John Elkann: “Il 2024 è stato un anno deludente per Stellantis. Presto nomina nuovo Ceo”
“Non possiamo nasconderlo: il 2024 non è andato come speravamo”: così John Elkann, presidente di Stellantis, ha aperto il suo intervento all’assemblea degli azionisti, riconoscendo un anno segnato da risultati deludenti per il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA. A rendere ancora più amara la situazione, ha spiegato Elkann, ci sono anche […] L'articolo John Elkann: “Il 2024 è stato un anno deludente per Stellantis. Presto nomina nuovo Ceo” proviene da Economy Magazine.

“Non possiamo nasconderlo: il 2024 non è andato come speravamo”: così John Elkann, presidente di Stellantis, ha aperto il suo intervento all’assemblea degli azionisti, riconoscendo un anno segnato da risultati deludenti per il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA. A rendere ancora più amara la situazione, ha spiegato Elkann, ci sono anche responsabilità interne: “Alcuni degli ostacoli erano sotto il nostro controllo, ed è questo che rende il bilancio ancora più insoddisfacente.”
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Uno dei nodi più delicati è stato il rapporto tra il consiglio di amministrazione e il Ceo uscente Carlos Tavares. Le divergenze strategiche tra i vertici hanno infatti portato, a dicembre 2024, alle dimissioni dell’amministratore delegato. “Dalla sua uscita, ho assunto la guida del Comitato esecutivo ad interim, lavorando fianco a fianco con tutte le nostre squadre operative,” ha spiegato Elkann. “Abbiamo avviato azioni decise per rimettere in carreggiata l’azienda, in attesa della nomina del nuovo Ceo, prevista entro la prima metà del 2025.”
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Elkann fa il punto su Stellantis nel 2024
Ma oltre alle turbolenze interne, Stellantis deve fronteggiare un contesto globale sempre più ostile per il settore automotive. “Siamo stretti tra tariffe punitive e normative irrealistiche,” ha denunciato Elkann, sottolineando come l’industria automobilistica rischi grosso su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Negli Stati Uniti, ha ricordato il presidente, Stellantis deve fare i conti con una raffica di dazi: “Oltre al 25% sui veicoli, subiamo imposte su acciaio, alluminio e componentistica. Una situazione che danneggia gravemente la competitività del settore.” Parole in parte riequilibrate da un barlume di ottimismo: “Accogliamo con favore le aperture del presidente Trump verso un approccio più pragmatico.”
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In Europa, invece, è la corsa alla transizione elettrica a destare preoccupazioni. “Le normative sulle emissioni di CO2 stanno spingendo l’elettrificazione in modo scollegato dalla realtà di mercato. Gli incentivi sono stati tagliati in modo spesso improvviso e le infrastrutture di ricarica restano insufficienti. Così i consumatori esitano a fare il salto verso l’elettrico.”
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