Impresa familiare in calo

Nel 2024 cala in Italia l’appeal del modello di impresa familiare, quel modello di azienda in cui collaborano i parenti entro il terzo grado e gli affini fino al secondo grado dell’imprenditore titolare. Le costituzioni di impresa familiare risultano in sensibile diminuzione rispetto all’anno precedente con un -10,13% (9.348 imprese nel 2024 rispetto alle 10.402 […] L'articolo Impresa familiare in calo proviene da Iusletter.

Mag 14, 2025 - 16:50
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Impresa familiare in calo

Nel 2024 cala in Italia l’appeal del modello di impresa familiare, quel modello di azienda in cui collaborano i parenti entro il terzo grado e gli affini fino al secondo grado dell’imprenditore titolare. Le costituzioni di impresa familiare risultano in sensibile diminuzione rispetto all’anno precedente con un -10,13% (9.348 imprese nel 2024 rispetto alle 10.402 del 2023). Esse risultano prevalentemente localizzate nelle regioni della Lombardia e Veneto (insieme rappresentano il 30% circa del totale), mentre si registra una sensibile diminuzione degli atti costitutivi in Emilia Romagna e Marche (circa il 15% in meno rispetto all’anno precedente). Lo si legge nel Rapporto dati statistici notarili (DSN) 2024, che rappresentano le effettive transazioni effettuate in Italia nell’anno, elaborato dal Consiglio nazionale del notariato e presentato ieri. L’anno vede un aumento del 7,18% delle società di capitali: sono state costituite 137.675 nuove società a fronte di 42.159 scioglimenti). Le società di capitali costituiscono il 76,37%% del totale, a dimostrazione del fatto che il modello di società a responsabilità limitata ha praticamente soppiantato le società collettive e le accomandite. Segno negativo invece per il fenomeno delle associazioni temporanee di impresa che manifestano una lieve flessione rispetto all’anno precedente: 15.591 atti nel 2024 rispetto alle 17.946 del 2023. Resta molto marginale il fenomeno delle cooperative: che nel 2024 rappresentano solo lo 1,07% del totale delle imprese (1.468 atti) con un saldo positivo rispetto agli scioglimenti (668 atti), in aumento del 9% rispetto al 2023 (1.346 atti). Le regioni che registrano il numero più alto di costituzioni di nuove imprese sono la Lombardia (26.247), il Lazio (19.823), Campania (15.580), Veneto (9.996), Emilia- Romagna (9.564). Andando ad analizzare le modifiche statutarie, appena il 14% di esse consistono in aumento di capitale effettivo (non legato cioè ad un ripianamento perdite). Il volume complessivo delle operazioni societarie “straordinarie”, quali trasformazioni, fusioni e scissioni è in linea, con quello già elevato registrato nell’anno 2023, che aveva già visto il ritorno dei volumi analoghi al periodo pre-pandemia: le operazioni straordinarie nel 2019 sono state circa 18.200, nel 2020 sono scese a circa 16.200, per risalire nel 2021 a circa 18.800, mantenersi a 19.000 circa nel 2022, e salire ancora a 21.849 nel 2023 ed assestarsi a 21.710 nel 2024. Notevole aumento, pari al 17,77%, delle operazioni di scissione di società. Infine, oltre il 50% del totale di tali operazioni, da considerare direttamente proporzionali allo sviluppo dell’impresa, è concentrata nelle tre regioni più industrializzate di Italia e cioè in Lombardia, Veneto e Emilia Romagna.

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