«In seguito all’audizione dell’Ispro presso la Conferenza dei Sindaci del Valdarno, ritengo doveroso fare alcune precisazioni»

La nota di Armando Mansueto Presidente del Movimento Consumatori di Arezzo

Mar 14, 2025 - 13:05
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«In seguito all’audizione dell’Ispro presso la Conferenza dei Sindaci del Valdarno, ritengo doveroso fare alcune precisazioni»

Arezzo, 14 marzo 2025 – «In seguito all’audizione dell’ISPRO presso la Conferenza dei Sindaci del Valdarno, ritengo doveroso fare alcune precisazioni». La nota di 

Armando Mansueto Presidente del Movimento Consumatori di Arezzo

«Ad oggi, il Registro dei Tumori della Toscana non risulta aggiornato con i dati più recenti. Come si può verificare sul sito ufficiale dell’Associazione Italiana Registri Tumori (www.registri-tumori.it), il Registro Tumori della Toscana ha completato la raccolta dei dati di incidenza soltanto fino all’anno 2014. Pertanto, i dati presentati dall’ISPRO non rappresentano una fotografia aggiornata degli ultimi dieci anni, e ci chiediamo il motivo di tale ritardo.

Prendiamo atto che l’approccio adottato dall’ISPRO non tiene pienamente conto della realtà, come peraltro ammesso dagli stessi rappresentanti dell’ente. Gli esperti concordano sul fatto che oggi uno dei principali fattori scatenanti delle malattie tumorali è l’inquinamento ambientale, una problematica che nel Valdarno ha ormai superato ogni soglia di sicurezza.

Alla mia richiesta di chiarimenti circa la possibile correlazione tra l’inquinamento ambientale e l’aumento dei casi di tumore, la risposta è stata che si tratta di un tema complesso e ancora non definito a livello scientifico. Tuttavia, questo non può giustificare l’inerzia istituzionale dinanzi a una situazione che desta seria preoccupazione.

Ho inoltre sollevato il problema dell’elevato numero di casi di Glioblastoma riscontrati nel Valdarno e ad Arezzo, un fenomeno che l’ISPRO ha liquidato come “piccoli numeri non verificati scientificamente” per un tumore considerato raro. Ma questo non corrisponde alla realtà.

Ho segnalato che già nel 2018, a Montevarchi, si sono verificati tre casi di persone di età compresa tra i 37 e i 43 anni; nel 2021, a Santa Barbara (Cavriglia), si sono registrati quattro casi e, più recentemente, ad Arezzo si sono ammalati e sono morti tre vigili del fuoco. Dinanzi a queste segnalazioni, non è stata fornita alcuna risposta concreta.

Non posso non evidenziare un altro aspetto: ho più volte chiesto ai Sindaci del Valdarno, alla Regione e al Ministero della Salute di avviare un’indagine epidemiologica sui casi registrati a Cavriglia, senza ottenere alcun riscontro. Al contrario, ora che si sono verificati tre casi tra i vigili del fuoco ad Arezzo, si registra finalmente un’attivazione delle istituzioni. Pur accogliendo positivamente questo impegno, mi chiedo perché la situazione del Valdarno non abbia ricevuto la stessa attenzione.

La situazione nella provincia di Arezzo è grave, come sottolineato anche dal Prof. Roberto Di Meco del Besta di Milano, che ha dichiarato — in un’intervista pubblicata oggi su La Nazione — di sospettare “un’incidenza di glioblastomi più alta ad Arezzo rispetto alla media regionale, forse per fattori ambientali”. Il Professore ha giustamente evidenziato che una mappatura del territorio sarebbe fondamentale per ottenere certezze.

Condivido pienamente questa posizione e, come Presidente del Movimento Consumatori di Arezzo, continuerò a sollecitare le istituzioni affinché si adottino tutte le misure necessarie per tutelare la salute dei cittadini», Armando Mansueto

Presidente del Movimento Consumatori di Arezzo