Il governo dà il via libera al Documento di economia e finanza 2025. Giorgetti: «Deficit del 3,3% nel 2025 al 2,8% nel 2026»

Il Documento di finanza pubblica delineerà le politiche economiche e finanziarie decise dall’esecutivo. Approvato anche lo schema di disegno di legge che modifica la legge delega per la riforma fiscale L'articolo Il governo dà il via libera al Documento di economia e finanza 2025. Giorgetti: «Deficit del 3,3% nel 2025 al 2,8% nel 2026» proviene da Open.

Apr 9, 2025 - 21:15
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Il governo dà il via libera al Documento di economia e finanza 2025. Giorgetti: «Deficit del 3,3% nel 2025 al 2,8% nel 2026»

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Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi – mercoledì 9 aprile – il nuovo Def 2025, ovvero il primo documento dell’anno sull’andamento dei conti pubblici. Il Def da quest’anno, dopo un passaggio normativo cambierà nome in Dfp, Documento di finanza pubblica. È arrivata in oltre l’approvazione del Cdm allo schema di disegno di legge che modifica la legge delega per la riforma fiscale. Con il provvedimento, si proroga fino a fine dicembre il termine per l’emanazione dei decreti legislativi per l’attuazione della delega, con cui a sua volta il parlamento ha demandato al governo di scrivere la legge.  

«Abbiamo deciso di adottare stime di crescita allineate a quelle recentemente ridotte da Banca d’Italia, quindi abbiamo una crescita reale del Pil di 0,6% nel 2025, 0,8% nel 2026 e 0,8% nel 2027, dimezzando di fatto la previsione del Piano che era 1,2%». Il deficit, cioè la differenza tra quanto l’Italia spende e quanto guadagna sarà «del 3,3% nel 2025 al 2,8% nel 2026 e al 2,6% nel 2027», ha reso noto Giorgetti. «L’effetto di cassa dei crediti del superbonus tenderà a sgonfiarsi, anche il piano di traiettoria in base alla nuova governance europea risulta rispettato: noi prevediamo 1,3%, poi 1,6%, 1,9%, 1,7% e 1,5% nel 2029», ha aggiunto il ministro. Giorgetti non ha fatto mistero che il documento arrivi in un momento molto complicato per l’economia italiana e mondiale, dopo i dazi imposti e poi revocati da Donald Trump. «Questo rende molto complesso e difficile, perfino aleatorie, le previsioni non solo a lungo termine ma anche a breve», ha precisato l’esponente del governo. Giorgetti ha chiarito anche che l’Italia è in linea per poter rispettare le richieste della Nato e della Commissione Europea, incrementando al 2% del Pil la spesa militare. Non è chiaro tuttavia, se per farlo, sarà necessario uno scostamento, ovvero una modifica degli obiettivi di riduzione del debito pubblico.

Era stato convocato alle 18 il Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno oltre al Documento di economia e finanza 2025 c’era l’esame preliminare del disegno di legge costituzionale su Modifiche allo Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol. Fra i provvedimenti all’esame, anche un Decreto del presidente della Repubblica sull’organizzazione degli uffici dell’amministrazione centrale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

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