Tutto sulle armi antidrone in dotazione all’esercito in Piazza San Pietro per i funerali del Papa

I militari che in queste ora stanno sorvegliando piazza San Pietro in attesa dei funerali di Papa Francesco sono dotati di armi eccezionali per garantire la sicurezza dei fedeli che rendono l’ultimo omaggio al Santo Padre. In particolare, le pattuglie, oltre ai mitra, hanno in dotazione anche altre armi anti-drone per evitare che velivoli non autorizzati mettano a rischio le commemorazioni. Come funzionano nello specifico?

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Funerale Papa Francesco, come funzionano le armi antidrone?

I “cannoni” in dotazione ai militari italiani sono strumenti di dissuasione dei segnali radio che permettono di neutralizzare i velivoli non autorizzati a sorvolare. I soldati sono autorizzati a utilizzare queste armi inusuali nel caso in cui qualcuno violi lo spazio aereo fissato dalla no-fly zone.

Il nome tecnico di questi sistemi è Unmanned Aerial System e assomigliano molto ai bazooka anche se, a differenza di questi più conosciuti, non hanno munizioni e vengono usati per far cadere o guidare nell’atterraggio i velivoli non autorizzati. Uno strumento che si dimostra particolarmente utile in questa occasione in cui è presumibile che possano esserci persone, anche solo curiose, che decidono di far volare il proprio drone per effettuare riprese aeree non autorizzate della piazza. Il sistema in dotazione ai militari italiani, il più delle volte, inibisce il segnale radio che guida il drone e lo rende ingovernabile al suo utilizzatore. Anche se sono collaudati da anni, è la prima volta che vengono utilizzati in modo massiccio nel nostro Paese. Ad adottarli in caso di pericolo sarà la C-UAS, un’unità dell’Esercito italiano addestrata all’utilizzo di questo tipo di strumento che non si compone soltanto del cannone ma anche di una sorta di zainetto che serve da controller portatile.