La Commissione Ue multa Apple per 500 milioni e Meta per 200 milioni: «Indagini in corso da tempo, niente a che fare con i dazi»

I due colossi americani, i primi a essere sanzionati per aver violato il Digital Markets Act, protestano: «Trattati ingiustamente». Ribera: «Chi opera nell'Ue deve rispettare le nostre leggi». L'articolo La Commissione Ue multa Apple per 500 milioni e Meta per 200 milioni: «Indagini in corso da tempo, niente a che fare con i dazi» proviene da Open.

Apr 23, 2025 - 14:11
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La Commissione Ue multa Apple per 500 milioni e Meta per 200 milioni: «Indagini in corso da tempo, niente a che fare con i dazi»

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Sono Apple e Meta le prime aziende sanzionate dalla Commissione europea per inadempienze del Digital Markets Act (Dma), il regolamento anti-monopoli nei servizi digitali approvato nel 2022. Bruxelles accusa i due colossi di aver violato le regole sui mercati digitali e ha comminato multe rispettivamente di 500 milioni di euro per Apple e 200 milioni di euro per Meta. «Le decisioni odierne inviano un messaggio forte e chiaro: tutte le aziende che operano nell’Ue devono rispettare le nostre leggi e i valori europei», ha commentato Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione europea con delega alla concorrenza. Sia Apple che Meta sono tenute ora a conformarsi alle decisioni di Bruxelles e rimediare ai comportamenti contestati entro sessanta giorni. Se non lo faranno, rischiano il pagamento di sanzioni periodiche.

Apple e le politiche di «steering»

Per quanto riguarda Apple, l’Ue chiede – ai sensi del Dma – che gli sviluppatori di app distribuite sull’App Store possano informare i clienti di offerte alternative esterne all’ecosistema Apple e indirizzarli verso tali offerte. Secondo la Commissione, Apple non ha rispettato tale obbligo e l’azienda non ha dimostrato che le restrizioni applicate siano necessarie e proporzionate. A causa di questo comportamento, si legge in una pubblicata oggi dall’esecutivo Ue, «i consumatori non possono beneficiare appieno di offerte alternative e più economiche, poiché Apple impedisce agli sviluppatori di app di informare direttamente i consumatori di tali offerte».

Meta e l’uso dei dati personali degli utenti

L’indagine e la multa su Meta riguardano invece la non conformità del modello «consenso o pagamento» introdott a fine 2023 per gli utenti di Facebook e Instagram. Il colosso guidato da Mark Zuckerberg ha messo i clienti di fronte alla seguente scelta: acconsentire all’uso di dati personali per la pubblicità personalizzata oppure pagare un abbonamento mensile per un servizio senza pubblicità. Questa pratica stride con quanto previsto dal Digital Markets Act, che impone alle società di richiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi. Gli utenti che decidono di non prestare il proprio consenso devono avere accesso a un’alternativa meno personalizzata ma equivalente.

La protesta dei due colossi americani

La risposta di Apple e Meta non si è fatta attendere. Per l’azienda guidata da Zuckerberg, «la Commissione Ue sta cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi». La risposta ufficiale dell’azienda è affidata a Joel Kaplan, chief global affairs officer di Meta, che dice: «Non si tratta solo di una multa. Il fatto che la Commissione ci costringa a cambiare il nostro modello di business equivale, di fatto, a imporre a Meta una tariffa da miliardi di dollari, obbligandoci a offrire un servizio di livello inferiore». Sulla stessa riga anche la risposta di Apple, secondo cui la sanzione annunciata oggi da Bruxelles «è l’ennesimo esempio di come la Commissione abbia ingiustamente preso di mira Apple con una serie di decisioni dannose per la privacy, la sicurezza dei nostri utenti e per i prodotti e ci costringono a distribuire la nostra tecnologia gratis». 

La stretta contro Big Tech come possibile risposta ai dazi di Trump

Le multe della Commissione europea ad Apple e Meta erano nell’aria da diverso tempo. Un’altra indagine, ancora in corso, riguarda invece X, la piattaforma social di proprietà di Elon Musk, che potrebbe andare incontro allo stesso destino delle altre due aziende americane. Di recente, le regole europee sulle Big Tech sono finite al centro della disputa commerciale tra Europa e Stati Uniti. Bruxelles ha chiarito fin da subito che non ha alcuna intenzione di rimettere mano a direttive e regolamenti approvati negli ultimi anni per regolamentare i servizi digitali. Non solo: la Commissione europea ha confermato che, qualora i negoziati per azzerare i dazi dovessero fallire, potrebbe considerare un’ulteriore stretta contro le Big Tech, nonostante Giorgia Meloni – durante la visita a Donald Trump alla Casa Bianca – lo abbia escluso. In ogni caso, ha assicurato oggi la portavoce dell’esecutivo Ue Arianna Podestà, le multe contro Apple e Meta non hanno nulla a che fare con le trattative sui dazi.

Foto copertina: Dreamstime/Natee Meepian

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