La battaglia per il fiume Vjosa in Albania vince il Goldman Environmental Prize 2025

Besjana Guri e Olsi Nika hanno portato avanti la lotta contro nuove centrali idroelettriche sul fiume Vjosa, in Albania. L’hanno vinta e ora hanno ricevuto il Goldman Environmental Prize.

Apr 24, 2025 - 13:19
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La battaglia per il fiume Vjosa in Albania vince il Goldman Environmental Prize 2025
  • Il Vjosa era finito al centro di una serie di progetti governativi per la costruzione di 45 dighe.
  • L’infrastruttura avrebbe stravolto la biodiversità dell’ultimo fiume libero d’Europa.
  • Besjana Guri e Olsi Nika, con l’ong EcoAlbania, hanno bloccato il progetto e portato all’istituzione del Parco Nazionale del Fiume Selvaggio Vjosa.

Lo scorso 21 aprile sono stati annunciati i vincitori e le vincitrici del Goldman Environmental Prize 2025, il “Nobel per l’ambiente”. Da Semia Gharbi, che ha portato alla luce il traffico illecito di rifiuti tra Italia e Tunisia, a Mari Luz Canaquiri Murayari, che in Perù ha condotto una campagna per il riconoscimento del fiume Marañón come entità giuridica. Da Batmunkh Luvsandash, che con il suo attivismo in Mongolia ha ostacolato i progetti di estrazione mineraria, a Laurene Allen e le sue scoperte sulla contaminazione dei pozzi d’acqua negli Stati Uniti, fino a Carlos Mallo Molina, che con la sua campagna ha impedito la costruzione del porto di Fonsalía, alle Canarie.

Il premio è andato anche a Besjana Guri e Olsi Nika, due attivisti albanesi che negli ultimi anni, insieme ad altre associazioni locali e internazionali, hanno portato avanti una strenua battaglia per difendere l’ultimo fiume selvaggio d’Europa, il Vjosa. Il corso d’acqua era finito al centro di una serie di progetti per la costruzione di centrali idroelettriche che avrebbero compromesso la biodiversità e stravolto la vita delle comunità locali. Besjana Guri e Olsi Nika, tramite l’organizzazione EcoAlbania, non solo sono riusciti a impedirlo, ma hanno anche instaurato un dialogo proficuo con le autorità che ha portato alla nascita del Parco Nazionale del Fiume Selvaggio Vjosa.

La storia del fiume Vjosa

Il Vjosa nasce nella catena montuosa del Pindo, in Grecia, e scorre per 268 chilometri fino alla costa adriatica in Albania. È un corso d’acqua unico, considerato l’ultimo fiume libero d’Europa. Il suo percorso non ha subito nel tempo interventi antropici e questi ha preservato la sua notevole biodiversità, composta da 1.175 specie vegetali e animali, di cui 119 protette dalla legge albanese e 39 minacciate.

Nei primi anni Dieci però le cose rischiano di cambiare. Il governo albanese approva un progetto di costruzione di una serie di centrali idroelettriche lungo il corso del Vjosa. Un totale di 45 dighe, di cui otto sul fiume e 27 sui suoi affluenti. Il piano viene presentato come un’opportunità per le comunità locali, grazie ai posti di lavoro che andrebbe a creare, ma anche per tutta la nazione, visto il surplus di energia che deriverebbe dal nuovo sistema di dighe. 

Per implementare il progetto serve però stravolgere il corso del fiume, allagare interi territori e mettere a rischio la biodiversità. Inoltre le comunità locali non vengono mai coinvolte nella progettazione, così come i costi ingenti di produzione implicano una maggiore tassazione per il popolo albanese. È da qui che nasce la battaglia di alcune associazioni ambientaliste albanesi contro il progetto.

Il Parco Nazionale del Fiume Selvaggio

Tra gli attivisti in prima linea nella difesa del fiume Vjosa ci sono Besjana Guri, assistente sociale che oggi ha 37 anni, e Olsi Nika, biologo che ne ha 39. Nika è il fondatore della ong ambientale EcoAlbania nel 2014, Besi è il suo braccio destro. 

Nel 2014 lanciano una prima campagna per la salvaguardia del fiume e l’anno successivo fondano l’iniziativa “Amici della Vjosa”, che coinvolge Ong nazionali e internazionali, attivisti, artisti, scienziati e cittadini. Una grossa campagna di comunicazione e mobilitazione, che passa anche da proteste in kayak nel fiume e forti pressioni sul governo albanese e che coinvolge anche star internazionali, come l’attore Leonardo Di Caprio, il musicista Manu Chao e il marchio di abbigliamento Patagonia. E a quel punto il progetto diventa più ambizioso: non più impedire la costruzione delle centrali idroelettriche, ma assicurarsi la salvaguardia del Vjosa per gli anni a venire, istituendo lungo il corso d’acqua un Parco Nazionale.

I negoziati di EcoAlbania con il governo sono lunghi e caratterizzati da momenti di tensione, che richiedono la mediazione degli attori internazionali. Ma alla fine Besjana Guri e Olsi Nika ottengono una vittoria storica. Nel 2023 il governo dell’Albania istituisce il Parco Nazionale del Fiume Selvaggio, il primo di questo tipo in Europa. Questo impedisce la costruzione di dighe lungo il suo corso e quello dei suoi affluenti, mentre le attività commerciali vengono vietate nel 75 per cento del parco e il pascolo tradizionale è consentito nel restante 25 per cento. Le autorità albanesi avviano poi un dialogo con quelle greche per allargare il parco e renderlo transfrontaliero

La vittoria del Goldman Environmental Prize 2025

È la terza volta in pochi anni che il Goldman Environmental Prize è assegnato ad attivisti che hanno condotto battaglie nei Balcani contro progetti idroelettrici. Segno dell’urgenza di queste lotte in un territorio che rischia di essere deturpato dalla mano dell’uomo, ma anche della capacità delle mobilitazione di cambiare lo stato delle cose.

“Negli ultimi 12 anni abbiamo scalato una montagna e percorso un fiume selvaggio. La sfida era enorme ma grazie all’impegno e alla dedizione di così tante persone, abbiamo fatto la differenza. Non solo in Albania, ma anche ispirando altre persone nel resto del mondo”, ha dichiarato Besjana Guri alla cerimonia di premiazione del Goldman Environmental Prize 2025. “La nostra vittoria dimostra che il cambiamento è possibile anche lì dove sembra che sia impossibile far sentire la propria voce”. Olsi Nika ha invece sottolineato che la vittoria è “una prova di persistenza e resilienza. I fiumi liberi stanno scomparendo a una velocità incredibile e sempre più fiumi vengono bloccati, deviati e inquinati. Quella del Vjosa è una storia di speranza, soprattutto perché riguarda un paese come l’Albania dove per decenni le tematiche ambientali non hanno avuto ascolto. Il Parco Nazionale del Fiume Selvaggio è un nuovo modello di preservazione della natura”.

La battaglia per la preservazione dei fiumi albanesi non è però finita qui. Un nuovo progetto rischia di stravolgere il corso del fiume Shushica, così da portare acqua lungo la costa adriatica sempre più presa d’assedio dai turisti. Le organizzazioni ambientali locali, tra cui la stessa EcoAlbania, sono in prima linea per impedirlo.