La Giornata Parlamentare. La Germania accelera sul riarmo, Meloni vede Erdogan

La Germania accelera sul riarmo, il Governo italiano si divide sull’opportunità Sul riarmo la Germania accelera e finisce per dividere il Governo italiano. La decisione di Berlino di inviare alla Commissione Ue la richiesta di attivazione della clausola nazionale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita per effettuare maggiori spese in difesa e armamenti, possibilità contemplata dal piano RearmEU lanciato a […] The post La Giornata Parlamentare. La Germania accelera sul riarmo, Meloni vede Erdogan appeared first on Key4biz.

Apr 29, 2025 - 09:31
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La Giornata Parlamentare. La Germania accelera sul riarmo, Meloni vede Erdogan

La Germania accelera sul riarmo, il Governo italiano si divide sull’opportunità

Sul riarmo la Germania accelera e finisce per dividere il Governo italiano. La decisione di Berlino di inviare alla Commissione Ue la richiesta di attivazione della clausola nazionale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita per effettuare maggiori spese in difesa e armamenti, possibilità contemplata dal piano RearmEU lanciato a marzo dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, è stata infatti accolta in modo diametralmente opposto dai due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani: il primo che parla del riarmo Ue come di “una follia” e l’altro definisce quella della Germania “una scelta saggia”. Ma il Mef, d’intesa con Palazzo Chigi, così come ribadito da fonti del Ministero, non intende chiedere di utilizzare la clausola, anche se ne aveva auspicato il varo da parte della Commissione Ue. 

“Le centinaia di miliardi per comprare armi mi sembrano l’ultima delle cose utili e intelligenti da fare. La Lega è a favore di investire in sicurezza nazionale, quindi assunzione di forze dell’ordine, uomini e mezzi per difendere l’Italia e gli italiani. Eserciti europei, riarmi europei, debiti comuni europei per comprare carri armati in Germania sono una follia”, ha ribadito il leader della Lega Matteo Salvini a margine di una visita a Euroflora a Genova. “A me” quella della Germania “pare una richiesta saggia”, ha detto invece da Valencia, in Spagna, dove si trova per il congresso del Ppe, il leader di Forza Italia Antonio Tajani, “Bisogna scorporare le spese della difesa dal Patto di stabilità”, ha sollecitato aggiungendo che “noi annunceremo al vertice della Nato che abbiamo raggiunto il 2%, rispettando gli impegni che abbiamo preso”. 

Dal canto suo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva sostenuto ed esplicitamente chiesto, nei mesi scorsi, la possibilità di scorporare le spese per la difesa dal calcolo del Patto di stabilità, ma oggi, aveva detto la premier alla Camera lo scorso marzo nelle comunicazioni in vista dell’ultimo Consiglio Ue, “non possiamo non porre il problema che l’intero Piano presentato da Von der Leyen si basa quasi completamente del debito nazionale degli Stati”. Questa strada per l’Italia, gravata dal peso di un debito pubblico oltre il 135% del Pil, risulta più impervia rispetto a quei Paesi, come la Germania, che hanno un grande spazio fiscale, tant’è che il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in occasione dell’Ecofin informale a Varsavia, aveva detto che l’Italia “non ricorrerà alla richiesta di sospensione della clausola, almeno finché non ci sarà stata l’assemblea Nato di giugno per fare il punto sulle richieste”; posizione ribadita ieri dal Mef. 

Meloni è pronta a ricevere Erdogan: focus su Ucraina, Gaza e difesa

L’obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente la cooperazione e il partenariato strategico fra Italia e Turchia e Giorgia Meloni è pronta ad accogliere Recep Tayyip Erdogan. Nel vertice di oggi saranno affrontati i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, con la crisi umanitaria a Gaza, ma anche la transizione in Siria. Dopo il summit in programma in mattinata a Villa Pamphilj, i due leader si sposteranno nel pomeriggio all’hotel Parco dei Principi, sede del Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Turchia, in una giornata in cui è attesa anche la firma di una serie d’intese istituzionali fra diversi ministeri e di altre commerciali tra soggetti economici dei due Paesi. Inizialmente atteso a metà aprile, e poi slittato per la visita della premier a Washington, il vertice intergovernativo è alla quarta edizione; l’ultimo risale a poco meno di tre anni fa, ad Ankara con Mario Draghi presidente del Consiglio. 

La Turchia è tra i mercati extra Ue a più alto potenziale secondo il Piano d’azione per l’export italiano presentato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani a marzo, dopo i dazi annunciati dagli Usa. Nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha sfiorato i 30 miliardi di euro, crescendo del 15% in un anno. Le intese punteranno a valorizzare la collaborazione in ambito energetico, sul fronte delle interconnessioni e nell’industria della difesa, e riguarderanno, inoltre, lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti, la cooperazione nel campo delle attività spaziali, la valorizzazione del patrimonio archeologico e il contrasto al traffico illecito dei beni culturali, e progetti comuni nel campo del sociale. Tra le aree di collaborazione c’è anche lo sport, ambito in cui Italia e Turchia organizzeranno insieme gli Europei di calcio del 2032. 

Al business forum parteciperanno oltre 500 imprese e sono previsti accordi e intese commerciali che interesseranno, per l’Italia, tra gli altri Leonardo, Sparkle, Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Sace, Cdp e Simest. Sono in programma panel su infrastrutture, energia e manifattura avanzata, nonché una sessione sull’industria della difesa, con un incontro tra i direttori nazionali degli armamenti dei due Paesi, che è un settore con forti interessi convergenti. Inoltre, dopo l’annuncio del piano RearmEu, la Turchia ha sollecitato Bruxelles a pianificare assieme “le azioni per la sicurezza europea”. Dalla Commissione Ue, però, in queste settimane sono arrivati soprattutto segnali di preoccupazione per l’arresto per corruzione del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, principale oppositore in vista delle prossime presidenziali, che certo non aiuta a sbloccare i negoziati di adesione all’Ue ormai congelati dal 2018. Secondo i media turchi il tema potrebbe essere affrontato nei colloqui fra Erdogan e Meloni. 

Meloni ricorda Ramelli nel cinquantesimo anniversario della morte

I cinquant’anni dalla morte di Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù ucciso a diciotto anni per un’aggressione di Avanguardia operaia a Milano, sono l’occasione per invocare una memoria condivisa delle vittime degli anni di piombo “nel tentativo di ricucire una ferita profonda che deve accomunare tutte le vittime innocenti dell’odio e della violenza politica”, ha sottolineato la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all’evento “Le idee hanno bisogno di coraggio” a lui dedicato nell’auditorium di Regione Lombardia. La sua vicenda, la sua morte “tanto brutale quanto assurda, forse proprio per questo divenuta un simbolo per generazioni di militanti di destra di tutta Italia”, è “un pezzo di storia con cui tutti a destra e sinistra devono fare i conti” ha ammonito. “Ancora oggi, a cinquant’anni dalla morte c’è una minoranza rumorosa che crede che l’odio, la sopraffazione e la violenza siano strumenti legittimi attraverso cui affermare le proprie idee. Ai ragazzi che oggi hanno l’età in cui Sergio morì, che hanno spalancata davanti a sé la strada della propria vita, che vogliono dedicarla a ciò in cui credono, voglio dire: non fatevi ingannare da falsi profeti e da cattivi maestri”. 

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha parlato del bisogno di una memoria condivisa. Se la memoria si fa più condivisa, resta comunque uno strascico di polemiche. Sono 38 le città che a Ramelli hanno dedicato una strada, una via o comunque un luogo; oggi è successo anche a Sesto San Giovanni, un tempo Stalingrado d’Italia, che a Ramelli ed Enrico Pedenovi, consigliere provinciale dell’Msi ucciso l’anno dopo, ha dedicato uno slargo. All’inaugurazione ha fatto seguito una manifestazione cui hanno preso parte fra gli altri AnpiSinistra Italiana e Pd con l’idea che “è doveroso ricordare ragazzi ammazzati innocenti” ma ciò “non può essere la scusa per riscrivere la storia e riabilitare valori neofascisti”. 

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera non si riunirà. L’aula di Palazzo Montecitorio tornerà a riunirsi venerdì alle 9.30 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti. Per quanto riguarda le Commissioni nella giornata di oggi e per tutto il resto della settimana non terranno seduta. 

Al Senato

Nell’arco di questa settimana l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di Palazzo Madama è riconvocata per martedì alle 16.30 per la discussione sul decreto-legge relativo alle disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni il cosiddetto decreto Pa.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni ed esaminerà il ddl di modifica allo Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia; con la Affari Sociali dibatterà sul decreto Pa. A seguire si confronterà sul ddl relativo all’ordinamento giurisdizionale e alla Corte disciplinare, sul ddl d’istituzione della Giornata in memoria delle vittime degli stupri di guerra 1943-44, sul decreto per la gestione delle esequie del Santo Padre, il ddl per la semplificazione delle attività economiche e il decreto cittadinanza.

La Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl per il contrasto alla violenza sulle donne e sul ddl in materia di oralità e contraddittorio nel giudizio penale di appello. A seguire, dibatterà sui ddl relativi ai reati contro gli animali, sul ddl in materia di successioni, sui ddl in materia di attribuzione del cognome ai figli, sul ddl sulla responsabilità degli avvocati, sul ddl in materia di oralità e contraddittorio nel giudizio penale di appello, sul ddl sull’Albo dei grafologi, sul ddl per il processo telematico e sui ddl relativi ai consulenti tecnici d’ufficio. La Affari Esteri, con la Politiche dell’Ue, ascolterà il Presidente della Commissione speciale sullo scudo europeo per la democrazia del Parlamento europeo Nathalie Loiseau sull’affare assegnato sulle ingerenze straniere nei processi democratici degli Stati membri dell’Unione europea e nei Paesi candidati. 

La Politiche dell’Ue ascolterà il Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione Tommaso Foti sull’Atto Ue relativo al Programma di lavoro della Commissione per il 2025. Esaminerà, poi, l’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. La Cultura, con l’Ambiente, proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl di delega al Governo per la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica. Dibatterà sul decreto Pnrr e sullo schema di d.lgs sulle nuove modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria. 

La Industria svolgerà delle audizioni sul ddl per la valorizzazione della transumanza e alcune sui ddl in materia di tartufi. La Affari Sociali esaminerà il dlgs sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, il ddl sui permessi per lavoratori affetti da malattia oncologica, invalidante e cronica, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sulla sicurezza del lavoro e tutela vittime amianto e tumori professionali, i ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, i ddl sul salario minimo, il ddl per la partecipazione dei lavoratori agli utili delle imprese, il ddl per le semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, i ddl per l’inserimento lavorativo persone con disturbi dello spettro autistico e i ddl relativi ai disturbi del comportamento alimentare.

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