Il processo a Puff Daddy è cominciato: la difficile scelta della giuria e le accuse
Il cantante e produttore musicale ha rifiutato il patteggiamento e si è dichiarato “non colpevole” per gli abusi, le violenze e la sfruttamento della prostituzione

Roma, 6 maggio 2025 – Dopo mesi di attesa, il processo a Sean Combs, noto come Puff Daddy o P. Diddy, è iniziato nelle aule del Tribunale federale di Manhattan. Accusato di gravi reati tra cui traffico sessuale, associazione a delinquere e sfruttamento della prostituzione, il rapper e produttore 55enne è detenuto senza possibilità di cauzione dal settembre 2024, dopo essere stato arrestato con l'accusa di aver guidato per oltre vent'anni un'organizzazione criminale che avrebbe abusato di numerose persone, alcune delle quali minorenni all'epoca dei fatti.
La difficile scelta dei giurati
Il procedimento è iniziato con la selezione della giuria, che dovrebbe concludersi nei prossimi giorni. Decine di candidati hanno risposto alle domande del giudice Arun Subramanian, e molti hanno ammesso di conoscere il rapper e di aver visto video che lo accusavano. Due hanno detto di essere stati dei fan del rapper negli anni '90. Quasi tutti hanno ammesso di aver seguito le notizie sul New York Times, Npr e la Cnn e conoscere tutta la storia. Trovare giurati imparziali a New York, dove Diddy è nato ed è molto conosciuto non sarà facile.
Tra i testimoni chiave anche l’ex compagna
Le dichiarazioni di apertura degli avvocati e l'inizio delle deposizioni sono previste per la prossima settimana. Il dibattimento tra accusa e difesa potrebbe durare più di due mesi. La procura ha annunciato che presenterà almeno quattro testimoni chiave, tra cui l'ex compagna di Combs, Cassie Ventura che lo aveva già accusato di violenze. Se riconosciuto colpevole, Combs rischia fino a 50 anni di carcere. Il processo si svolge sotto stretta sorveglianza, con misure di sicurezza rafforzate e limitazioni all'accesso del pubblico e dei media.
Oltre 150 denunce contro Sean Combs
Secondo l'accusa, avrebbe organizzato festini denominati "freak-off", durante i quali le vittime sarebbero state drogate e costrette a partecipare a rapporti sessuali non consensuali. La procura ha dichiarato che oltre 150 persone hanno presentato denunce, alcune delle quali risalenti a episodi avvenuti quando le vittime erano minorenni. Una delle testimonianze più gravi riguarda una donna che afferma di essere stata drogata e trasportata in aereo da Detroit a New York nel 2003, quando aveva 17 anni, per poi essere abusata sessualmente e rimandata a casa il giorno seguente. Una vicenda che ricorda da vicino quella dello scandalo Epstein e che, inevitabilmente, diventerà anche un evento mediatico che potrebbe scatenare un terremoto nel mondo dello spettacolo.