è inchinata Apple nella sua app di mappe. La modifica riguarda per il momento i clienti americani ma si allargherà su scala globale mentre

L'articolo L’agenzia AP messa al bando dalla Casa Bianca perché non cambia la denominazione del Golfo del Messico proviene da Il Fatto Quotidiano.