Il robot volante più piccolo al mondo: pesa 21 milligrammi ed è ispirato al volo delle api

Sembra un’ape, ma è il più piccolo drone volante wireless mai creato al mondo. Un team di ingegneri dell’Università della California, Berkeley, ha realizzato un dispositivo talmente piccolo da sembrare un insetto vero: meno di 1 centimetro di diametro e solo 21 milligrammi di peso, ma capace di librarsi in volo, cambiare direzione e persino...

Apr 25, 2025 - 17:55
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Il robot volante più piccolo al mondo: pesa 21 milligrammi ed è ispirato al volo delle api

Sembra un’ape, ma è il più piccolo drone volante wireless mai creato al mondo. Un team di ingegneri dell’Università della California, Berkeley, ha realizzato un dispositivo talmente piccolo da sembrare un insetto vero: meno di 1 centimetro di diametro e solo 21 milligrammi di peso, ma capace di librarsi in volo, cambiare direzione e persino colpire un obiettivo con precisione. Una meraviglia della micro-ingegneria che potrebbe rivoluzionare il modo in cui esploriamo spazi stretti, impolliniamo artificialmente le piante o interveniamo nel corpo umano.

Ma attenzione: anche se molti lo chiamano “drone”, questo dispositivo non è un drone nel senso classico del termine, e nemmeno un robot completamente autonomo. È qualcosa di diverso, e forse anche più affascinante.

Come funziona

La sfida principale nella progettazione di micro robot volanti è rappresentata dall’integrazione di componenti fondamentali come l’alimentazione e i sistemi di controllo, elementi spesso troppo ingombranti o pesanti per dispositivi di queste dimensioni. Per superare questo ostacolo, il team guidato dal professor Liwei Lin, docente di Ingegneria Meccanica a UC Berkeley, ha trovato una soluzione ingegnosa: utilizzare un campo magnetico esterno per alimentare e controllare il volo del robot.

Il dispositivo ha la forma di una minuscola elica ed è dotato di due piccoli magneti. Quando viene esposto a un campo magnetico, i magneti si attraggono e si respingono alternativamente, facendo ruotare l’elica e generando una spinta sufficiente a sollevarlo da terra. Variando la forza del campo magnetico, è possibile modificare con precisione la traiettoria del volo.

Le potenzialità del micro robot

Secondo gli autori dello studio, pubblicato il 28 marzo sulla rivista Science Advances, questo innovativo micro robot potrebbe trovare applicazioni in diversi settori, come illustrato da spiega Fanping Sui, co-autore dello studio e dottore di ricerca in ingegneria:

Robot volanti di dimensioni così ridotte possono essere estremamente utili per esplorare cavità molto strette o ambienti complessi.

Tra le applicazioni più promettenti c’è quella dell’impollinazione artificiale, grazie alla capacità del robot di avvicinarsi e toccare bersagli specifici, emulando il comportamento di un’ape che si posa su un fiore per raccogliere nettare.

Attualmente, il robot non è dotato di sensori di bordo e quindi non può adattarsi in tempo reale agli ostacoli o alle variazioni ambientali, come raffiche di vento improvvise. Tuttavia, gli sviluppatori stanno già lavorando per aggiungere controlli attivi che permettano al dispositivo di modificare attitudine e posizione durante il volo.

Verso la miniaturizzazione estrema

Il prototipo attuale ha un diametro di 9,4 millimetri e può resistere a impatti e collisioni mantenendo la capacità di volare. Grazie alla sua leggerezza e robustezza, è in grado di recuperare deviazioni angolari fino a circa 23 gradi dopo un impatto.

Per il futuro, il professor Lin e il suo team puntano a ridurre ulteriormente le dimensioni, arrivando a dispositivi di appena 1 millimetro di diametro, paragonabili a piccoli moscerini. Questo livello di miniaturizzazione permetterebbe di utilizzare campi magnetici molto più deboli, come quelli generati dalle onde radio, per controllarne il volo.

Oltre al robot ispirato al volo delle api, il laboratorio di Lin ha anche sviluppato un altro dispositivo ispirato alle blatte, capace di correre sul pavimento e sopravvivere persino a una calpestata umana. Parallelamente, il ricercatore Wei Yue, co-autore dello studio, sta lavorando a un progetto ancora più ambizioso: sciami di micro robot cooperanti, in grado di muoversi, rotolare, arrampicarsi e collaborare tra loro per eseguire operazioni complesse, come spiegato Yue:

Sto sviluppando robot di 5 millimetri che possono formare catene, schieramenti e strutture mobili, utili in campo medico. In futuro, potrebbero essere impiegati in interventi chirurgici minimamente invasivi, per esempio per creare stent o rimuovere coaguli, lavorando all’interno del corpo umano in modo coordinato.

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Fonte: Science Advances

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