Investimenti: come muoversi in questo scenario secondo BlackRock
Gli esperti di BlackRock mettono in guardia contro l’illusione che le decisioni politiche possano facilmente aggirare i vincoli imposti dalla realtà economica. In un’analisi pubblicata ad aprile 2025, il BlackRock Investment Institute sottolinea che “le regole economiche possono imporsi rapidamente”, frenando anche le ambizioni più risolute. Due, in particolare, i vincoli messi in evidenza: il... Leggi tutto

Gli esperti di BlackRock mettono in guardia contro l’illusione che le decisioni politiche possano facilmente aggirare i vincoli imposti dalla realtà economica. In un’analisi pubblicata ad aprile 2025, il BlackRock Investment Institute sottolinea che “le regole economiche possono imporsi rapidamente”, frenando anche le ambizioni più risolute. Due, in particolare, i vincoli messi in evidenza: il finanziamento del debito pubblico e la ristrutturazione delle catene di approvvigionamento.
Il recente segnale di un possibile ammorbidimento della linea commerciale statunitense verso la Cina ne sarebbe la prova. “La scorsa settimana, con l’ipotesi di un allentamento delle tensioni commerciali, i titoli azionari statunitensi hanno registrato un’impennata del 14% dai minimi di aprile”, osservano gli analisti di BlackRock, evidenziando come “le regole economiche possano limitare ciò che è realmente fattibile nei negoziati”.
Secondo il report, la strategia di decoupling dalla Cina e il tentativo di riportare la produzione negli Stati Uniti s’infrangono contro la complessità delle attuali filiere globali. “Non si possono riprogettare rapidamente le catene di fornitura senza gravi interruzioni”, scrivono gli esperti, ricordando che la Cina rimane un fornitore chiave di componenti essenziali come minerali critici, semiconduttori e parti per l’industria automobilistica.
I dati dell’U.S. Census Bureau, citati nello studio, mostrano che in settori come l’elettronica e l’informatica le importazioni dagli impianti cinesi superano la produzione interna americana. In questo contesto, eventuali tariffe non solo aumenterebbero i costi, ma potrebbero anche “limitare l’accesso a input fondamentali e interrompere la produzione”, avvertono da BlackRock.
Il rischio più rilevante, tuttavia, è legato al lato dell’offerta. “Le interruzioni potrebbero abbassare la produttività e il potenziale di crescita, come accaduto durante la pandemia”, sottolineano gli esperti, aggiungendo che anche la spesa per investimenti a lungo termine potrebbe risentirne, seguendo uno schema simile a quello osservato dopo il voto sulla Brexit nel 2016.
Nel breve termine, BlackRock si attende un rallentamento dell’incertezza politica, prevedendo una certa stabilizzazione della situazione nei prossimi sei-dodici mesi. “Le regole economiche aiutano a prevedere dove potrebbero stabilizzarsi i negoziati commerciali”, affermano, restando comunque “positivi sui titoli dei mercati sviluppati, pur aspettandoci una volatilità a breve termine”.
Le previsioni di crescita degli utili dell’S&P 500 per il 2025 sono già state riviste al ribasso dal 14% di gennaio a circa il 9%, secondo i dati di LSEG. I settori più penalizzati sono quelli dei beni discrezionali e dell’industria, entrambi fortemente esposti alle catene globali.
Sul fronte degli investimenti, BlackRock consiglia un approccio dinamico. “La chiarezza politica sarà un fattore chiave per la ripresa dell’attività di M&A, oggi rallentata dall’incertezza”, spiegano, segnalando comunque che i mercati privati “sono complessi e non adatti a tutti gli investitori”. Tra le scelte strategiche preferite, spiccano gli asset alternativi quotati in borsa, come il real estate e le infrastrutture, che “hanno sovraperformato i titoli a grande capitalizzazione USA dal picco di febbraio”.
In sintesi, gli analisti di BlackRock ribadiscono che “le regole economiche impongono limiti alla postura massima che si può assumere nei negoziati commerciali”. Mentre l’orizzonte politico potrebbe gradualmente chiarirsi, l’approccio suggerito resta cauto: attenzione alla volatilità a breve termine, fiducia selettiva sui titoli dei mercati sviluppati e diversificazione attraverso asset alternativi.