Il Wto taglia le stime sul commercio mondiale: nel 2025 scambi in calo fino all’1,5%

Il commercio globale rallenta e il 2025 si preannuncia come un anno di contrazione per gli scambi internazionali. A dirlo è l’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), che ha rivisto al ribasso le previsioni sull’andamento del commercio mondiale: secondo le nuove stime, il volume degli scambi dovrebbe diminuire dello 0,2%, ma lo scenario più negativo prevede una flessione fino all’1,5%, a causa di crescenti “rischi al ribasso”.

Tra le cause principali, spiccano l’aumento delle tensioni commerciali globali, in particolare i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, e un contesto di elevata incertezza macroeconomica. La frenata degli scambi non è quindi solo un effetto diretto delle misure tariffarie, ma riflette anche un clima geopolitico sempre più instabile, con ripercussioni su investimenti, fiducia delle imprese e flussi commerciali.

Nel 2024, il commercio mondiale era già apparso debole, con una ripresa inferiore alle attese, frenata anche da fattori come l’inflazione persistente, l’alto costo del credito e i conflitti in corso, che hanno colpito in particolare i settori a maggiore esposizione internazionale come manifattura, tecnologia e logistica.

Il Wto, pur non escludendo un possibile recupero nel medio termine, mette in guardia sull’instabilità del sistema commerciale globale: la crescita non potrà consolidarsi senza un contesto di regole condivise e una progressiva rimozione delle barriere che oggi penalizzano le catene di fornitura.

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