"La malattia?. Non ha fermato la sua musica"
LENTATE SUL SEVESO (Monza) "Diego è uscito dall’ospedale dopo più di un mese. Pesava 17 chili. Non camminava". La storia inizia...

LENTATE SUL SEVESO (Monza) "Diego è uscito dall’ospedale dopo più di un mese. Pesava 17 chili. Non camminava". La storia inizia qui un anno e mezzo fa. Ed è una rinascita. Diego Vergani, 15 anni a giugno, ha ricevuto ieri il titolo di Alfiere della Repubblica: "Mio figlio ha una malattia terribile, ma i progressi lasciano i medici senza parole", racconta emozionata mamma Francesca, che con il marito Marco ha anche una figlia più grande, Viola, a Lentate sul Seveso.
Partiamo dalla diagnosi all’Istituto Besta di Milano. "Era il 26 settembre 2023. Un tumore aveva ricoperto l’intera superficie del cervelletto. Diego è stato sottoposto a un intervento urgente che lasciava poche speranze: 12 ore in sala operatoria, tre équipe mediche".
Come avete vissuto questi mesi in famiglia? "Con il tempo, grazie alla sua straordinaria forza di volontà e al mio desiderio di continuare a spronarlo, ha abbandonato la sedia a rotelle ed è passato al deambulatore. Ha ripreso a suonare il pianoforte e vinto un concorso nazionale, nonostante abbia perso l’udito da un orecchio. Ha ripreso la scuola e oggi gioca a tennis".
Un recupero strepitoso. "Non sono mancati i momenti di sconforto, ma la sua voglia di guardare avanti ha superato ogni ostacolo. Abbiamo viaggiato tanto, abbiamo trovato persone meravigliose che ci hanno aiutato e gli hanno dato coraggio. È stato un percorso impegnativo che abbiamo affrontato con lo spirito di compattezza della nostra famiglia".
Cosa l’ha colpita di più di suo figlio? "La forza con cui affronta la malattia e l’ostinazione di pensare positivo, sempre, nonostante tutto". Che poi sono anche le motivazioni del premio, assieme alla "grande passione per la musica, energia che alimenta la sua resilienza".
"Questa onorificenza è un bellissimo regalo del presidente Mattarella, che per Diego è un mito. Gli ha dedicato anche un tema in classe".
Gabriele Bassani