Il miracolo di maggio di San Gennaro si compie a Napoli

AGI - Il miracolo di maggio di San Gennaro si è compiuto: alle 18.09, nella Basilica di Santa Chiara, il sangue del patrono di Napoli si è sciolto. L'annuncio è stato accolto da un lungo applauso dei fedeli presenti, riuniti per la tradizionale processione che ogni anno si snoda dal Duomo attraverso le strade del centro storico. Il prodigio si è verificato in un clima di forte emozione. Tantissimi i partecipanti, tra cittadini e turisti, accorsi per assistere al segno ritenuto da molti auspicio di protezione per la città. Appuntamenti annuali     Il miracolo di maggio è uno dei tre appuntamenti dell'anno in cui si attende la liquefazione del sangue del Santo, insieme a quello del 19 settembre e al 16 dicembre. La sua ripetizione è tradizionalmente interpretata come segnale positivo per Napoli e i suoi abitanti. Processione e guida L'arcivescovo Domenico Battaglia non c'è, è a Roma, chiamato a partecipare al conclave per la successione a Papa Francesco. Così, a guidare la processione del 'miracolo di maggio', è monsignor Beneduce. A Napoli la folla che si stringe attorno alle reliquie del santo e a un corteo che sembra non avere fine. Sono le 16.30 quando il busto di San Gennaro lascia il Duomo di Napoli. Tra i membri della Deputazione del Tesoro, c'è il marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, nobile napoletano e volto noto della tradizione culturale e religiosa della città. Presidente del Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano e Capo del Cerimoniale della Deputazione, Sanfelice cammina con passo solenne ma deciso, mentre la folla inonda Spaccanapoli. All'AGI racconta: "È una giornata nefasta. Questa notte abbiamo perso il nostro confratello, il marchese Riccardo Imperiali di Francavilla. Ma oggi, più che mai, siamo qui per servire San Gennaro e Napoli. Questa processione è la nostra missione". Il corteo e la fede     Il corteo, lunghissimo, si snoda dal Duomo fino alla Basilica di Santa Chiara. "La processione oggi misura oltre 650 metri - spiega il marchese - quando le prime statue arriveranno in basilica, noi staremo ancora all'inizio di Spaccanapoli. È impressionante. Questa è fede viva". Custodia del sangue del Santo Ma cosa significa, oggi, custodire il sangue del Santo? "La Deputazione è un patriziato napoletano che dal 1527 ha questo compito - dice - siamo laici, famiglie che si tramandano la responsabilità. Custodiamo le ampolle, abbiamo le chiavi della cassaforte (che custodisce la reliquia, ndr.). E tutto questo lo facciamo da secoli, gratuitamente. È una questione di amore per la città e per il santo".     La scena e l'aneddoto La scena è potente: incenso nell'aria, canti sacri, migliaia di fedeli. E il marchese, con la sua ironia partenopea, ha tempo per un aneddoto: "Due carabinieri non mi riconoscevano. Ho detto loro: 'Guardate che San Gennaro non dovete proteggerlo voi. Ci penso io. Proteggete me'. Abbiamo riso, ma è la verità: siamo i custodi del miracolo". L'identità napoletana e la tradizione L'identità napoletana passa anche da qui, da una tradizione che resiste alla secolarizzazione. "Se vede questa folla - conclude Sanfelice - capisce che San Gennaro è più vivo che mai. Solo un Papa potrebbe richiamare così tanta gente. E oggi, con il conclave in corso, c'è una coincidenza potente. Ma Napoli ha il suo pastore: e si chiama San Gennaro". Nel frattempo, le campane di Santa Chiara suonano. Il corteo entra lentamente nella basilica. Si attende, ancora una volta, il miracolo.      

Mag 3, 2025 - 17:51
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Il miracolo di maggio di San Gennaro si compie a Napoli

AGI - Il miracolo di maggio di San Gennaro si è compiuto: alle 18.09, nella Basilica di Santa Chiara, il sangue del patrono di Napoli si è sciolto. L'annuncio è stato accolto da un lungo applauso dei fedeli presenti, riuniti per la tradizionale processione che ogni anno si snoda dal Duomo attraverso le strade del centro storico.

Il prodigio si è verificato in un clima di forte emozione. Tantissimi i partecipanti, tra cittadini e turisti, accorsi per assistere al segno ritenuto da molti auspicio di protezione per la città.

Appuntamenti annuali

 

 

Il miracolo di maggio è uno dei tre appuntamenti dell'anno in cui si attende la liquefazione del sangue del Santo, insieme a quello del 19 settembre e al 16 dicembre. La sua ripetizione è tradizionalmente interpretata come segnale positivo per Napoli e i suoi abitanti.

Processione e guida

L'arcivescovo Domenico Battaglia non c'è, è a Roma, chiamato a partecipare al conclave per la successione a Papa Francesco. Così, a guidare la processione del 'miracolo di maggio', è monsignor Beneduce. A Napoli la folla che si stringe attorno alle reliquie del santo e a un corteo che sembra non avere fine. Sono le 16.30 quando il busto di San Gennaro lascia il Duomo di Napoli. Tra i membri della Deputazione del Tesoro, c'è il marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, nobile napoletano e volto noto della tradizione culturale e religiosa della città. Presidente del Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano e Capo del Cerimoniale della Deputazione, Sanfelice cammina con passo solenne ma deciso, mentre la folla inonda Spaccanapoli. All'AGI racconta: "È una giornata nefasta. Questa notte abbiamo perso il nostro confratello, il marchese Riccardo Imperiali di Francavilla. Ma oggi, più che mai, siamo qui per servire San Gennaro e Napoli. Questa processione è la nostra missione".

Il corteo e la fede

 

 

Il corteo, lunghissimo, si snoda dal Duomo fino alla Basilica di Santa Chiara. "La processione oggi misura oltre 650 metri - spiega il marchese - quando le prime statue arriveranno in basilica, noi staremo ancora all'inizio di Spaccanapoli. È impressionante. Questa è fede viva".

Custodia del sangue del Santo

Ma cosa significa, oggi, custodire il sangue del Santo? "La Deputazione è un patriziato napoletano che dal 1527 ha questo compito - dice - siamo laici, famiglie che si tramandano la responsabilità. Custodiamo le ampolle, abbiamo le chiavi della cassaforte (che custodisce la reliquia, ndr.). E tutto questo lo facciamo da secoli, gratuitamente. È una questione di amore per la città e per il santo".

 

 

La scena e l'aneddoto

La scena è potente: incenso nell'aria, canti sacri, migliaia di fedeli. E il marchese, con la sua ironia partenopea, ha tempo per un aneddoto: "Due carabinieri non mi riconoscevano. Ho detto loro: 'Guardate che San Gennaro non dovete proteggerlo voi. Ci penso io. Proteggete me'. Abbiamo riso, ma è la verità: siamo i custodi del miracolo".

L'identità napoletana e la tradizione

L'identità napoletana passa anche da qui, da una tradizione che resiste alla secolarizzazione. "Se vede questa folla - conclude Sanfelice - capisce che San Gennaro è più vivo che mai. Solo un Papa potrebbe richiamare così tanta gente. E oggi, con il conclave in corso, c'è una coincidenza potente. Ma Napoli ha il suo pastore: e si chiama San Gennaro".

Nel frattempo, le campane di Santa Chiara suonano. Il corteo entra lentamente nella basilica. Si attende, ancora una volta, il miracolo.