Il G7 canadese del 2025 ci sorprenderà
Attese, speranze e scenari sul G7 a guida canadese. Il punto di Chiara Oldani, economista

Attese, speranze e scenari sul G7 a guida canadese. Il punto di Chiara Oldani, economista
Il Canada ha avviato la presidenza di turno del gruppo dei 7 (G7) sotto la guida del neo eletto primo ministro, Mark Carney, leader del partito liberale, dopo 10 anni di onorato servizio di Justine Trudeau. Il momento è delicato, ma la figura del primo ministro canadese è all’altezza del compito.
Mark Carney è laureato a Harvard, cresciuto come banchiere d’affari (Goldman Sachs), è l’unico uomo nella storia ad essere stato nominato governatore della banca centrale in due Paesi: Canada (2008-2013) e Regno Unito (2013-2020). Ha dichiarato che si sarebbe dimesso dalla Banca d’Inghilterra in aperto contrasto con l’esito della Brexit nel 2018, accettando però la richiesta della regina Elisabetta II di rimanere in sella il tempo utile per definire l’uscita dall’Unione Europea. Dal 2020 ha presieduto il Financial Stability Board. Nel 2025 l’ingresso in politica attiva. Il suo percorso ricorda molto quello di Mario Draghi.
Il G7 è un’importante occasione di incontro dei leader, grande evento di marketing politico, ma bisogna capire quante promesse vengono tradotte in azione dai 7 paesi. Ciò determina il successo di questo meeting. Un gruppo di ricercatori, tutti volontari, guidato dal canadese John J. Kirton misura, dopo ogni Summit, se un Paese ha mantenuto le promesse fatte in occasione del meeting, oppure no (qui il report completo del summit del 2024).
La presidenza italiana di turno del 2024 è stata efficiente nell’affrontare temi con una forte presa sui 7, una fattibilità elevata e un impatto globale certo. Nella dichiarazione di chiusura del meeting di giugno 2024 i Leader hanno fatto alcune promesse, che sono state già in larghissima parte mantenute, in base alla valutazione svolta dal gruppo di ricerca sul G-7.
Nel 2024 le promesse dei leader legate alla sicurezza globale, all’approvvigionamento energetico, alla stabilizzazione finanziaria e alla riduzione dell’inflazione sono state tradotte in azione da parte del 7 paesi al 100%. Tutti temi di impatto squisitamente domestico. Le promesse legate allo sviluppo ordinato del mondo digitale sono al secondo posto, con una realizzazione da parte dei paesi intorno al 94%. Le promesse legate alla lotta al cambiamento climatico e alla tutela dell’ambiente sono state tradotte in azione da meno del 56% dei paesi, confermando un netto dualismo globale rispetto alla decarbonizzazione e alla riconversione green. I paesi che hanno agito in modo meno efficace rispetto alle promesse fatte nel G7 pugliese sono Francia e Giappone, più presi da questioni interne.
Il profilo di Mark Carney è una garanzia per tutti i paesi membri del G7. Il meeting dei primi ministri avrà luogo il 15-17 giugno 2025 a Kananaskis, nei territori dell’Alberta. La presidenza canadese del G7 mostra già un approccio deciso: nei primi giorni da primo ministro Carney ha confermato la ripresa del coordinamento globale per affrontare le sfide geopolitiche, di sicurezza e di crescita. Il G7 canadese ci sorprenderà.