La geografia del Conclave: da dove vengono i cardinali che dovranno eleggere il nuovo Papa?
Il prossimo 7 maggio inizierà il conclave per eleggere il nuovo Papa. A sceglierlo saranno i 133 cardinali elettori, rispetto ai 135 previsti inizialmente, a causa di due ritiri per problemi di salute. Sono ben 71 i Paesi rappresentati da coloro che varcheranno la soglia della Cappella Sistina, con provenienze dai cinque Continenti. Un numero che sottolinea la profonda universalità della Chiesa cattolica. L'Europa si conferma il Continente con il maggior numero di elettori, ben 53, seguita dall'America con 37 (di cui 16 dal Nord, 4 dal Centro e 17 dal Sud). L'Asia porta con sé 23 cardinali, mentre l'Africa ne conta 18 e l'Oceania 4. Un dato interessante è che ci sono 15 nazioni che per la prima volta esprimono un voto in Conclave con un loro cardinale "autoctono". Un allargamento della rappresentanza, questa, voluta proprio da Papa Francesco. Tra questi paesi ci sono: Haiti, Capo Verde, Myanmar, Repubblica Centrafricana, Papua Nuova Guinea, Svezia, Lussemburgo, Ruanda, Timor Est, Tonga, Singapore, Paraguay, Sudan del Sud, Serbia. Non solo vescovi: il contributo degli ordini religiosi Tra i cardinali elettori, un numero significativo oltre alla provenienza geografica è quello dei diversi ordini e congregazioni religiose: ben 33 porporati appartengono a 17 differenti famiglie religiose. I più numerosi sono i salesiani, con 5 rappresentanti, tra cui Charles Maung Bo e Virgilio Do Carmo da Silva. Seguono i frati minori e i gesuiti (di cui faceva parte Papa Francesco), entrambi con 4 cardinali. I francescani conventuali invece sono 3. Nella Cappella Sistina esprimeranno il loro voto anche 2 domenicani, 2 lazzaristi, 2 redentoristi e 2 verbiti. A questi si aggiungono rappresentanti di altri importanti ordini come gli agostiniani, i cappuccini, i carmelitani scalzi, i cistercensi e diverse congregazioni missionarie. Questa presenza variegata sottolinea come la ricchezza della Chiesa si esprima anche attraverso il carisma e la spiritualità dei suoi ordini religiosi.

Il prossimo 7 maggio inizierà il conclave per eleggere il nuovo Papa. A sceglierlo saranno i 133 cardinali elettori, rispetto ai 135 previsti inizialmente, a causa di due ritiri per problemi di salute. Sono ben 71 i Paesi rappresentati da coloro che varcheranno la soglia della Cappella Sistina, con provenienze dai cinque Continenti. Un numero che sottolinea la profonda universalità della Chiesa cattolica.
L'Europa si conferma il Continente con il maggior numero di elettori, ben 53, seguita dall'America con 37 (di cui 16 dal Nord, 4 dal Centro e 17 dal Sud). L'Asia porta con sé 23 cardinali, mentre l'Africa ne conta 18 e l'Oceania 4. Un dato interessante è che ci sono 15 nazioni che per la prima volta esprimono un voto in Conclave con un loro cardinale "autoctono". Un allargamento della rappresentanza, questa, voluta proprio da Papa Francesco.
Tra questi paesi ci sono: Haiti, Capo Verde, Myanmar, Repubblica Centrafricana, Papua Nuova Guinea, Svezia, Lussemburgo, Ruanda, Timor Est, Tonga, Singapore, Paraguay, Sudan del Sud, Serbia.
Non solo vescovi: il contributo degli ordini religiosi
Tra i cardinali elettori, un numero significativo oltre alla provenienza geografica è quello dei diversi ordini e congregazioni religiose: ben 33 porporati appartengono a 17 differenti famiglie religiose.
I più numerosi sono i salesiani, con 5 rappresentanti, tra cui Charles Maung Bo e Virgilio Do Carmo da Silva. Seguono i frati minori e i gesuiti (di cui faceva parte Papa Francesco), entrambi con 4 cardinali. I francescani conventuali invece sono 3.
Nella Cappella Sistina esprimeranno il loro voto anche 2 domenicani, 2 lazzaristi, 2 redentoristi e 2 verbiti. A questi si aggiungono rappresentanti di altri importanti ordini come gli agostiniani, i cappuccini, i carmelitani scalzi, i cistercensi e diverse congregazioni missionarie. Questa presenza variegata sottolinea come la ricchezza della Chiesa si esprima anche attraverso il carisma e la spiritualità dei suoi ordini religiosi.