La parabola (al contrario) del luxury tourism

Il turismo di lusso continua a risplendere e non accenna a rallentare, negli Stati Uniti, secondo il racconto che agenzie di viaggi, tour operator e società di hospitality hanno fatto a Barron’s. «Le persone non stanno cercando di risparmiare», ha commentato Huw Beaugié, cofondatore di The Thinking Traveller, una società che affitta ville lussuose in tutta Europa, con prezzi per una notte che vanno dai 3.000 ai 20.000 dollari. Continue reading La parabola (al contrario) del luxury tourism at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

Mar 24, 2025 - 15:11
 0
La parabola (al contrario) del luxury tourism
La parabola (al contrario) del luxury tourism

Il turismo di lusso continua a risplendere e non accenna a rallentare, negli Stati Uniti, secondo il racconto che agenzie di viaggi, tour operator e società di hospitality hanno fatto a Barron’s. «Le persone non stanno cercando di risparmiare», ha commentato Huw Beaugié, cofondatore di The Thinking Traveller, una società che affitta ville lussuose in tutta Europa, con prezzi per una notte che vanno dai 3.000 ai 20.000 dollari. «Il valore della nostra prenotazione media continua ad aumentare», ha detto. Le famiglie con un reddito di almeno 250.000 dollari all’anno contribuiscono a circa la metà di tutte le spese dei consumatori e a quasi un terzo del Pil statunitense, secondo un’analisi di Mark Zandi, capo economista di Moody’s Analytics.

BENESTANTI SEMPRE PIÙ RICCHI

L’andamento da record dei mercati azionari (almeno fino a qualche settimana fa,ndr) e l’aumento del valore degli immobili negli Stati Uniti hanno fatto crescere il patrimonio delle famiglie benestanti, spingendole a spendere in beni e divertimenti. Spese che hanno aiutato a sostenere la crescita negli ultimi cinque anni, mentre l’inflazione erodeva il potere d’acquisto delle famiglie meno ricche. La dipendenza dell’economia dai ricchi può essere una forza, o una vulnerabilità. Se le famiglie benestanti diventano più caute nelle loro spese, «allora è finita per l’economia, si entra in recessione», ha detto Zandi.

Per fortuna, al momento non si nota cautela da parte di questi consumatori. Secondo i dati di febbraio del ConsumerSignals di Deloitte, il 75% dei consumatori di fascia alta ha intenzione di spendere in pernottamenti alberghieri almeno una volta nei prossimi tre mesi e il 45% ha intenzione di imbarcarsi su un volo internazionale, contro il 31% di tutti i partecipanti al sondaggio. Quest’anno, la spesa di questa fascia di mercato è attesa in crescita del 5,2% a quasi 1.800 miliardi di dollari, secondo l’analisi di The Business Research Company, sempre citata da Barron’s.

PRENOTAZIONI, IL LUXURY NON ARRETRA

Per ora, gli operatori non hanno notato segni di debolezza nell’high-end market. La catena alberghiera Hyatt ha detto di aver registrato un rallentamento per i suoi brand che servono il mercato di massa, ma i brand del luxury, che rappresentano circa il 30% dei suoi marchi, non sono stati colpiti dal rallentamento, ha detto Katie Johnson, vicepresidente e global brand leader dei luxury brands di Hyatt.

Hyatt registra ancora un ottimo volume di prenotazioni dai clienti facoltosi per viaggi internazionali, compresi quelli per Asia ed Europa. «La domanda continua ad aumentare perché ci sono sempre più persone pronte a pagare tanto» per un viaggio, ha detto Johnson. Inoltre, ha aggiunto che gli agenti di viaggio che lavorano con Hyatt non hanno registrato alcun rallentamento della domanda.

Casey Holt, sales and service manager della società di viaggi di lusso Scott Dunn, ha detto che si prevede un 2025 solido. Al momento, la società ­ che ha uffici negli Stati Uniti, nel Regno Unito e a Singapore – «non sta per niente notando un calo» in termini di intenzioni e prenotazioni in vista dell’estate, con il 35% dei suoi clienti che prevede di prendersi più giorni di vacanza quest’anno rispetto al 2024.

Virtuoso, un network di agenti di viaggio focalizzati sul lusso, ha registrato un aumento annuale del 57% delle prenotazioni del valore superiore a 50.000 dollari e un aumento dell’81% per i viaggi di valore superiore ai 150.000 dollari, secondo i dati forniti da Misty Belles, vicepresidente di Virtuoso. Circa il 70% dei clienti di Virtuoso vive negli Stati Uniti.

La domanda di viaggi extralusso, che comprendono jet privati, yacht e ville, rimane molto forte, secondo le fonti di Barron’s. Il merito, oltre all’apprezzamento degli asset e ai guadagni sui mercati azionari, è anche dell’aumento degli stipendi per le persone ad alto reddito, che è stato del 3,5% annuale, a febbraio, secondo i dati del Bank of America Institute, mentre l’aumento per le famiglie a basso reddito è stato del 2,4%. «Sono cautamente ottimista che questo andamento per i consumatori ad alto reddito possa continuare», ha commentato David Tinsley, senior economist di Bank of America Institute.

RISCHIO INCERTEZZA

Nemmeno i benestanti, comunque, sono al riparo dai trend macroeconomici, inclusa l’incertezza alimentata in parte dalla guerra dei dazi iniziata dal presidente Donald Trump. Ci sono analisti che hanno registrato un rallentamento nelle spese per i beni di lusso, anche se la domanda resta robusta.

L’operatore di crociere di lusso Viking Holdings ha dichiarato che i clienti «subiranno in qualche modo» il calo degli indici azionari, aggiungendo di aver notato un rallentamento nelle prenotazioni, a febbraio, dopo un gennaio record. Comunque, Viking ha comunicato di aver ricavato quasi 2,6 miliardi di dollari dalle prenotazioni per le crociere sui fiumi per il 2025, ovvero il 24% in più del 2024, e che quasi il 90% delle sue cabine è stato già prenotato. E i trend mostrano che il 2026 seguirà lo stesso andamento.

RESTA L’OTTIMISMO

L’agenzia di viaggi di lusso Abercrombie & Kent ha registrato un rallentamento nelle prenotazioni, con alcuni clienti entrati in modalità wait-and-see, mentre altri stanno preferendo destinazioni più sicure e tradizionali, come l’Europa, a viaggi più avventurosi. Il numero di prenotazioni registrato da Abercrombie & Kent è diminuito all’inizio del 2025, ma la spesa per prenotazione è aumentata e, per questo, la società è ottimista che il 2025 sarà un altro anno record in termini di ricavi. «I nostri clienti hanno molta voglia di viaggiare, ma sono anche pazienti e aspettano che una parte di questa incertezza svanisca», ha commentato la società.

Siamo solo a marzo e l’andamento per l’economia, il mercato azionario e l’industria del travel potrebbero cambiare, negli Stati Uniti. Finora, però, c’è davvero poca preoccupazione che possa esserci un rallentamento significativo della domanda, all’orizzonte.