La “donna dei piccioni” semina il panico in un condominio: balconi inutilizzabili, tanfo terribile e automobili sporche. Scatta la protesta dei vicini
Un intero condominio (e non solo) è ostaggio di una signora (“la donna dei piccioni”) che ha sostanzialmente trasformato il proprio balcone in una mensa aperta giorno e notte per piccioni e gabbiani. Siamo a Roma, in zona Appio Claudio. Qui, come riportato da Roma Today, a poca distanza dal Parco degli Acquedotti (facente parte […] L'articolo La “donna dei piccioni” semina il panico in un condominio: balconi inutilizzabili, tanfo terribile e automobili sporche. Scatta la protesta dei vicini proviene da Il Fatto Quotidiano.

Un intero condominio (e non solo) è ostaggio di una signora (“la donna dei piccioni”) che ha sostanzialmente trasformato il proprio balcone in una mensa aperta giorno e notte per piccioni e gabbiani. Siamo a Roma, in zona Appio Claudio. Qui, come riportato da Roma Today, a poca distanza dal Parco degli Acquedotti (facente parte del parco regionale dell’Appia antica, il parco urbano più grande d’Europa), diverse famiglie sono vittime di una condomina che ogni giorno – dalle sei del mattino alle tre di notte – lancia alimenti dal proprio balcone: carne, pesce, mangime in quantità esagerate. Così decine e decine di volatili trascorrono il proprio tempo sul balcone della signora, provocando numerosi problemi. Innanzitutto un tanfo terribile che invade la via e poi i marciapiedi diventati inaccessibili. E ancora tende costantemente ritirate, finestre chiuse, automobili a dir poco sporche.
I cittadini – che hanno interpellato già da anni Asl, Municipio e Polizia Loale senza che nulla sia cambiato fattivamente – sono stanchi: “Sparge cibo più volte al giorno, dalle 6 del mattino fino alle 3 di notte – hanno raccontato alla testata romana -. Non si tratta solo di briciole, ma anche di carne e pesce crudi vengono lanciati anche direttamente in strada, mettendo a rischio l’incolumità dei passanti. Sul suo balcone, totalmente chiuso da veneziane e quindi non visibile dall’esterno, ha sistemato numerosi vasi posti sulle ringhiere, sporgenti sulla strada”. Una situazione insostenibile.
“Le automobili non possono più essere parcheggiate sotto casa, sistematicamente imbrattate dagli escrementi. Nessuno osa più uscire o utilizzare il proprio balcone, né stendere né godersi l’aria aperta. Interi pacchi di mangime vengono consegnati settimanalmente da camion, scaricati sotto il portone. Tentativi civili da parte dei condomini, come l’installazione di dispositivi acustici per allontanare i volatili, sono falliti.
Più volte gli stessi condomini hanno cercato di spiegare alla residente quanto il suo comportamento fosse insostenibile, chiedendole di smettere di dare da mangiare ai piccioni. Ogni tentativo di dialogo, però, è risultato vano. La signora ha sempre continuato imperterrita, ignorando deliberatamente i danni e il disagio arrecati agli altri, che da anni vivono ormai al limite della sopportazione”, le parole dei residenti adirati.
E, “dulcis in fundo”, il palazzo è stato anche ristrutturato da poco con facciate e balconi ripulite. Adesso la situazione è peggiorata, in barba anche al regolamento tutela animali di Roma Capitale, che vieta la somministrazione sistematica di alimenti ai colombi allo stato libero per “salvaguardarne la salute, per tutelare l’aspetto igienico sanitario e il decoro urbano”.
Come se non bastasse, di recente nei pressi è stato aperto un asilo nido. Neanche questo è bastato per porre fine alla follia. “Proprio accanto ha aperto un asilo nido – raccontano i residenti con una lettera inviata alla redazione romana di Repubblica -, decine di bambini tra 0 e 5 anni frequentano una struttura affacciata su un marciapiede pieno di guano, carcasse di cibo, piccioni e gabbiani.
È questo il contesto in cui crescono i nostri figli? “Da denuncia”, “Orrore”, “Uno schifo”, si legge tra i commenti. Chissà se ora che la notizia è diventata di dominio pubblico, qualcosa finalmente si muoverà per risolvere una situazione veramente intollerabile.
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