Iperal supermercati, sequestro da 16,5 milioni convalidato: la situazione di 49mila lavoratori
I supermercati Iperal sono nel mirino della Procura di Milano: il maxi-sequestro viene giustificato dalle ipotesi di fatture false e contratti di appalto simulati

Confermato il sequestro da 16,5 milioni di euro ai supermercati della catena Iperal per l’ipotesi di somministrazione illecita di manodopera e frode fiscale.
Nel provvedimento disposto dal Gip di Milano, Luca Milani, si legge che la società è accusata di avere ottenuto “benefici di natura economica e non, dovuti alla estrema flessibilità della forza lavoro a propria disposizione alla imposizione di tariffe assolutamente inadeguate rispetto ai ritmi lavorativi richiesti”.
Le accuse a Iperal
La richiesta d’urgenza era arrivata dai pm Paolo Storari e Valentina Mondovì il 2 aprile scorso. Ormai da mesi, i due stanno passando al setaccio le attività di tutte le grandi realtà della distribuzione organizzata e della logistica, riscontrando in alcuni casi irregolarità come i classici “serbatoi” di lavoratori. Ad aprile, ad esempio, un altro maxi sequestro da 16,4 milioni era stato disposto ai danni della società di logistica Kuehne+Nagel.
Le indagini sono state condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano, dietro il coordinamento dalla Procura.
Secondo gli investigatori, il sistema avrebbe garantito “tariffe altamente competitive” rispetto agli altri operatori del mercato, “appaltando manodopera” in maniera irregolare a cooperative e società “filtro”. Il risultato sarebbe stato lo “sfruttamento” dei lavoratori e “pratiche di concorrenza sleale”. Questo genere di inchieste ha permesso all’Agenzia delle Entrate di recuperare oltre 550 milioni di euro ed hanno portato alla stabilizzazione di oltre 49.000 lavoratori, prima “in balia della società serbatoio”.
Ipotesi fatture false
Una delle ipotesi accusatorie riguarda la frode fiscale messa in atto tramite fatture false. Ad Iperal erano stati sequestrati 16.508.913,91 euro, mentre a Kuehne+Nagel 16.498.638,09 euro, per un totale di oltre 33 milioni di euro.
Secondo l’ipotesi investigativa, le due società “con l’intento di diminuire il proprio carico tributario e previdenziale e trarre vantaggio dal risparmio fiscale derivante dall’indebita detrazione dell’Iva“, avrebbero fatto ricorso a “fatture per operazioni giuridicamente inesistenti emesse dalle proprie appaltatrici di servizi, a fronte di contratti di appalto, soggetti a Iva, simulati per occultare una effettiva somministrazione di manodopera”.
Ipotesi sfruttamento della manodopera
Nel caso dei supermercati Iperal, gli investigatori hanno messo a verbale i racconti di una serie di lavoratori, fra i quali scaffalisti, addetti al carico e allo scarico delle merci e addetti alle pulizie, fra gli altri, che hanno parlato di condizioni lavorative “non idonee”, “non giuste” e di “fatica a fare i turni” a causa della “riduzione del personale”. I lavoratori sarebbero inoltre stati bersagliati da richieste “di fare sempre più in fretta“. Sarebbero poi emersi infortuni sul lavoro che potrebbero essere riconducibili al “peggioramento dell’attrezzatura” messa a disposizione.
La difesa di Iperal
A inizio aprile, il presidente di Iperal Antonio Tirelli aveva nettamente respinto ogni accusa sostenendo che Iperal si fosse sempre impegnata affinché gli appaltatori rispettassero tutti gli obblighi di legge. Tirelli aveva aggiunto:
“Ribadiamo con fermezza di non aver mai sfruttato la manodopera degli appaltatori e di operare tuttora nel pieno rispetto delle tariffe di mercato… Chi, tra gli appaltatori, ha omesso il versamento dell’Iva pur avendone la possibilità finanziaria, è il vero responsabile di un comportamento illecito”.
Casi simili
Nei mesi passati sono state molte le società finite sotto la lente di ingrandimento della Procura di Milano e della guardia di finanza, sempre per discorsi connessi ai serbatoi di manodopera, ovvero cooperative che mettono a disposizione lavoratori da destinare ad altre imprese. L’elenco delle realtà passate al setaccio comprende: