Il piano di Nordio per cambiare la custodia cautelare: strutture a detenzione attenuata e carceri montabili
Il ministro della Giustizia lavora sull'attenuazione del carcere preventivo per chi è in attesa di giudizio definitivo. Ma prima la riforma della giustizia L'articolo Il piano di Nordio per cambiare la custodia cautelare: strutture a detenzione attenuata e carceri montabili proviene da Open.

Strutture a detenzione attenuata per la custodia cautelare. Per fermare il carcere preventivo che oggi tiene in galera un detenuto su quattro. Che è dietro le sbarre mentre si trova in attesa di giudizio. O senza condanna definitiva. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio pensa quindi di usare le ex caserme dei militari per costruire zone di detenzione specifiche per chi non è stato condannato. «Stiamo lavorando per modificare quelli che sono i criteri della custodia cautelare, che si sono rivelati fallimentari», ha fatto sapere venerdì incontrando le Camere Penali a Venezia. «Questa trilogia per cui il sospetto di fuga, il pericolo di inquinamento della prova, la reiterazione del reato sono diventate quasi formule metafisiche, formule di stile e provvedimenti dei magistrati, questo non va bene».
La custodia cautelare
Il carcere preventivo in Italia si può comminare sulla base di tre soli elementi. Il pericolo di fuga, la reiterazione del reato, l’inquinamento delle prove. «Questa trilogia per cui il sospetto di fuga, il pericolo di inquinamento della prova, la reiterazione del reato sono diventate quasi formule metafisiche, formule di stile e provvedimenti dei magistrati, questo non va bene». A lavorare sulla questione il sottosegretario Andrea Ostellari. Oltre ad Andrea Delmastro, a capo del Dap e pochi giorni fa finito in una bufera per le critiche alla riforma della giustizia del suo ministro. Oggi il governo pensa di spostare almeno una parte dei detenuti in attesa di giudizio definitivo fuori dalle carcere. E guarda alle caserme militari dismesse come alternativa di detenzione.
La riforma della giustizia
La premier Giorgia Meloni ha fatto sapere che la priorità rimane comunque la riforma costituzionale sulla giustizia. Ma il sovraffollamento delle carceri è comunque un problema. I numeri del ministero della Giustizia, aggiornati al 28 febbraio, dicono che sono 15.167 le persone trattenute in carcere per un provvedimento di custodia cautelare, su un totale di 62.165. Di questi, 9395 sono donne e uomini in attesa di un primo giudizio. Le caserme, secondo un piano del governo, dovevano essere trasformate in carceri tout court. Ma l’idea aveva un costo troppo alto per le casse dello Stato. E allora ecco il piano B: usarle per la custodia cautelare. Mentre si continuano a studiare soluzioni per allargare gli spazi carcerari.
Le carceri montabili
Il governo valuta una seconda opzione: le carceri “montabili”. Ovvero moduli con capienza tra le quattro e le otto persone costruiti da ditte esterne- E poi montati negli spazi aperti delle carceri, di caserme o di altre strutture. Anche queste da usare per la custodia preventiva.
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