La lista dei prodotti Usa colpiti dai dazi ritorsivi della Ue: dalla carne del Kansas al gelato dell’Arizona
Le anticipazioni di “Politico” sull’elenco dei prodotti americani sui quali saranno applicate tariffe protezionistiche che dovrebbero essere annunciate oggi e che dovrebbero entrare in vigore in tre fasi a partire dal 15 aprile. Nel mirino soprattutto gli Stati governati dai Repubblicani

Roma, 9 aprile 2025 – L'Unione europea si prepara a rispondere ai nuovi dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump con misure di ritorsione mirate per un valore di circa 22,1 miliardi di euro. È quanto emerge da un documento interno visionato da “Politico”.
I dazi ritorsivi della Ue
La Commissione europea propone tariffe fino al 25 per cento su una vasta gamma di prodotti agricoli e industriali, colpendo settori strategici per gli Stati Uniti, in particolare quelli radicati negli Stati repubblicani.
Da quando
Il pacchetto sarà votato oggi dai Paesi membri e, salvo sorprese, dovrebbe essere approvato senza forti opposizioni. La lista rappresenta la risposta ai dazi già introdotti su auto e acciaio (non quelli reciproci annunciati da Trump il 3 aprile). Sarà presentato oggi agli stati membri che la dovranno approvare. In tal caso le misure entreranno in vigore in tre fasi:
- dal 15 aprile torneranno i dazi su prodotti già colpiti nel 2018 come mirtilli rossi e succo d'arancia;
- dal 16 maggio scatteranno nuove tariffe su acciaio, carne, cioccolato bianco e polietilene;
- dall’1 dicembre toccherà a mandorle e soia.
La lista dei prodotti
Secondo l'analisi di “Politico”, fino a 13,5 miliardi di dollari di esportazioni provenienti da stati repubblicani sarebbero colpite dalle misure europee. In cima alla lista c'è la soia, simbolo dell'agricoltura americana, di cui l'82,5 per cento delle esportazioni verso l' Ue proviene dalla Louisiana, stato del presidente della Camera dei rappresentanti, Mike Johnson.
Oltre alla soia, Bruxelles punta su
- carne bovina (Kansas, Nebraska)
- pollame (Louisiana)
- sigarette (Florida)
- legname (Carolina del Nord, Georgia, Alabama)
- ricambi auto (Michigan)
- oltre a prodotti più "di nicchia” come gelato (Arizona)
- fazzoletti (Carolina del Sud)
- cravatte (Florida)
- lavatrici (Wisconsin)
- pasta (Florida e Carolina del Sud)
- biancheria intima (Ohio, Kentucky)
Whisky escluso
Il whisky, inizialmente incluso nell’elenco dei prodotti statunitensi soggetti a dazi, è stato rimosso dalla lista finale dopo le pressioni di Francia, Italia e Irlanda.
Il valore delle ritorsioni
La risposta europea si inserisce in un contesto di più ampio confronto commerciale: anche Cina e Canada hanno già adottato misure ritorsive contro gli Stati Uniti. Complessivamente, i dazi imposti dai principali partner colpiscono circa 90 miliardi di dollari di esportazioni statunitensi. Bruxelles, pur mantenendo la linea dura, ha lasciato aperta la porta ai negoziati proponendo un regime tariffario zero su una serie di beni industriali. Ma per Trump l'offerta è insufficiente: il presidente ha chiesto all'Ue di acquistare 350 miliardi di dollari di prodotti energetici statunitensi per riequilibrare il disavanzo commerciale. In ultima istanza, l'Ue potrebbe ricorrere al proprio “bazooka commerciale” prendendo di mira i servizi Usa, un passo che tuttavia divide i governi europei.