Intervista a Lupo e Giovannelly: “‘Scarabocchi’ è un punto di inizio”
"Scarabocchi" è il nuovo Ep di Lupo e Giovannelly, prodotto da Luca Scarfidi e Mattia Micalich, registrato presso il Merlo Recording Studio L'articolo Intervista a Lupo e Giovannelly: “‘Scarabocchi’ è un punto di inizio” proviene da imusicfun.

“Scarabocchi” è il nuovo Ep di Lupo e Giovannelly. Il progetto, realizzato CON IL CONTRIBUTO DI NUOVOIMAIE, prodotto da Luca Scarfidi e Mattia Micalich, registrato presso il Merlo Recording Studio, raccoglie sei tracce che raccontano l’inquietudine di una generazione alle prese con incertezze, contraddizioni e speranze. Il titolo, “Scarabocchi”, evoca l’idea di segni spontanei e imperfetti, proprio come le storie e i percorsi che ogni traccia esplora.
L’EP è un manifesto che unisce parole e musica in modo diretto e senza compromessi. Le tracce spaziano da riflessioni intime ad osservazioni critiche sulla società contemporanea, affrontando temi come la pressione delle aspettative, la perdita di autenticità e la lotta per mantenere il controllo sulla propria identità. Lupo, con i suoi testi taglienti e immediati, dà voce a sentimenti condivisi e spesso taciuti, mentre Giovannelly costruisce un universo sonoro che si muove tra melodia e sperimentazione.
Intervista a Lupo e Giovannelly
1. Il titolo “Scarabocchi” evoca spontaneità e imperfezione. Cosa rappresentano per voi questi concetti, e come si riflettono nelle tracce dell’EP?
Per noi ‘scarabocchi’ è un punto di inizio. Il titolo è rappresentativo. Siamo perfettamente consapevoli di poter migliorare e forse, proprio per questo, abbiamo deciso dopo tanto tempo di uscire con un primo lavoro che potesse rappresentare i traguardi che avevamo raggiunto finora e allo stesso tempo anticipare quelle che potrebbero essere le nostre evoluzioni e i possibili cambiamenti futuri. A tirar le somme… prima di aver fra le mani un bel quadro, si ha sempre una bozza, uno scarbocchio, che merita tanta cura quanto un capolavoro.
2. Qual è stata l’ispirazione principale dietro “Scarabocchi” e quali sono i temi centrali che avete voluto esplorare?
Dal punto di vista musicale per Giovannelli è l’unione di vari generi, un mescolarsi molto libero ma in qualche modo coerente e armonico. I testi personalmente li ho scritti tutti abbastanza senza cercar una vera e propria linea. Solo alla fine del lavoro, quando effettivamente abbiamo deciso le tracce da metter nell’EP ho capito che una linea probabilmente esisteva: paure ed insicurezze di noi giovani. Ogni brano tratta una paura diversa a modo suo.
3.Il progetto sembra voler dare voce ad una generazione alle prese con incertezze e contraddizioni. In che modo questo EP rappresenta le sfide e le speranze dei giovani di oggi?
Scrivendo i testi in realtà solo io (Lupo), posso dire per certo che c’è molta autobiografia. Ci tengo molto a ciò che scrivo quindi tendenzialmente faccio del mio meglio affinché siano il più autentici possibile. In generale provo ad affrontare comunque argomenti che mi siano vicini o comunque che riguardino un ragazzo della mia età quindi penso che molti giovani si possano “connettere” con ciò che scrivo.
4. L’EP è descritto come un manifesto diretto e senza compromessi. Quanto è importante per voi trasmettere autenticità nella vostra musica?
L’autenticità per noi è la prima cosa, sia fuori che “dentro” alla musica. Per questo non mancano le occasioni in cui magari non sempre siamo d’accordo su tutto ed è importante venirne a capo. Quindi si, è molto importante per noi cercare di trasmetterlo nella musica.
5. Ogni brano di “Scarabocchi” esplora una tematica diversa. C’è una traccia che sentite più personale o che vi ha messo particolarmente alla prova durante la creazione?
Personalmente, (Giovannelly) la mia traccia preferita è Educato perché ha il suond più moderno e ballabile di cui sono grande fan mentre per Lupo probabilmente una tra “Buio” e “Bloccami!” in cui il testo viene valorizzato maggiormente ed è più diretto.
6. Parliamo di “Educato”, il singolo in radio. Come nasce questo brano e cosa volete comunicare attraverso il contrasto tra autenticità e conformismo?
Con educato invitavamo chi ci ascolta (nonché me stesso) a ricominciar a vivere le esperienze. Ho l’impressione che col tempo, per paura o pigrizia ci stiamo spesso limitando dal punto di vista di vivere la propria vita, imparare dai propri errori, conoscere e far proprie certe situazioni. Questo ci sta rendendo sempre più mediocri e passivi. Il ritornello è una metafora molto banale che riassume il concetto: mangia, sporcati, impara!
7. In “Buio” affrontate l’incertezza e i momenti di dubbio personale. Quanto è stato difficile mettere a nudo questi sentimenti?
Sicuramente come detto, Buio è la canzone più ‘conscious’ , cioè quella più riflessiva. È quindi sempre più complicato scrivere di queste tematiche e mettersi a nudo quanto più possibile però alla fine penso sia una liberazione che magari può anche risuonare dentro qualche ascoltatore.
8. In “NSMC (Non siamo mica computer)” criticate la disumanizzazione digitale. Qual è il vostro rapporto con la tecnologia, e come pensate possa influenzare la creatività?
Essendo nativi digitali siamo (un po’ come tutti ormai) immersi nella tecnologia, da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire. È importante però tenere a mente che non si può esserne schiavi e questo riguarda anche la creatività, è giusto secondo noi approcciarsi con entusiasmo però bisogna sempre mantenere quella componente umana che ci contraddistingue.
9. Avete spaziato tra elementi acustici ed elettronici nei brani. Qual è stato il vostro approccio alla produzione musicale?
Mattia Micalich e Luca Scarfidi ci hanno aiutato , e speriamo continueranno, davvero moltissimo. Oltre ad essere due persone con le quali ci siamo trovati perfettamente dal punto di vista umano, sono due eccezionali professionisti. Con loro ci siamo trovati benissimo, abbiamo creato un team vincente di sbandati! Squadra che vince non si cambia, crediamo molto in loro e speriamo di poterci lavorare per molto altro tempo!
10. Quanto del vostro percorso personale e artistico è stato riversato in questo EP?
C’è tutto quello che finora abbiamo sperimentato artisticamente e umanamente parlando.
11. C’è una traccia che non vedete l’ora di suonare dal vivo?
Fa sempre molto piacere suonare sia Bloccami che Educato visto il riscontro del pubblico!
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