La tregua dei dazi tra Cina e Usa | L’analisi di Maurizio Molinari
Su Repubblica Maurizio Molinari commenta la tregua di 90 giorni nella guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina, “frutto” – scrive – “della volontà reciproca dei due governi di compiere un passo indietro“. Un precedente che può favorire un’analoga intesa Usa-Ue perché nasce da una svolta che ribalta la regola di fondo del commercio […] L'articolo La tregua dei dazi tra Cina e Usa | L’analisi di Maurizio Molinari proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Su Repubblica Maurizio Molinari commenta la tregua di 90 giorni nella guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina, “frutto” – scrive – “della volontà reciproca dei due governi di compiere un passo indietro“.
Un precedente che può favorire un’analoga intesa Usa-Ue perché nasce da una svolta che ribalta la regola di fondo del commercio internazionale: ora per gli Stati le ragioni della politica contano di più rispetto a quelle dell’economia.
Da qui il commento del Financial Times: “Siamo entrati nella stagione della geoeconomia”.
Le concessioni di Washington e Pechino sono descritte dai numeri concordati dai negoziatori a Ginevra: i dazi Usa sui prodotti cinesi scendono dal 145% al 30% mentre quelli cinesi calano dal 125% al 10%.
Restano i dazi Usa su alluminio, acciaio e contro il traffico di fentanyl ma nel complesso si tratta di un passo indietro del presidente americano, Donald Trump, che nel Liberation Day aveva lanciato la guerra globale dei dazi mostrando una lavagna sulla quale indicava nella Cina il Paese più colpevole di “derubare” gli Stati Uniti.
Per spiegare agli americani la scelta della tregua, Trump ora afferma: «Abbiamo ottenuto ciò che volevamo con l’apertura della Cina agli Stati Uniti mentre prima erano solo gli Stati Uniti a essere aperti alla Cina».
Dunque, l’accento è sul risultato politico mentre i benefici per l’export Usa, valutati dalla Casa Bianca in circa 50 miliardi di dollari annui, sono solo il secondo esito in ordine di importanza.
Ecco perché il ministro del Tesoro Usa, Scott Bessent, spiega l’intesa con queste parole: «I nostri dazi hanno creato di fatto un embargo alla Cina, che ha dovuto cedere».
È la concretizzazione della teoria di Robert Lighthizer, guru dei dazi di Trump, secondo il quale «le tariffe servono a ottenere risultati politici e sociali» prima ancora che economici e commerciali.
Ma anche Pechino afferma di aver raggiunto un successo perché l’offensiva in grande stile di Trump ha prodotto in realtà un cessate il fuoco che allontana una guerra commerciale molto temuta a causa dell’impatto dell’export sul Pil del Dragone.
Protezionismo, tariffe e neo-mercantilismo accomunano i due giganti economici del Pianeta, facendo della loro tregua sui dazi un modello possibile di compromesso con l’altra grande potenza commerciale con cui Washington sta trattando: l’Unione europea.
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