India Sospende il Trattato delle Acque dell’Indo: Escalation di Tensione con il Pakistan
Il Ministro delle risorse idriche indiano afferma di aver preso misure ffinché "Non più una goccia d'acqua giunga in Pakistan". IL Pakistan si dice pronto a tutto per difendere la sua popolazione. La situazione resta sempre al vertice della tensione L'articolo India Sospende il Trattato delle Acque dell’Indo: Escalation di Tensione con il Pakistan proviene da Scenari Economici.


La decisione dell’India di sospendere il Trattato delle Acque dell’Indo, un accordo sessantennale considerato uno dei più resilienti trattati idrici al mondo, segna un punto di svolta nelle già tese relazioni con il Pakistan.
Secondo quanto riportato dal Times of India, il Ministro di Jal Shakti (Risorse Idriche) C.R. Paatil ha affermato che “nemmeno una goccia d’acqua andrà al Pakistan”, indicando che è stata preparata una tabella di marcia in seguito alla sospensione del trattato. Il governo di Nuova Delhi avrebbe preparato una serie di misure a breve, medio e lungo permine per ridurre, letteralmente, alla sete il Pakistan.
Il Trattato delle Acque dell’Indo prevede che l’acqua degli affluenti sia divisa correttamente fra i due paesi: gli affluneeti dell’indo di sinsitra sono lasciati al Pakistan, mentre quelli di destra possono essere sfruttati dall’india, sia per finalità agricole, sia per produzione idroelettrica e per la costruzione di dighe, questo nonostante tutti quesi fiumi abbiano origine nell’Himalaya indiano.

Da Times of India, suddivisione degli affluenti dell’Indo fra India e Pakistan, secondo il Trattato dell’Indo. In rosso quelli spettanti al Pakistan, in blu quelli spettanti all’India
Dei potenziali 20 GW di energia idroelettrica ottenibile dagli affluenti dell’Indo, attualmente l’India ne ottiene solo 3,42 GW. Se Nuova Delhi autorizzasse l’utilizzo di tutti i fiumi otterrebbe più di cinque volte questa quantità d’energia, ma , nello stesso tempo, verrebbe a condizionare seriamente la quantità di acqua che fluisce verso il Pakistan, potenzialmente mettendone a rischio l’agricoltura e le forniture idriche urbane.
La mossa indiana arriva in un contesto di crescente ostilità tra i due paesi. Il governo pakistano ha reagito con fermezza alla prospettiva di una modifica nella ripartizione delle risorse idriche dell’Indo. Diverse fonti indicano che Islamabad considera qualsiasi tentativo da parte dell’India di deviare o interrompere il flusso d’acqua a cui il Pakistan ha diritto in base al Trattato come un “atto di guerra” e si dice pronto a rispondere con “piena forza attraverso l’intero spettro del potere nazionale”. Questa posizione è stata ribadita in seguito a riunioni del Comitato di Sicurezza Nazionale pakistano.
Il Pakistan afferma che la revisione del trattato viene a mettere a rischio la vita dei 240 milioni di pachistani e che quindi non intende rimanere con le mani in mano di fronte a questo tipo di minaccia. ““Qualsiasi minaccia alla sovranità del Pakistan e alla sicurezza del suo popolo sarà oggetto di misure reciproche severe in tutti i settori”.
Le cose non si stanno mettendo per niente bene e i quotidiani indiani hanno sempre più un tono aggressivo, come del resto fanno capire le parole del ministro indiano. Il rischio è che questa situazione sfugga dal controllo. Ci sono stati dei colpi d’arma da fuoco sul confine, anche se senza vittime. La trasformazione di questa situazione in una guerra è veramente questione di un attimo.
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