Intervista al Dottor Davide Zicchinella, vincitore del Premio Beatrice Solidarietà 2025

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Apr 27, 2025 - 17:43
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Intervista al Dottor Davide Zicchinella, vincitore del Premio Beatrice Solidarietà 2025

Il Dottor Davide Zicchinella, medico pediatra e sindaco di Simeri Crichi, ha ricevuto il “Premio Beatrice – Solidarietà 2025” durante una cerimonia al Teatro Centrale di San Bonifacio (Verona).

Il premio, assegnato dall’Associazione Il Sorriso di Beatrice, riconosce l’impegno sociale e umano di chi si distingue in questi ambiti. Giunto alla sua dodicesima edizione, l’evento, patrocinato dal Comune di San Bonifacio, è stato creato in memoria di Beatrice Bevilacqua, scomparsa nel 2009 a causa di una malattia oncologica, ed è diventato un momento per celebrare chi si impegna concretamente nel sociale.

Questa la motivazione.

“Laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in Pediatria e perfezionato in Medicina dell’Adolescenza, Zicchinella ha fatto della cura e dell’impegno civico la sua missione di vita. Si è sempre interessato dei problemi dei bambini e dei ragazzi più deboli ed emarginati, lavorando con bambini e adolescenti sieropositivi perché figli di genitori con HIV. Da pediatra ha unito la professione medica all’amministrazione pubblica, portando il suo aiuto anche oltre i confini italiani: dal 2022 è responsabile medico di una missione che opera in Burkina Faso, dedicandosi alla cura dei bambini in uno dei Paesi più poveri del mondo.”

Intervista al Dottor Davide Zicchinella, vincitore del Premio Beatrice Solidarietà 2025

Dottor Zicchinella, questa sera riceverà il Premio Beatrice?
È una bellissima soddisfazione per me, che ho scelto di fare il pediatra e di occuparmi delle persone più vulnerabili.

Come ha iniziato il suo percorso al servizio degli ultimi?
Ho iniziato occupandomi di bambini sieropositivi, figli di madri HIV positive, che purtroppo si infettavano al momento della nascita.

Come si è evoluto il suo percorso professionale?
Dopo quella prima parte della mia carriera, ho iniziato un’avventura in Africa guidando una missione umanitaria in Burkina Faso.

Com’è la situazione in Burkina Faso?
È uno dei paesi più instabili e insicuri del mondo, poco raggiunto dagli aiuti internazionali. Grazie a una persona del posto, siamo riusciti ad accedere e portare aiuto anche in villaggi dove da dieci anni non arrivava nessuna missione.

Di cosa si è occupato in particolare durante questa missione?
Mi sono dedicato principalmente alla salute della popolazione pediatrica, che era in forte bisogno di cure.

Cosa significa per lei ricevere un riconoscimento come questo premio?
Quando si fa volontariato non ci si aspetta di ricevere qualcosa. Però quando arriva un premio, c’è un pizzico di orgoglio e felicità: è un segno di attenzione per il lavoro svolto, anche a rischio della propria incolumità. È un riconoscimento anche per chi organizza e finanzia queste missioni.

Com’è cambiato il mondo del volontariato negli ultimi anni?
Purtroppo i tempi sono più difficili: aumentano i conflitti e mancano le risorse. Però il cuore delle persone, anche in Italia, è più grande di tutte queste difficoltà.

Questa sera è una serata di musica e solidarietà: qual è la sua canzone del cuore?
“Io Vagabondo” dei Nomadi. Mi piace perché parla di andare nel mondo, incontrare persone, scoprire bisogni da soddisfare.

Quali sono le prossime tappe del suo percorso di aiuto?
Tornerò in Africa anche a novembre. Stiamo aumentando il sostegno alle popolazioni bisognose, raccogliendo più aiuti. Questa missione, che nasce dalla Calabria – una regione di per sé fragile – riesce, grazie alla solidarietà, a ottenere risultati incredibili.

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