Il piano di Trump è vergognoso, ma non è adesso che l’Ucraina e il suo popolo sono stati sacrificati

Le elite politiche europee sono disperate per essere trattate come pezze da piedi da Donald Trump. Il “capo” della Nato Mark Rutte si agita, il cancelliere tedesco si sbraccia contro il tradimento. La stessa disperazione attanaglia Zelensky che ha anche qualche legittima preoccupazione per la sua vita vista la compagnia di nazisti con cui ha […] L'articolo Il piano di Trump è vergognoso, ma non è adesso che l’Ucraina e il suo popolo sono stati sacrificati proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 13, 2025 - 19:58
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Il piano di Trump è vergognoso, ma non è adesso che l’Ucraina e il suo popolo sono stati sacrificati

Le elite politiche europee sono disperate per essere trattate come pezze da piedi da Donald Trump. Il “capo” della Nato Mark Rutte si agita, il cancelliere tedesco si sbraccia contro il tradimento. La stessa disperazione attanaglia Zelensky che ha anche qualche legittima preoccupazione per la sua vita vista la compagnia di nazisti con cui ha deciso di sacrificare l’Ucraina e il suo popolo in cambio del loro arricchimento personale.

Il tutto viene condito dai media mainstream e dai loro commentatori dall’accusa a Trump di aver abbandonato l’Ucraina e svenduto la stessa ai russi.

Ho per Trump la stessa simpatia umana e politica che ho per uno scorpione velenoso in procinto di mordermi un polpaccio, ma tutto questo bailamme è veramente vergognoso, infondato e in totale malafede. Non ora sono stati sacrificati l’Ucraina e il suo popolo:

– Sono stati sacrificati nel febbraio 2014 quando la Cia ha organizzato con le squadre naziste il colpo di stato di Piazza Maidan in Ucraina e ha allontanato il legittimo presidente Janukovyc e ha sancito definitivamente la scelta della guerra civile in Ucraina.

– Sono stati sacrificati nel settembre 2014 quando gli accordi di Minsk per la fine della guerra civile in Donbass sono stati firmati dagli occidentali – come hanno confermato Merkel e Hollande – solo al fine di dare il tempo alla Nato di potenziare l’esercito ucraino e le relative fortificazioni necessarie a normalizzare “manu militari” le regioni abitate da Russi nell’est dell’Ucraina.

– Sono stati sacrificati nel corso di questi 25 anni in cui la Nato, in aperta violazione di ogni accordo e del buon senso, si è espansa ad Est fino alle frontiere russe e ha coinvolto la grande Ucraina – e non solo gli staterelli baltici – in questa follia aggressiva.

– Sono stati sacrificati quando nella primavera 2022, all’inizio del conflitto, i capi della Nato, a partire dal premier inglese Boris Johnson, hanno impedito al governo ucraino di applicare l’accordo di pace che avevano firmato con i russi in Turchia e investito miliardi per spingere l’Ucraina a proseguire la guerra.

– Sono stati sacrificati quando gli Usa si sarebbero spesi per una enorme operazione di propaganda anti russa e di appoggio alla propaganda bellicista. Una propaganda bellicista al cui interno è stata riscritta la storia dell’identità del paese, fino ad arrivare a convincere milioni di ucraini che l’identità nazionale ucraina si fondasse sulla attiva partecipazione con i nazisti alla guerra contro la Russia e che il vero punto di riferimento dell’Ucraina fosse il nazista collaborazionista Bandera. Sono arrivati a spaccare la chiesa Ortodossa pur di ottenere la fedeltà al regime e a mettere fuorilegge tutti i partiti di opposizione.

– Sono stati sacrificati quando i governanti e i giornali occidentali hanno detto e ripetuto a reti unificate che gli ucraini avrebbero potuto vincere la guerra con i russi, che bastava mettere armi e determinazione e si sarebbe potuto vincere.

Non proseguo oltre ma è evidente che le elite occidentali – e in particolare i neocon Usa che hanno diretto la politica estera del partito democratico in Europa e in Ucraina – hanno consapevolmente costruito negli anni le condizioni per poter utilizzare il popolo ucraino come carne da cannone al fine di poter trasformare l’Ucraina “nell’Afganistan russo” senza dover mandare a morire i soldati della Nato. Parimenti hanno consapevolmente utilizzato il territorio ucraino come teatro di guerra distruggibile per poi depredarne le enormi risorse (gli Usa), fare affari a ricostruire (spartizione già avvenuta tra le imprese dei diversi paesi Nato) e scaricare i costi della ricostruzione sui popoli europei (attraverso l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea).

Tutto questo non l’ha inventato Trump ma era chiarissimo da tempo a chiunque, volendo usare il cervello e la buona fede, cercasse di capire cosa stava succedendo. In questo caso il problema non è quindi Trump ma la sciagurata politica degli Usa, della Nato, dell’Unione Europea, dei diversi governi europei e della maggioranza delle opposizioni (a partire dal Pd) che hanno consapevolmente mandato al massacro il popolo ucraino, distrutto l’Ucraina e adesso cerca di scaricare sui popoli europei il costo della ricostruzione. Prima finirà la guerra e prima si firmerà un trattato di pace che garantisca in modo duraturo la pace in Ucraina e quindi in Europa e in Russia meglio sarà.

Occorre però gettare a mare tutta la politica occidentale portata avanti in questi anni: nessun aumento delle spese militari che anzi debbono essere drasticamente ridotte. Nessun ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea e le spese per la ricostruzione le paghino le imprese che hanno guadagnato con la vendita di armamenti, non i popoli europei. Il principale pericolo per i popoli europei non sono i “nemici esterni” ma i loro dirigenti: le classi dominanti europee genuflesse verso gli Stati Uniti che hanno portato al disastro l’Ucraina e stanno portando al disastro economico e sociale l’Europa. Occorre costruire una alternativa a queste classi dominanti di centro destra come di centro sinistra per costruire una politica europea e italiana autonoma e indipendente dagli Usa, centrata sugli interessi dei popoli europei a partire dalla prima necessità: la pace e la riconversione delle spese militari in spese sociali.

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