La Pace (Goldman Sachs Asset Management): "È tempo di small-cap"
Mega-cap vs small-cap. Una tendenza che, negli ultimi anni ha visto la supremazia delle prime sulle seconde. Di recente, però, potrebbe essersi verificata una inversione. L'articolo La Pace (Goldman Sachs Asset Management): "È tempo di small-cap" proviene da FundsPeople Italia.

Mega-cap vs small-cap. Una tendenza che, negli ultimi anni ha visto la supremazia delle prime sulle seconde. Di recente, però, potrebbe essersi verificata una inversione. “Guardando agli anni passati, la fase iniziata nel 2022, caratterizzata da un rapido e vigoroso inasprimento della politica monetaria, è stata un fattore negativo per le small-cap, che tendono a detenere una quota di debito a tasso variabile maggiore rispetto alle loro controparti large-cap e sono quindi più sensibili ai tassi d’interesse”, dice Loredana La Pace, Country head Italy, Goldman Sachs Asset Management.
Tratto dalla rivista FundsPeople n. 92
Inoltre, evidenzia l’esperta, nell’ultimo decennio, le small-cap sono state messe in ombra dalle mega-cap statunitensi che, sostenute in parte anche dai progressi dell’intelligenza artificiale, hanno supportato la sovraperformance delle large-cap con una forte espansione dei multipli. “Al contempo, i rendimenti delle small cap si sono basati in modo costante sulla crescita degli utili e sui dividendi che, negli ultimi anni, sono stati messi alla prova dal rallentamento dei ricavi in un contesto di pressioni inflazionistiche”, prosegue.
Il rallentamento dell’inflazione, la stabilità dei dati sulla crescita economica e l’inizio dei cicli di allentamento dei tassi d’interesse a livello globale, anche negli Stati Uniti, “hanno iniziato ad alleviare la pressione sui bilanci delle small-cap, che hanno sovraperformato le loro controparti large-cap durante l’estate 2024. Per il 2025, ci aspettiamo che le small-cap in tutte le aree geografiche siano tra i beneficiari netti dei continui cicli di tagli dei tassi e delle iniziative di politica monetaria delle banche centrali a sostegno della crescita”, commenta La Pace.
Dunque, queste dinamiche potrebbero favorire i margini nel breve termine, riducendo il rischio di ribasso a medio termine derivante dagli interessi passivi sul debito a tasso variabile e consentendo alle società più piccole di finanziare in modo più conveniente la futura crescita a lungo termine del business. “Riteniamo che la dinamica di crescita degli utili e dei ricavi delle small-cap stia diventando positiva. Le small-cap statunitensi hanno registrato risultati migliori rispetto a quelli previsti per le large cap e le mid cap per gran parte del 2024, e le stime sugli utili per tutto il 2025 sono più positive rispetto allo scorso anno, con una crescita degli utili prevista superiore a quella delle large cap”, prosegue.
Un deterioramento della crescita economica rimane comunque un rischio per il mercato delle small-cap, in particolare in Europa, dove negli ultimi mesi la crescita è rallentata. Tuttavia, i rischi di ribasso della crescita possano essere ammortizzati da valutazioni già basse rispetto alle large-cap.
Guardare alle valutazioni
Guardando alle valutazioni di questo comparto si noterà come queste siano più interessanti rispetto al passato. “Se consideriamo l’universo globale delle small-cap, il rapporto P/E relativo dell’MSCI World Small Cap Index rispetto all’MSCI World Index è attualmente scambiato a uno dei maggiori sconti rispetto alla sua media storica, pari al -32% (Bloomberg, MSCI and Goldman Sachs Asset Management. Dati mensili al 30 settembre 2024)”, dice La Pace.
Inoltre, a detta dell’ esperta, l’effetto combinato degli sconti di valutazione storicamente elevati nel mercato delle small-cap e del contesto favorevole di taglio dei tassi potrebbe creare per gli investitori l’opportunità di aggiungere diversificazione ai portafogli in uno scenario di rischio di concentrazione delle mega-cap statunitensi all’interno dell’S&P 500. “Sebbene le stime sugli utili varino ampiamente, sembra esserci un consenso sul fatto che la crescita degli utili delle small cap nel 2025 potrebbe superare quella delle large cap. Considerato il basso livello delle valutazioni, le small-cap di alta qualità con bilanci solidi e soluzioni innovative potrebbero diventare obiettivi primari per l’attività di fusioni e acquisizioni societarie nei prossimi trimestri, con operazioni potenzialmente realizzate a premio rispetto ai prezzi azionari prevalenti”, prosegue.
Le strategie per gli investitori
In Goldman Sachs Asset Management privilegiano un approccio d’investimento attivo fondamentale e quantitativo per aiutare gli investitori a generare alpha e a orientarsi in un mercato vasto come quello delle small-cap.
In particolare, “favoriamo small-cap con bilanci sani e cash flow relativamente stabili, limitando in genere le attività non redditizie (a meno, a nostro avviso, che non vi sia una chiara prospettiva sugli utili nei prossimi uno o due anni). La selettività all’interno dell’universo delle small-cap è fondamentale, data la necessità di gestione del rischio, in quanto alcune società più piccole possono avere bilanci più deboli o quote più elevate di debito a tasso variabile”, spiega l’esperta.
Inoltre, secondo La Pace, anche l’attenzione ai management team validi e l’allineamento ai trend secolari, come la digitalizzazione e le dinamiche demografiche, possono aiutare gli investitori a trovare modelli di business resilienti. I titoli small-cap tendono a essere più opachi e meno analizzati e offrono pertanto agli stock picker maggiori inefficienze da sfruttare. Da un punto di vista fondamentale, “l’accesso ai management team delle società, anche quando queste sono ancora private, può fornire un punto d’ingresso anticipato ad alcune società interessanti prima che vengano ampiamente valorizzate dal mercato una volta diventate pubbliche”, prosegue.
Non solo, La Pace commenta come anche una solida gestione del rischio è fondamentale, dato che le small-cap presentano livelli più elevati di volatilità rispetto alle large-cap, a causa della minore liquidità e della maggiore sensibilità alla crescita. “Da un punto di vista quantitativo, gli ampi angoli privi di informazioni nell’universo delle small-cap racchiudono importanti opportunità per sfruttare spunti che potrebbero non essere colti con i soli approcci tradizionali”, spiega l’esperta.
Infine, nella società ritengono che tramite le tecniche quantitative e sistematiche, anche attraverso l’applicazione dell’AI nel processo di investimento, si possano identificare opportunità d’investimento differenziate, raccogliendo spunti da vaste quantità di dati nel grande e diversificato mercato delle small-cap.
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