La sinistra in piazza. No a riarmo, guerre femminicidi e carovita
Il corteo in piazza San Michele ha puntato i riflettori sui temi caldi. Appello per la Biblioteca Popolare. Polemica per banda e majorettes in centro.

"Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza". Decisamente meno silenziosa è stata la manifestazione organizzata ieri mattina dai partiti e dai movimenti di sinistra scesi in piazza per dire no a riarmo, genocidi, guerra, femminicidi e carovita. Una folla coloratissima, pacifica e festosa ha attraversato la città fermandosi nei luoghi simbolo della resistenza lucchese.
Al corteo, che si è concluso con un pranzo popolare e una giornata di socialità alla Casa del popolo di Verciano, oltre a numerosi cittadini – soprattutto giovanissimi - erano presenti Potere al Popolo, Rifondazione comunista, Giovani comunisti/e, Società di mutuo soccorso, Alternativa Libertaria, Collettivo Rossa primavera, Cobas, Popolare Trebesto, Noguerrenobase e una numerosa rappresentanza della Biblioteca popolare del quartiere di San Concordio, finita di recente sulla cronaca locale dopo che l’amministrazione ha espresso la volontà di chiuderla. Prosegue senza sosta, infatti, la raccolta firme nei bar di quartiere, nel mercato cittadino e nei mercati rionali a sostegno del rinnovo della convenzione all’associazione che da anni gestisce la biblioteca.
"Da quando ci è stato comunicato lo sfratto – spiegano - abbiamo avuto molte testimonianze di solidarietà da parte di cittadini e cittadine, associazioni e gruppi, e ringraziamo tutti: il loro appoggio è prezioso e ci incoraggia a proseguire. La manifestazione cittadina del 25 aprile quest’anno diviene anche un modo per rendere visibile la determinazione e la volontà di continuare a far vivere la nostra biblioteca".
"Oggi siamo in piazza per ricordare la lotta antifascista e per ribadire il valore storico e politico della resistenza – hanno gridato a gran voce - La lotta antifascista continua anche oggi perché il fascismo non è morto, si manifesta ogni giorno in tanti modi: lo vediamo nella violenza contro le donne, nel respingimento dei migranti, nelle discriminazioni di ogni genere. Siamo oggi in piazza contro la produzione di armi, contro le guerre, il governo Meloni e l’amministrazione comunale lucchese sostenuta da Casapound. Ricordiamo a gran voce anche il referendum dell’8 e 9 giugno con il quale vogliamo riportare dignità al lavoro e ribadire il diritto alla cittadinanza".
E c’è anche un pizzico di polemica. Non è passata inosservata, infatti, la banda che - con tanto di majorette - ha sfilato e suonato in piazza San Michele e nelle vie del centro storico subito dopo le celebrazioni ufficiali tenutesi in Cortile degli Svizzeri. Lì l’evento si era svolto infatti in forma limitata per rispetto del lutto nazionale per la scomparsa del Papa: non si è nemmeno cantato l’inno, con bandiere a mezza asta e i plotoni accompagnati solo da timidi applausi del pubblico, mentre altrove era festa con musica e balli.
Giulia Prete