La dolorosa conta dei danni . Tra Valdisieve e Piana 20 milioni. Rimborsi, ecco come averli

Il punto provvisorio sulle conseguenze dei due giorni d’inferno vissuti dalla nostra provincia. Procedura semplificata per avere subito tremila euro dalla Regione: ora basta l’autocertificazione.

Mar 18, 2025 - 06:49
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La dolorosa conta dei danni . Tra Valdisieve e Piana 20 milioni. Rimborsi, ecco come averli

di Francesco Ingardia

Case ai piani inferiori, garage, scantinati. Negozi, magazzini, imprese, aziende di famiglia. Strade e piazze. Tutte vittime della sesta ondata di maltempo abbattuta sulla piana fiorentina in soli 18 mesi che ha prodotto allagamenti, frane e smottamenti. Almeno 100milioni di danni, di cui la metà appannaggio dell’area metropolitana. Famiglie e lavoratori proveranno a ripartite in attesa che la Regione sblocchi il decreto ristori il prossimo lunedì con apposita variazione di bilancio. Tremila euro in arrivo con le stesse procedure (autocertificazione e specificazione della residenza in uno dei Comuni colpiti dal maltempo) previste per l’alluvione del 2023 e quelle di settembre e ottobre ’24. C’è da fare i conti con eventi atmosferici sempre meno eccezionali. E sempre più frequenti. La paura torna a salire spulciando le previsioni meteo, per il fine settimana annunciate nuove e insistenti perturbazioni.

"Nell’ultimo evento - ha chiarito la sindaca Sara Funaro nella relazione di ieri in consiglio - sono caduti quantitativi di pioggia localmente fuori scala sulle province di Livorno, Pisa e con cumulati d’acqua oltre i 400millimetri, il più alto numero mai osservato dal 1955 a oggi. A Peretola nella sola giornata di venerdì si sono registrati 105 millimetri di pioggia, 163 durante la fase peggiore, più del totale dell’intero mese di marzo". Un’emergenza traducibile anche in numeri: la protezione civile del comune ha risposto a oltre 2700 chiamate, ha registrato 108 segnalazioni, ha gestito 134 interventi, coordinato 406 volontari per un ammontare di 2200 ore di lavoro con 147 mezzi attivati. In città metropolitana, in ginocchio per le piogge torrenziali, i volontari dispiegati sono stai oltre mille, 125 le idrovore di varia portata impiegate per il drenaggio dell’acqua, 80 le elettropompe, 9 le autobotti, 2 le escavatrici e le torri faro impiegate.

SESTO, CAMPI, CALENZANO
Dieci milioni, cifra tonda, il conto salatissimo realistico dei danni nel Comune di Sesto. Finito con 40 centimetri di acqua e fango per le strade dopo la rottura degli argini del fiume Rimaggio. Restano choc i video di piazza del Mercato sommersa. A Campi è stato il Fosso Macinante a esondare, allagando soprattutto case e scantinati della frazione di San Donnino. Idem per Calenzano e la sua Settimello. Stando bassi, si parla di milioni di euro necessari ai lavori di messa in sicurezza idraulica.

MUGELLO
In crescendo, Barberino è rimasta la zona meno colpita dalle piogge. In compenso, preoccupa tanto l’area industriale di Vicchio, ricca di insediamenti produttivi di piccole medie imprese. Gli stessi in attesa di ristori celeri per ripartire con le attività. Allagamenti da smaltire ancora pure a Dicomano e Borgo San Lorenzo. Nel Mugello ci sono ancora famiglie isolate a causa di frane che hanno interrotto la strada che porta a Marradi in almeno quattro o cinque punti, come per la frazione del Poggiolo. Qui i lavori di ripristino urgono. Per non parlare della Faentina, una tratta ferroviaria maledetta dai continui problemi di circolazione: ora, il tratto da Borgo San Lorenzo a Marradi si ritrova col terrapieno crollati in svariati punti. Il governatore della regione Eugenio Giani, al termine di una interlocuzione con il responsabile regionale delle Ferrovie ha detto di voler "fare un focus sui collegamenti con Marradi, la propaggine della città metropolitana fiorentina e della Toscana oltre il passo della Colla: voglio arrivare a delle soluzioni che siano strutturali e definite", ha detto Giani.

VALDISIEVE
Non è un segreto ormai, la Sieve è il fiume che insieme all’Arno ha destato maggiori problemi e preoccupazioni. La Valdisieve è in ginocchio. Pelago ha subito danni ingentissimi, il campo dell’Albereta è stato totalmente spazzato via, distrutto. La Regione sta prendendo in considerazione di costruirci una cassa d’espansione, spostando la localizzazione del campo sportivo. Così come una strisciata di abitazioni proprio lungo il fiume Sieve ha patito allagamenti devastanti. Idem per Molin del Piano. Menzione a parte per Rufina, dove si stimano danni per almeno 3 milioni. Ko e finita sott’acqua tutta l’area del sottoferrovia. Che ora necessita dei lavori di messa in sicurezza idraulica agli argini. Anche qui, il campo sportivo in sintetico è da rifare dalla A alla Z.