La lettera di Yarden Bibas, ex ostaggio di Hamas, a Netanyahu: «Lei e il suo governo non vi siete ancora assunti la responsabilità per il 7 ottobre»

«Signor Primo Ministro, lei e il suo governo non vi siete ancora assunti la responsabilità». È con queste parole che Yarden Bibas – ostaggio israeliano liberato lo scorso 1° febbraio e padre dei piccoli Kfir e Ariel, morti insieme alla madre Shiri mentre erano imprigionati dai miliziani di Hamas – si è rivolto al premier Benjamin Netanyahu. La sua lettera è stata affidata a Hili Tropper, parlamentare del National Unity Party, che l’ha letta durante un’udienza alla Knesset, il parlamento israeliano. «So che non potrò più abbracciare i miei figli e mia moglie, ma Emma e Yuli, le figlie del mio migliore amico, David Cunio, che sta aspettando nei tunnel di Hamas, stanno aspettando di abbracciarlo. Siamo obbligati a riportarlo indietro immediatamente, insieme a suo fratello Ariel e al resto dei nostri fratelli prigionieri», dice Yarden Bibas nella lettera.

La commissione d’inchiesta sul 7 ottobre

Una parte della lettera è rivolta direttamente al premier Netanyahu: «Signor primo ministro, lei e il suo governo non vi siete ancora assunti la responsabilità. Sono così tanti i civili che chiedono perdono, e sono così pochi i politici che chiedono perdono». Yarden Bibas ricorda poi che «l’83 percento dei cittadini israeliani chiede una commissione d’inchiesta statale, insieme alle 1.500 famiglie del Consiglio di ottobre, me compreso». L’obiettivo di questa commissione d’inchiesta, precisa l’ex ostaggio di Hamas, «non è la persecuzione personale, ma imparare lezioni per prevenire il prossimo disastro».

Foto copertina: EPA/Shawn Thew | Il premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington DC, 7 febbraio 2025

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