L’Afd è il secondo partito di Germania grazie al suo fido alleato: la sinistra

In poco più di dieci anni Alternative für Deutschland ha scalato le vette della politica in Germania. In quella che una volta era la Repubblica democratica tedesca, stato fantoccio creato dall’Unione sovietica alla fine della Seconda guerra mondiale, è il primo partito. Ma da ieri è anche il secondo gruppo del Bundestag, ago della bilancia del nuovo potere a Berlino. Ovviamente, i commentatori di sinistra si strappano i capelli e dicono che la Germania sta scivolando a destra, cioè sta entrando nella fase più buia della sua storia dal dopoguerra a oggi. Anzi, secondo alcuni, i tedeschi si apprestano a tornare quello che erano e da cui, sotto sotto, non si sono mai allontananti, ovvero nazisti. Per questo un ex commissario europeo, il francese Thierry Breton ha addirittura evocato la possibilità che le elezioni per il nuovo Parlamento di Berlino vengano annullate, come si è provato a fare in Georgia e come si è fatto in Romania.Se chi piace ai vertici di Bruxelles, ovvero alla combriccola socialista che da decenni governa l’Europa, non vince, il voto non è più democratico. E, dunque, lo si cancella, nominando un esecutivo tecnico in attesa di tempi migliori. J.D. Vance, nuovo vicepresidente americano, per aver ammonito la Ue, dicendo che un Paese che ha paura dei propri elettori ed è pronto sospendere le elezioni non è democratico, è stato messo al bando e accusato non soltanto di ingerenza negli affari interni del Vecchio continente ma pure di essere un pericoloso reazionario, alleato di Afd.La realtà è che, fra tanti fascisti e nazisti immaginari, gli unici da temere sono quelli che, in nome della democrazia, minacciano di mettere in pausa la democrazia. Il pericolo, più che da destra, dunque viene da sinistra, ovvero dai Thierry Breton che, al posto di chiedersi come mai così tanti tedeschi votino per Afd, minacciano di annullare le elezioni e bandire Afd.Mentre gli ex commissari di Bruxelles parlano di annullare il voto senza suscitare scandalo e riprovazione, chi si indigna per la svolta a destra dei tedeschi non si interroga sulle ragione per cui, a 35 anni dalla caduta del Muro e, di conseguenza dell’Urss, nei Land della Germania dell’Est trionfi Alternative für Deutschland. Nessuno sembra voler guardare in faccia la realtà di un’integrazione mai compiuta fino in fondo. Davvero credete che milioni di elettori votino Afd perché nostalgici di Adolf Hitler? Si può realmente pensare che in Germania sognino di riaprire i campi di sterminio?Ciò che la sinistra non vuole vedere è, a dire il vero, molto più semplice. Aver aperto le porte all’immigrazione per sostenere la domanda di un’economia in cerca di manodopera a basso costo, cioè dai salari bassi, ha portato non solo a un aumento della criminalità urbana, accompagnata da fenomeni di islamizzazione con cui negli ultimi tempi i tedeschi sono costretti a fare i conti, ma ha anche messo in competizione la forza lavoro meno professionalizzata con i nuovi arrivati. In pratica, oltre a importare violenza, le aperture di Angela Merkel hanno importato anche il conflitto sociale e sindacale che, insieme a una serie di politiche folli come la chiusura delle centrali nucleari per inseguire l’ambientalismo duro e puro di Greta Thunberg, hanno fatto sprofondare nella crisi più nera le fasce economicamente più deboli.Sì, invece di difendere le classi popolari, la sinistra le ha messe in competizione con gli immigrati e il risultato è che molti tedeschi hanno voltato le spalle all’Spd e ai Verdi, contribuendo alla nascita di Alternative für Deutschland. Non ci vuole molto a capire che i più formidabili alleati di Alice Weidel, la donna che guida la nuova destra tedesca, sono proprio gli esponenti della sinistra. Come da noi chi sostiene l’accoglienza indiscriminata è il più valido sostenitore di Lega e Fratelli d’Italia, in Germania Olaf Scholz e compagni che non si sono accorti del malessere tedesco hanno aiutato Afd a crescere.Leggi l'articolo completo su La Verità

Feb 28, 2025 - 13:52
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L’Afd è il secondo partito di Germania grazie al suo fido alleato: la sinistra


In poco più di dieci anni Alternative für Deutschland ha scalato le vette della politica in Germania. In quella che una volta era la Repubblica democratica tedesca, stato fantoccio creato dall’Unione sovietica alla fine della Seconda guerra mondiale, è il primo partito. Ma da ieri è anche il secondo gruppo del Bundestag, ago della bilancia del nuovo potere a Berlino. Ovviamente, i commentatori di sinistra si strappano i capelli e dicono che la Germania sta scivolando a destra, cioè sta entrando nella fase più buia della sua storia dal dopoguerra a oggi. Anzi, secondo alcuni, i tedeschi si apprestano a tornare quello che erano e da cui, sotto sotto, non si sono mai allontananti, ovvero nazisti. Per questo un ex commissario europeo, il francese Thierry Breton ha addirittura evocato la possibilità che le elezioni per il nuovo Parlamento di Berlino vengano annullate, come si è provato a fare in Georgia e come si è fatto in Romania.

Se chi piace ai vertici di Bruxelles, ovvero alla combriccola socialista che da decenni governa l’Europa, non vince, il voto non è più democratico. E, dunque, lo si cancella, nominando un esecutivo tecnico in attesa di tempi migliori. J.D. Vance, nuovo vicepresidente americano, per aver ammonito la Ue, dicendo che un Paese che ha paura dei propri elettori ed è pronto sospendere le elezioni non è democratico, è stato messo al bando e accusato non soltanto di ingerenza negli affari interni del Vecchio continente ma pure di essere un pericoloso reazionario, alleato di Afd.

La realtà è che, fra tanti fascisti e nazisti immaginari, gli unici da temere sono quelli che, in nome della democrazia, minacciano di mettere in pausa la democrazia. Il pericolo, più che da destra, dunque viene da sinistra, ovvero dai Thierry Breton che, al posto di chiedersi come mai così tanti tedeschi votino per Afd, minacciano di annullare le elezioni e bandire Afd.

Mentre gli ex commissari di Bruxelles parlano di annullare il voto senza suscitare scandalo e riprovazione, chi si indigna per la svolta a destra dei tedeschi non si interroga sulle ragione per cui, a 35 anni dalla caduta del Muro e, di conseguenza dell’Urss, nei Land della Germania dell’Est trionfi Alternative für Deutschland. Nessuno sembra voler guardare in faccia la realtà di un’integrazione mai compiuta fino in fondo. Davvero credete che milioni di elettori votino Afd perché nostalgici di Adolf Hitler? Si può realmente pensare che in Germania sognino di riaprire i campi di sterminio?

Ciò che la sinistra non vuole vedere è, a dire il vero, molto più semplice. Aver aperto le porte all’immigrazione per sostenere la domanda di un’economia in cerca di manodopera a basso costo, cioè dai salari bassi, ha portato non solo a un aumento della criminalità urbana, accompagnata da fenomeni di islamizzazione con cui negli ultimi tempi i tedeschi sono costretti a fare i conti, ma ha anche messo in competizione la forza lavoro meno professionalizzata con i nuovi arrivati. In pratica, oltre a importare violenza, le aperture di Angela Merkel hanno importato anche il conflitto sociale e sindacale che, insieme a una serie di politiche folli come la chiusura delle centrali nucleari per inseguire l’ambientalismo duro e puro di Greta Thunberg, hanno fatto sprofondare nella crisi più nera le fasce economicamente più deboli.

Sì, invece di difendere le classi popolari, la sinistra le ha messe in competizione con gli immigrati e il risultato è che molti tedeschi hanno voltato le spalle all’Spd e ai Verdi, contribuendo alla nascita di Alternative für Deutschland. Non ci vuole molto a capire che i più formidabili alleati di Alice Weidel, la donna che guida la nuova destra tedesca, sono proprio gli esponenti della sinistra. Come da noi chi sostiene l’accoglienza indiscriminata è il più valido sostenitore di Lega e Fratelli d’Italia, in Germania Olaf Scholz e compagni che non si sono accorti del malessere tedesco hanno aiutato Afd a crescere.


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