‘La scodata’ di De Chiesa: “Brignone mi ha ricordato Sinner. Lo sci italiano è in crisi: il sistema per adesso ha fallito”
FEDERICA BRIGNONE REGINA DEI MONDIALI Federica Brignone è stata semplicemente divina. Quello che ha fatto ai Mondiali va oltre l’immaginazione, è stata fantastica! Era stata già spaventosa in superG, poi in gigante si è superata. È stato eccezionale il modo in cui ha retto la pressione dal punto di vista mentale. La Robinson era stata […]

FEDERICA BRIGNONE REGINA DEI MONDIALI
Federica Brignone è stata semplicemente divina. Quello che ha fatto ai Mondiali va oltre l’immaginazione, è stata fantastica! Era stata già spaventosa in superG, poi in gigante si è superata. È stato eccezionale il modo in cui ha retto la pressione dal punto di vista mentale. La Robinson era stata straordinaria e le aveva messo tanta pressione: non poteva di certo gestire i 67 centesimi di vantaggio. La seconda manche di Federica è stata magistrale. Mi ero quasi rassegnato dopo che aveva perso 3 decimi a metà pista, ma da lì in poi è andata velocemente in progressione. I distacchi agli intermedi li ho ben impressi nella mia memoria. Era molto difficile tenere quel passo e lei non ha commesso errori, se non una minima sbavatura su un dosso nella prima manche, ma è stato un arretramento di poco conto. Mi ha impressionato come non abbia avuto la minima incertezza. Non solo è stata la più brava, ma ha dimostrato di avere qualcosa di speciale nella testa. Mi ha ricordato Sinner come capacità mentale di isolarsi e respingere ogni tipo di pressione.
LA CLASSE DI FEDERICA BRIGNONE
Dal punto di vista tecnico, Brignone ha quella finezza e fantasia in più che nessun altra ha, nemmeno una fuoriclasse come Mikaela Shiffrin. In un certo senso, pur con stili diversi, mi ricorda Deborah Compagnoni: anche lei aveva qualcosa di speciale in misura enorme. Hanno in comune la classe e l’eleganza, ma anche quello che io definisco ‘il tocco della neve’.
MISSIONE COPPA DEL MONDO PER FEDERICA BRIGNONE
Per come sta sciando, meriterebbe la vittoria della classifica generale, ma lo sci non è una scienza esatta e tutto può accadere. Per come scia adesso, sicuramente merita la Coppa del Mondo. Va detto che lei ha le spalle coperte da queste medaglie ai Mondiali, dove ha ottenuto forse anche più di quanto desiderasse. Adesso potrà vivere la Coppa del Mondo più serenamente. Ma, conoscendola, lei si butta tutto alle spalle e da adesso penserà solo alla classifica generale. Bisognerà vedere cosa farà la Gut, che non ha disputato un buon Mondiale e finora non ha ancora sciato ai suoi massimi livelli.
BRIGNONE A PARTE, BILANCIO CON TANTE OMBRE PER L’ITALIA
A me il medagliere non interessa, così come per me non esiste il parallelo a squadre. Quando gli azzurri facevano pena in questa gara non li criticavo e adesso non li esalto di certo perché hanno vinto: per me non conta niente. Ritengo che i campioni del mondo sono quelli delle specialità individuali. Andiamo a vedere come sono andati i quattro vincitori dell’oro in parallelo nelle loro gare: nessuno è arrivato nei 10…
Senza la Brignone, sarebbe stato un Mondiale senza medaglie. Brignone è stata stratosferica, ma ha fatto storia a sé. Sofia Goggia, che era un altro carico da 90, purtroppo ha sbagliato un salto in superG: facendolo anche solo normale, avrebbe vinto la medaglia al 100%. In discesa aveva un ginocchio impastato dopo la caduta in prova, quindi c’era poco da fare. Comunque Sofia è stata bravissima, così come lo è stato Paris che ha sfiorato due volte il podio tra superG e discesa. Fine. Per il resto, le medaglie non le abbiamo viste nemmeno col binocolo. De Aliprandini ha sciato bene, soprattutto nella prima manche, in linea con i suoi standard. Nella seconda manche ha voluto un po’ strafare: su quel pendio e quel tipo di neve, la sua sciata non va a nozze. La Delago è finita nelle 10 sfruttando un pendio favorevole alle scivolatrici. Gli italiani da top10 finiscono qui…
FUTURO DA BRIVIDI PER LO SCI ITALIANO
Lo sci italiano è malmesso. Questi grandi campioni come Brignone, Goggia e Paris purtroppo non sono eterni: ancora 1-2 anni e ci salutano. Dopo, chi ci sarà? Talacci, Saccardi, Barbera? Non lo so. L’unico che è sulla strada buona è Franzoni, ma da qui a dire che sarà un nuovo Paris ce ne passa…E gli altri? Non so come faccia il dt Carca a vedere il bicchiere mezzo pieno. Io non condivido per niente: la situazione è abbastanza disastrosa. Per ora i giovani non li vediamo svettare nemmeno in Coppa Europa. Per adesso, il programma federale per queste Olimpiadi è fallito.
COSA SI SBAGLIA A LIVELLO GIOVANILE?
C’è troppa esasperazione a livello di bambini. Lo sci costa troppo, alcuni Sci Club vanno in Argentina in estate o in Olanda nei capannoni. E’ un sistema che non può funzionare, questi ragazzi sono troppo sotto pressione. Dovrebbero divertirsi, invece fanno solo pali, pali, pali. Così viene a mancare la fantasia. Cosa può fare la Federazione? Basterebbe imporre un certo numero di gare. Il sistema è esasperato, andrebbe normalizzato. Ci sono degli eccessi che non possono funzionare, i costi sono esorbitanti e spesso i ragazzini arrivano a 15-16 anni che sono stufi.
INCIDE IL BUDGET SUPERIORE DELLA SVIZZERA?
Gli svizzeri sicuramente sono più ricchi degli italiani, ma non mi sembra che alla FISI manchino le risorse. Sulle scioline hanno delle apparecchiature che costano molto care, ma non è questo che rende forte una squadra. Può darsi che loro sul fluoro ci giochino, ma entro un limite è accettato, quindi non fanno nulla di irregolare. Per me non è una questione di soldi o di budget: in questo momento sono semplicemente molto, ma molto più forti.
FRANCIA SENZA MEDAGLIE DOPO 22 ANNI
Alla Francia è girata male, non è che sono così scarsi. Noel ha inforcato, d’altronde in slalom tutto può accadere da un momento all’altro: mal che vada sarebbe arrivato secondo. Intanto gli manca Sarrazin, che in superG e discesa quasi valeva Odermatt. Anguenot non si è confermato in gigante, anche Amiez è andato un po’ sotto le aspettative in slalom e non è esploso. Anche loro, nel complesso, non hanno così tanti nomi, anche se i loro giovani sciano meglio dei nostri.
SU QUALI GIOVANI PUÒ SPERARE L’ITALIA DA QUI A 5 ANNI?
Adesso non vedo nessuno. Marta Rossetti non possiamo dire ancora che possa diventare una grande slalomista. Scia bene, ma deve ancora dimostrare tutto. Adesso, Franzoni a parte, non c’è nulla se parliamo di ipotesi di grandi campioni come quelli che smetteranno a breve.