Intrappolati nel videogioco più venduto al mondo. Lo strano fascino di un’avventura transmediale
Un eclatante oggetto transmediale si muove nel tempo libero di queste feste contro la morte del cinema, cioè del cinema...

Un eclatante oggetto transmediale si muove nel tempo libero di queste feste contro la morte del cinema, cioè del cinema in sala. Secondo gli esperti di trend digitale è fenomeno di generazione Z, già scritto nel successo di Minecraft, il videogioco svedese sandbox (livello di interazione sicura) più venduto al mondo: passati i 300 milioni di copie nel 2023, punta al mezzo miliardo. Sfide in tre ambienti: Sopramondo, più o meno quello reale, End, il più fantastico, e il Nether, sorta di inferno da cui fuggire. Questo è il film da/nel/tra il videogioco. Gli scorre nelle vene un’avventura di esorbitante energia promozionale e tradizionali passaggi di ostacoli in penetrante odore di popcorn. Quattro tizi, ciascuno con una dose di potenziali empatie adolescenziali (Jack Black fa Steve, l’unico "vero" giocatore del game) dalla realtà finiscono intrappolati nel videogioco. Come uscirne? Tra live action e transazioni di computer grafica, scene e animaletti di classica componente cubica, spicca quel che i ragazzini del pianeta chiamano meme del film: il cavalcatore di gallina. Seicento milioni di dollari al box office estero, in Italia per ora otto. Come bilanciere del mondo reale, al secondo posto ci sono le "assaggiatrici" di Hitler, di Soldini.
Silvio Danese