“In barca con Lucio Dalla aspettavamo Gino Paoli. Sentimmo una botta fortissima e un bestemmione. Non si era chinato in tempo e aveva sbattuto la testa contro il boma”: lo rivela Federico Zampaglione

I Tiromancino sono tornati con il brano “Mi rituffo nella notte” con testo e musica sono di Federico Zampaglione, che ha anche prodotto il brano assieme a Leo Pari e Simone Guzzino. Zampaglione a proposito del verso nella canzone “Faccio molte cose brutte senza te”, in una intervista a Il Corriere della Sera, ha spiegato: […] L'articolo “In barca con Lucio Dalla aspettavamo Gino Paoli. Sentimmo una botta fortissima e un bestemmione. Non si era chinato in tempo e aveva sbattuto la testa contro il boma”: lo rivela Federico Zampaglione proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 1, 2025 - 10:46
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“In barca con Lucio Dalla aspettavamo Gino Paoli. Sentimmo una botta fortissima e un bestemmione. Non si era chinato in tempo e aveva sbattuto la testa contro il boma”: lo rivela Federico Zampaglione

I Tiromancino sono tornati con il brano “Mi rituffo nella notte” con testo e musica sono di Federico Zampaglione, che ha anche prodotto il brano assieme a Leo Pari e Simone Guzzino. Zampaglione a proposito del verso nella canzone “Faccio molte cose brutte senza te”, in una intervista a Il Corriere della Sera, ha spiegato: “Di ogni genere. Quando resti solo e torni single cambi stile di vita, esci, vai per locali, bevi tre o quattro drink. Io ero così. Ogni musicista ama la notte, ci trova ispirazione. Mi hanno pure riportato a casa in braccio e non ricordavo l’indirizzo”. Il brano è nato dopo una lite con la moglie Giglia: “Lei mi ha chiesto arrabbiata: ‘Che fai senza di me?’. E le ho risposto di getto: ‘Mi rituffo nella notte’. Stare con una persona significa cambiare certe abitudini e fare un altro tipo di vita”.

Poi il discorso si è spostato sugli incontri fortunati, come quello con Lucio Dalla: “Mi fece un sacco di complimenti. Era il 2001, avevo appena inciso una versione di ‘Com’è profondo il mare’ per il film ‘Paz!’, in cui lui, da remoto, cantava l’ultima strofa. Sono stato in barca a vela alle Tremiti un sacco di volte. Gli ospiti di Lucio venivano accompagnati su un gommone. Un giorno ci fu grande fermento. ‘Sta arrivando Gino Paoli!’. Ci preparammo ad accoglierlo. Il fuoribordo si avvicinò. Gino non lo vedemmo nemmeno. Sentimmo una botta fortissima e un bestemmione. Non si era chinato in tempo e aveva sbattuto la testa contro il boma. Salì con un bel ficozzo sulla fronte”.

Amicizia vera anche con Carlo Verdone: “Ci vogliamo molto bene e ci scriviamo spesso. Ed è il mio medico di fiducia. Sulla diagnosi d’impulso è il numero 1. Se vai da altri, prima ti fanno fare una valanga di analisi. Lui invece è rapido e preciso. E ci azzecca eh. Mi ha diagnosticato una labirintite. Ci aveva proprio preso. E poi ti fa morire dal ridere. E ti insegna l’umiltà. Lui che è un personaggio gigantesco, ti stupisce nella sua semplicità”.

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