La “eRRe” del 23 febbraio 2025

«Una raccolta di racconti brevi che, in una sola parola, è un ossimoro.» di Antonio Zurlo Avvocato Una raccolta di racconti brevi che, in una sola parola, è un ossimoro: il silenzio, dei quadri di Edward Hopper, fatto parlare da tredici grandi romanzieri, ciascuno col proprio stile, ognuno alle prese col proprio flusso di coscienza, […]

Feb 23, 2025 - 13:03
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La “eRRe” del 23 febbraio 2025
«Una raccolta di racconti brevi che, in una sola parola, è un ossimoro.»

Una raccolta di racconti brevi che, in una sola parola, è un ossimoro: il silenzio, dei quadri di Edward Hopper, fatto parlare da tredici grandi romanzieri, ciascuno col proprio stile, ognuno alle prese col proprio flusso di coscienza, suscitato dagli scorci, dalle luci, dalle prospettive, dalle ombre dei quadri del pittore.

Hopper sa immortale magistralmente un momento sulla tela, nella sospensione tra quello immediatamente antecedente e l’altro immantinente successivo.

La sua è un’arte narrativa, che lascia, però, allo spettatore il compito (forse, il privilegio) di scrivere la storia.

Il silenzio ispiratore e la creatività delle parole, congiungendosi, creano un risultato formidabile, animando gli avventori di uno dei più celebri diner, la solitaria dama col cappello alla tavola calda, l’addetta del cinema, ma anche gli ambienti disabitati, assolati e, in tempo stesso, in ombra.

Le storie sono tutte avvincenti, alcune stranianti, altre disarmanti nel loro finale o, alternativamente, nella loro verista quotidianità.
Nel loro realismo, svelano le ossessioni, le bugie, i fraintendimenti, le illusioni, i sentimenti.

Fanno luce, dove solitamente ci sono ombre.

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