Istat, l’inflazione accelera a febbraio: +1,7% su base annua

Non arrivano buone notizie per l’Italia sul fronte dell’inflazione che risulta in accelerazione a febbraio. Secondo le stime preliminari dell’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su gennaio e dell’1,7% su base annua dal +1,5% del mese precedente. Tale evoluzione risente principalmente della dinamica dei prezzi degli Energetici, tornata positiva (+0,6% da -0,7% di gennaio) e, in particolare, di quella della componente regolamentata (+31,5% da +27,5%)”, commenta l’Istituto. «Un disastro! Prosegue l’impennata dei prezzi, dovuta in primo luogo al caro bollette. Oggi ci attendiamo una svolta da parte del Governo, che deve emanare un decreto con provvedimenti strutturali contro il prezzo del gas alle stelle, non certo un pannicello caldo della durata di 3 mesi – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Inoltre, deve subito intervenire anche sul fronte dei prezzi dei prodotti alimentari che stanno nuovamente decollando e che, dopo essere rincarati a gennaio dello 0,8% su dicembre, ora non interrompono la loro corsa e salgono, sempre su base mensile, dello 0,3%. Anche il carrello della spesa prende il volo e passa da +1,7% a +2,2% nei dati tendenziali. Peggio di così non si può! Se l’inflazione pari a +1,7% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 589 euro su base annua, è grave che ben 238 euro in più se ne vadano solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, la spesa obbligata per definizione e addirittura 257 per il carrello della spesa. Una vera e propria stangata. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 538 euro, 210 euro sono soltanto per cibo e bevande, 231 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia, mangiare e bere ora costa 164 euro in più». Il carrello della spesa torna a pesare. «Chi fa la spesa ha già percepito il cambiamento: gli alimentari lavorati salgono del 2,2% annuo, i non lavorati del 2,9%. Frutta e verdura spingono verso l’alto, mentre febbraio porta con sé il consueto rincaro di fiori e piante (+2,6% su base mensile), un classico del mese di San Valentino, con il mese di Febbraio che segna i suoi maggiori rincari mensile. Lo scorso anno l’aumento era stato del 2,4%, ben lontano però dal +3,8% registrato nel 2022 – spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro. – Mentre i beni rialzano la testa, i servizi rallentano. Trasporti, ricreazione e comunicazioni registrano un raffreddamento, segno che la domanda interna non sta correndo. Questo contribuisce a ridurre il differenziale tra l’inflazione dei beni e quella dei servizi, sceso a 1,2 punti percentuali. Un segnale che potrebbe allentare la pressione sui prezzi nei prossimi mesi. Dati alla mano, il quadro resta sotto controllo. Ma il raddoppio della media mensile dell’inflazione rispetto al 2024 suggerisce che qualcosa si sta muovendo. Un colpo di coda temporaneo o l’inizio di una nuova fase? La risposta dipenderà dall’energia, dai beni alimentari e da un’eventuale ripresa della domanda interna. Per ora, il sistema regge. Ma la strada della disinflazione non è ancora del tutto in discesa». L'articolo Istat, l’inflazione accelera a febbraio: +1,7% su base annua proviene da Business24tv.it. Istat, l’inflazione accelera a febbraio: +1,7% su base annua

Feb 28, 2025 - 14:10
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Istat, l’inflazione accelera a febbraio: +1,7% su base annua

Non arrivano buone notizie per l’Italia sul fronte dell’inflazione che risulta in accelerazione a febbraio. Secondo le stime preliminari dell’Istat l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su gennaio e dell’1,7% su base annua dal +1,5% del mese precedente.

Tale evoluzione risente principalmente della dinamica dei prezzi degli Energetici, tornata positiva (+0,6% da -0,7% di gennaio) e, in particolare, di quella della componente regolamentata (+31,5% da +27,5%)”, commenta l’Istituto.

«Un disastro! Prosegue l’impennata dei prezzi, dovuta in primo luogo al caro bollette. Oggi ci attendiamo una svolta da parte del Governo, che deve emanare un decreto con provvedimenti strutturali contro il prezzo del gas alle stelle, non certo un pannicello caldo della durata di 3 mesi – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Inoltre, deve subito intervenire anche sul fronte dei prezzi dei prodotti alimentari che stanno nuovamente decollando e che, dopo essere rincarati a gennaio dello 0,8% su dicembre, ora non interrompono la loro corsa e salgono, sempre su base mensile, dello 0,3%. Anche il carrello della spesa prende il volo e passa da +1,7% a +2,2% nei dati tendenziali. Peggio di così non si può! Se l’inflazione pari a +1,7% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita complessivamente pari a 589 euro su base annua, è grave che ben 238 euro in più se ne vadano solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, la spesa obbligata per definizione e addirittura 257 per il carrello della spesa. Una vera e propria stangata. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 538 euro, 210 euro sono soltanto per cibo e bevande, 231 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia, mangiare e bere ora costa 164 euro in più».

Il carrello della spesa torna a pesare. «Chi fa la spesa ha già percepito il cambiamento: gli alimentari lavorati salgono del 2,2% annuo, i non lavorati del 2,9%. Frutta e verdura spingono verso l’alto, mentre febbraio porta con sé il consueto rincaro di fiori e piante (+2,6% su base mensile), un classico del mese di San Valentino, con il mese di Febbraio che segna i suoi maggiori rincari mensile. Lo scorso anno l’aumento era stato del 2,4%, ben lontano però dal +3,8% registrato nel 2022 – spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro. – Mentre i beni rialzano la testa, i servizi rallentano. Trasporti, ricreazione e comunicazioni registrano un raffreddamento, segno che la domanda interna non sta correndo. Questo contribuisce a ridurre il differenziale tra l’inflazione dei beni e quella dei servizi, sceso a 1,2 punti percentuali. Un segnale che potrebbe allentare la pressione sui prezzi nei prossimi mesi. Dati alla mano, il quadro resta sotto controllo. Ma il raddoppio della media mensile dell’inflazione rispetto al 2024 suggerisce che qualcosa si sta muovendo. Un colpo di coda temporaneo o l’inizio di una nuova fase? La risposta dipenderà dall’energia, dai beni alimentari e da un’eventuale ripresa della domanda interna. Per ora, il sistema regge. Ma la strada della disinflazione non è ancora del tutto in discesa».

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