Invecchiamento della popolazione, un’opportunità di investimento e di “adattamento”

Si è tenuto a Milano l’incontro di 100 Women in Finance dedicato agli investimenti strategici connessi alla transizione demografica. Emergono come determinanti due generazioni: Baby Boomer e GenZ, mentre il tema della longevità ha risvolti importanti per la popolazione femminile. L'articolo Invecchiamento della popolazione, un’opportunità di investimento e di “adattamento” proviene da FundsPeople Italia.

Mar 7, 2025 - 12:43
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Invecchiamento della popolazione, un’opportunità di investimento e di “adattamento”

Da tempo il tema della demografia ha acquisito centralità nel discorso finanziario. Quello demografico è, d’altronde, un megatrend ampiamente dibattuto alla luce dell’invecchiamento della popolazione che, secondo dati Istat, nel 2020 vede il 19,6% di over 65 (erano l’8,7% nel 1960) con addirittura un 3,7% di over 85 (dallo 0,5% di 65 anni fa). “Si prevede che gli over 65 arrivino al 25% della popolazione mondiale di qui al 2050, con un dato numerico che raddoppia da 703 milioni del 2019 a circa un miliardo e mezzo di qui a 25 anni”. A delineare lo scenario è Mariolina Esposito, senior fund manager fondi tematici di Eurizon Capital, e lo fa di fronte a una platea ampiamente coinvolta da questo fenomeno: quella delle donne. L’occasione è infatti l’evento “Live Longer Tomorrow, Invest Strategically Today” che si è tenuto a Milano lo scorso 26 febbraio nell’ambito degli incontri organizzati da 100 Women in Finance, l’organizzazione non profit fondata a New York nel 2001 inizialmente come “100 Women in Hedge Funds” con l’obiettivo di riunire 100 professioniste senior del settore per condividere conoscenze ed esperienze e che, nel tempo, ha ampliato il suo focus per includere l’intero settore finanziario (adottando nel 2016 il nome attuale).

A rendere il tema ancora più centrale è appunto la peculiarità della popolazione femminile che, sempre secondo dati Istat dello scorso novembre, nel 2023 avevano un’aspettativa di vita pari a 85,2 anni (cinque mesi in più rispetto al 22) ma sul fronte della “aspettativa di vita in buona salute”, il dato è pari a 57,9 anni (per gli uomini il valore sale a 60,5 anni).

Due generazioni “determinanti”

In questo quadro si collocano, tuttavia, opportunità di investimento, ma anche di “adattamento”. E Esposito sottolinea come siano due le generazioni che emergono quali “determinanti” per le tendenze economiche e finanziarie del prossimo decennio. La prima, già citata, è quella degli over 65, “che detengono la maggiore ricchezza pro capite”, a questa si somma la Generazione Z, “destinata a registrare la più alta crescita della spesa in termini assoluti”, +2.700 miliardi di dollari entro il 2030 (secondo i dati BofA Global Research, World Data Lab, Generations Forecasts, UN) “e a beneficiare di ingenti flussi di capitale in eredità” in questo caso stimati da Cerullli Associates in 84 mila miliardi di dollari.

“L’interazione tra queste due fasce generazionali plasmerà le principali direttrici d’investimento, con la tecnologia al centro della trasformazione. Robotica e intelligenza artificiale saranno elementi imprescindibili, in particolare nei settori sanitario e ospedaliero, mentre comparti come il lusso, il turismo, il wellness, la dermatologia e la cosmesi di alta gamma saranno sempre più influenzati dalle abitudini di consumo di queste due generazioni”, afferma l’esperta.

Cambia la demografia, cambiano i bisogni

Nei dati presentati da Esposito emerge già come la stessa industria si sia preparata (o si stia preparando) al cambiamento nell’ambito dell’investimento legato al tema dell’“ageing population”. Ne sono un esempio gli sforzi messi in atto dalle grandi aziende della farmaceutica nello studio di quattro patologie che, insieme, “determinano oltre il 74% dei decessi a livello mondiale”, ossia cancro, Alzheimer, diabete e malattie cardiovascolari. A questo si sommano, tra gli altri, lo studio e la ricerca nell’ambito delle tecnologie che forniscono un supporto all’invecchiamento (e non solo) come gli apparecchi acustici, “nel mondo 1,6 miliardi di persone soffrono di perdita dell’udito, e l’OMS stima che nel 2050 saranno 2,5 miliardi di persone ad avere questo problema”, sottolinea Sarah Teicher di EssilorLuxottica.  Nella transizione demografica in atto, tuttavia, si assisterà anche a un cambiamento dei consumi, non soltanto nell’ambito medicale e farma, ma anche nel turismo e nel beauty, d’altronde, come ricorda Camilla D’Antonio di Miamo, “la longevità è un concetto legato non soltanto alla durata ma anche alla qualità della vita”.

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