Il "Rapporto semestrale sulle Retribuzioni dei Pubblici Dipendenti" dell'ARAN

lentepubblica.it Il recente “Rapporto Semestrale sulle Retribuzioni dei Pubblici Dipendenti” dell’ARAN offre un’analisi approfondita delle prospettive contrattuali nel pubblico impiego, con uno sguardo esteso fino al 2030. Il documento si inserisce in un contesto di rinnovamento delle regole di bilancio europee e presenta importanti novità sul fronte degli stanziamenti e delle politiche retributive. Rinnovi contrattuali: vecchi […] The post Il "Rapporto semestrale sulle Retribuzioni dei Pubblici Dipendenti" dell'ARAN appeared first on lentepubblica.it.

Mar 17, 2025 - 11:17
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Il "Rapporto semestrale sulle Retribuzioni dei Pubblici Dipendenti" dell'ARAN

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Il recente “Rapporto Semestrale sulle Retribuzioni dei Pubblici Dipendenti” dell’ARAN offre un’analisi approfondita delle prospettive contrattuali nel pubblico impiego, con uno sguardo esteso fino al 2030. Il documento si inserisce in un contesto di rinnovamento delle regole di bilancio europee e presenta importanti novità sul fronte degli stanziamenti e delle politiche retributive.

Rinnovi contrattuali: vecchi problemi e nuove soluzioni

Come evidenziato dal rapporto, i rinnovi contrattuali per il triennio 2022-2024 avverranno ancora una volta oltre la loro scadenza naturale, con la sola eccezione del CCNL per le Funzioni Centrali, sottoscritto definitivamente il 27 gennaio 2025. Questa criticità ormai strutturale non è stata superata neanche con l’anticipato stanziamento delle risorse nella legge di bilancio.

La vera novità, tuttavia, risiede nell’introduzione di uno stanziamento pluriennale che copre i prossimi sei anni, fino al 2030, includendo le tornate contrattuali 2025-2027 e 2028-2030. Questa programmazione a lungo termine, stabilita dalla recente Legge di Bilancio e dal DPB, rappresenta un cambiamento significativo nelle modalità di finanziamento dei contratti pubblici.

Le cifre in gioco e la programmazione finanziaria

Gli stanziamenti previsti ammontano a circa 10 miliardi di euro per il triennio 2025-2027 e a 11 miliardi per il successivo triennio 2028-2030. I criteri utilizzati per la quantificazione si basano sulla consistenza del personale e sulla retribuzione media risultante dal Conto Annuale RGS 2021, con adeguamenti monetari calcolati utilizzando il deflatore dei consumi privati, in coerenza con il Piano Strutturale di Bilancio (PSB).

Per il 2025, è prevista l’erogazione della nuova Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) per il triennio 2025-2027, inizialmente fissata allo 0,6% e successivamente elevata all’1% a partire da giugno.

Il nuovo quadro di regole europee

La programmazione finanziaria si inserisce nel rinnovato contesto delle regole di bilancio europee, caratterizzato dalla reintroduzione dei limiti all’evoluzione dei saldi del Patto di Stabilità e dall’approvazione della riforma della governance economica.

Un elemento cardine del nuovo sistema è il concetto di “spesa primaria netta”, la cui crescita annua rappresenta il parametro fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. Questa deve risultare coerente con la riduzione del rapporto debito/PIL e il mantenimento del disavanzo sotto il 3% del PIL nel medio termine.

Le tre vie di finanziamento della contrattazione pubblica

Il rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti identifica tre distinti canali di finanziamento per il pubblico impiego:

  • Risorse standard, destinate al rinnovo dei CCNL;
  • Risorse aggiuntive, per il salario accessorio e le progressioni di carriera;
  • Risorse specifiche, derivanti da disposizioni di legge mirate a riconoscere particolari prestazioni lavorative o condizioni professionali.

Particolarmente significative sono state le risorse aggiuntive, che hanno consentito “l’aggiustamento relativo delle retribuzioni stesse”, ossia interventi volti a indirizzare risorse specifiche verso determinate figure professionali o comparti. Tuttavia, il rapporto evidenzia come il mantenimento di questi stanziamenti aggiuntivi potrebbe risultare più difficile in futuro a causa dei vincoli sulla spesa primaria netta.

Disparità tra comparti: il caso degli enti locali

L’analisi delle risorse aggiuntive per specifici comparti nei tre trienni dal 2019-2021 al 2025-2027 rivela differenze significative nel trattamento dei diversi settori pubblici:

  • Funzioni centrali: incremento della dinamica retributiva dal 16,33% al 20,43%.
  • Servizio Sanitario Nazionale: incremento dal 16,6% al 21% circa.
  • Istruzione e Ricerca: interventi normativi specifici hanno inciso per lo 0,98%, con un incremento complessivo del 16,57%. In questo comparto è necessario distinguere tra i vari settori che lo compongono: Università, Ricerca e AFAM hanno beneficiato di importanti risorse aggiuntive, ma il loro peso, rispetto al numero complessivo di unità del comparto, incide marginalmente sulla percentuale di incremento.
  • Funzioni Locali: nessun intervento normativo rilevante al di fuori dei canali ordinari di contrattazione, con un incremento del 16,68%.

Il comparto degli enti locali continua a essere svantaggiato, non avendo mai beneficiato di risorse aggiuntive, con un livello retributivo inferiore rispetto agli altri settori.

Pubblico vs Privato: un divario persistente

Il confronto tra le dinamiche retributive del settore pubblico e privato evidenzia tendenze divergenti. Nel decennio 2014-2024:

  • Il settore privato ha registrato un incremento cumulato del 16,3%;
  • La pubblica amministrazione si è fermata a un +12,2%;
  • L’intera economia ha visto un aumento del 15,1%.

Durante il 2024, le retribuzioni nel settore privato hanno mostrato una crescita continua e costante, spesso superiore ai valori dell’intera economia. Nel settore pubblico, invece, le variazioni sono più discontinue, influenzate dai mancati rinnovi contrattuali e dall’erogazione dell’IVC.

Un elemento di rilievo è stata l’anticipazione dell’IVC maggiorata disposta dal DL 145/2023, che ha determinato un’impennata retributiva a dicembre 2023, seguita da una riduzione nel mese successivo. Se i CCNL fossero stati firmati nel 2024, la dinamica retributiva del settore pubblico avrebbe superato quella del settore privato.

Rapporto semestrale sulle Retribuzioni dei Pubblici Dipendenti: prospettive future

Il quadro delineato dal rapporto suggerisce che, nonostante la novità della programmazione pluriennale, permangono criticità strutturali nel sistema di rinnovo dei contratti pubblici. La sfida per il futuro sarà quella di conciliare l’esigenza di adeguamenti retributivi nel pubblico impiego con i vincoli di bilancio imposti dal nuovo quadro di regole europee.

Sarà necessario un intervento per riequilibrare i comparti che hanno meno beneficiato di risorse aggiuntive, come quello degli enti locali. Ciò potrà avvenire progressivamente nei due prossimi trienni contrattuali, agendo sul superamento dei tetti per il trattamento accessorio.

 

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